Dormire bene è fondamentale per vivere meglio e prevenire il mal di schiena. Ci permette addirittura di svegliarci più alti di quando ci siamo coricati: durante il riposo, infatti, i dischi intervertebrali riacquistano spessore ed elasticità, facendoci guadagnare quel paio di centimetri di altezza che perdiamo durante la giornata per le pressioni esercitate sulla colonna vertebrale.
Ecco i consigli del posturologo Benedetto Toso.
- Il materasso
Il materasso non deve essere necessariamente duro, anzi: quando si dorme in posizione supina, un giaciglio troppo rigido provoca un’eccessiva pressione su talloni, polpacci, glutei, dorso, nuca e gomiti, ostacola la circolazione e induce a cambiare spesso posizione, rovinando la qualità del sonno.
Per questo tutti coloro che acquistano un materasso “ortopedico”, affascinati dalla sua definizione impropria, sperimentano una sensazione molto spiacevole quando la sera vi si distendono sopra e col passare del tempo si adattano, rassegnati alla scomodità.
Per ottenere una completa decontrazione muscolare e il massimo beneficio dal riposo notturno, meglio optare per un materasso in lattice che si adatti bene alle doghe conformandosi alle curve del corpo, in modo che ogni sua parte sia avvolta e sostenuta con una spinta pari al proprio peso.
Dato che il lattice naturale è costoso e pesante, una valida alternativa è rappresentata dai materassi in schiuma viscoelastica (memory foam): è fondamentale però che siano certificati come traspiranti, perché tendono ad avvolgere molto il corpo col rischio che facciano sudare. Non dimentichiamo, infatti, che di notte il nostro organismo espelle fino a 250 ml di acqua attraverso la traspirazione.
- La rete
Al bando le reti vecchie e cedevoli: dormendoci sopra si rischia di danneggiare la colonna vertebrale, sia se riposiamo sul fianco (perché si forma un atteggiamento scoliotico) sia in posizione supina (si accentua la cifosi dorsale e si altera la lordosi lombare) oppure prona (aumenta la lordosi lombare).
Il telaio migliore per il letto è quello costruito interamente in legno, senza parti metalliche, ed è dotato di doghe flessibili: elastiche e indipendenti l’una dall’altra, si modellano sul corpo seguendo le sue curve naturali. Le doghe in legno permettono anche una buona ventilazione del materasso e, se munite di snodi in caucciù, si adattano meglio ai contorni del corpo. In linea generale, non bisogna scegliere un giaciglio troppo basso: sdraiarsi, alzarsi e rifarlo, infatti, può affaticare eccessivamente la schiena.
Il letto dovrebbe essere alto 65 centimetri circa da terra. Occorre che le dimensioni siano adeguate alle misure della persona che vi dorme sopra: la lunghezza ottimale deve essere superiore di almeno 15 centimetri rispetto alla sua statura.
- Il cuscino
Il cuscino è fondamentale perché costituisce il supporto della parte più delicata della colonna vertebrale: la regione cervicale. Chi ha una colonna ben mobile, senza alterazioni delle curve fisiologiche, può fare a meno del guanciale o tenerne uno molto basso.
Invece, le persone con il dorso curvo dovrebbero usare un cuscino più alto, per evitare che, in posizione supina, la testa cada all’indietro accentuando la lordosi cervicale. Per capire se il guanciale ha il giusto spessore, bisogna valutare la verticalità dello sguardo: quando siamo distesi, rilassati e la testa si trova sul prolungamento del tronco, gli occhi devono puntare al soffitto, non verso i piedi o all’indietro.
I materiali migliori per l’imbottitura sono quelli naturali, come lana e piuma: oltre a essere traspiranti avvolgono la zona cervicale, permettendo alla testa di restare in linea con la colonna, quasi a contatto col materasso.
Promossi anche i cuscini “anatomici”, purché lo siano davvero: questo significa che devono essere disponibili in diverse misure, per permettere a ognuno di scegliere la giusta altezza.
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