Che ci piaccia o no, ognuno di noi è il risultato delle abitudini adottate negli ultimi anni. E ovviamente tra qualche anno saremo il frutto di quelle che decideremo di attuare a partire da oggi.
Siamo abituati a mangiare sano tre volte al giorno oppure ci riforniamo spesso al fast-food? Risparmiamo o spendiamo? Troviamo il lato positivo nelle crisi o ci lasciamo sempre opprimere dal pessimismo? Sono alcune delle domande che ci pone Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta, nel suo libro fresco di stampa, Fattore 1%. L’autore propone un metodo scientifico per interrompere gli automatismi negativi e trasformare in abitudini i comportamenti virtuosi, quelli capaci di trasformarci nelle persone che vogliamo essere. Per saperne di più l'abbiamo intervistato.
Partiamo dall’inizio: cos’è un’abitudine?
«È un comportamento ripetuto nel tempo, a cui spesso non prestiamo attenzione eppure può definire chi siamo e come ci esprimiamo, ci muoviamo, mangiamo, studiamo, lavoriamo, ci presentiamo agli altri e, più in generale, reagiamo davanti agli stimoli esterni. Diventano abitudini tutte le azioni che ci fanno stare bene con poco sforzo, visto che il cervello è sempre alla ricerca di modi per risparmiare energia».
Un celebre detto consiglia di non lasciare mai la strada vecchia per la nuova. E allora come facciamo ad abbandonarla senza paura?
«Le abitudini non si abbandonano di punto in bianco, ma si sostituiscono giorno dopo giorno. Cosa significa? Se riusciamo ad automatizzare dei comportamenti vincenti, toglieremo spazio a quelli negativi e, alla lunga, finiremo per esercitare un effetto valanga sulla nostra vita. Ad esempio, iniziare a fare sport ci evita di trascorrere qualche ora sul divano, ma finisce anche per renderci più attenti verso l’alimentazione, l’igiene, la cura personale».
Cos’è il fattore 1% citato nel libro?
«Di solito, quando pensiamo al cambiamento, immaginiamo una sorta di rivoluzione copernicana della nostra vita: una sorta di tutto e subito oppure niente. In realtà, le modifiche drastiche sono praticamente inattuabili, mentre possiamo procedere per piccoli passi, cambiando un 1% al giorno. Facendo due calcoli, sono circa 14 minuti: quelli che abbiamo a disposizione per leggere, imparare una lingua straniera, apprendere nuove competenze, migliorare un’abilità».
Quali comportamenti dobbiamo incentivare?
«Non esiste una regola universale, ciascuno ha le proprie carte vincenti. Per prima cosa, dobbiamo mettere a fuoco i nostri valori, ciò per cui consideriamo la vita degna di essere vissuta: se i nostri obiettivi sono coerenti, avremo più motivazione nel perseguirli».
5 consigli per partire bene
1. Pensa a un’abitudine positiva da prendere, non a una da abbandonare.
2. Opta per qualcosa che puoi fare ogni giorno della settimana, compresi i weekend.
3. Scegli il momento migliore della giornata in cui avviare la nuova consuetudine, quello in cui hai tante energie a disposizione e poche cose che ti distraggono.
4. Parti con una piccola routine, qualcosa che sia possibile fare anche in un paio di minuti.
5. Ricorda che una nuova abitudine non deve stravolgere la vita: non pensare di allenarti tutti i giorni per tre ore.
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Articolo pubblicato sul numero 10 di Starbene in edicola dal 19 febbraio 2019