Nevralgie e dolore cronico, 4 rimedi naturali di fitoterapia

Se spesso fai i conti con nevralgie di tutti i tipi, al posto dei farmaci prova con la fitoterapia. Qui trovi 4 analgesici naturali sicuri e di comprovata efficacia



Tredici milioni di italiani (quasi uno su cinque), in maggioranza donne, soffrono di dolore cronico, principalmente a causa di mal di schiena, artrosi, nevralgie e mal di testa. Per curarlo, in genere, si fa un grande uso dei cosiddetti Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) che, però, hanno il limite di essere irritanti per lo stomaco.

Se anche tu hai hai bisogno di antidolorifici, puoi curarti con la fitoterapia, perfetta per trattare in modo più soft, ma non per questo meno efficace, i tuoi disturbi. Sono, infatti, molte le piante ad azione analgesica e antinfiammatoria: con l’aiuto del dottor Luigi Torchio, omeopata ed esperto di medicina natuale, ti guidiamo alla scelta di quattro “big” naturali che calmano il dolore con un rischio minore di effetti secondari.

Prima di assumerli, però, senti il parere del tuo medico e chiedigli conferma delle dosi.

Artiglio del diavolo

Un toccasana per i disturbi articolari

Come agisce. Le radici tuberiformi di questa pianta rampicante, che cresce in Africa Meridionale, contengono alte percentuali di principi attivi dalle notevoli proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antireumatiche. «In particolare, sono utili i fitosteroli, composti vegetali con un’azione simile al cortisone, e arpagoside, un composto derivato dal glucosio che ha dimostrato di contrastare la formazione di alcuni mediatori dell’infiammazione (prostaglandine e ossido nitrico), responsabili di dolore e gonfiore», sottolinea l’esperto.

Quando usarlo. L’artiglio del diavolo si è dimostrato un vero toccasana per attenuare vari disturbi che interessano il sistema osteoarticolare, come mal di schiena (sciatalgie, in particolare), dolori alla cervicale (mal di testa incluso), torcicollo e altri dolori muscolari, tendiniti, osteoartriti (come la periartrite), artrite reumatoide.

Quando è sconsigliato. Poiché l’artiglio del diavolo ha un effetto ipoglicemizzante, va dosato con molta attenzione se già si usano farmaci antidiabetici. Inoltre, è controindicato a chi assume anticoagulanti e ipotensivi. Non va preso, infine, se si soffre di gastrite e ulcera duodenale.

Come si assume. Lo puoi utilizzare sotto forma di pomata o gel da applicare localmente, almeno 2 volte al giorno, sulla parte che duole; ma anche per bocca, in capsule o compresse di estratto secco (2-3 al giorno, a stomaco pieno) o come tintura madre (30 gocce in 2 dita d’acqua, un paio di volte al giorno, a stomaco pieno), fino a scomparsa dei sintomi e comunque per cicli di 2 mesi al massimo, alternati da un mese di sospensione. L’uso continuo del rimedio può infatti dare assuefazione, con conseguente perdita d’efficacia del trattamento.

Partenio

Allevia i dolori del ciclo

Come agisce. In questa pianta, molto simile alla camomilla, le parti dove si concentrano maggiormente i principi attivi sono le foglie che, fa sapere il dottor Torchio, «sono particolarmente ricche di sostanze antinfiammatorie come flavonoidi, polifenoli, sesquiterpeni, ma soprattutto di partenolide, che è anche un potente antispastico naturale, in grado di svolgere un’azione rilassante su muscoli e vasi sanguigni, riducendone la contrazione dovuta all’infiammazione».

Quando usarlo. La capacità di ridurre le contrazioni muscolari uterine, fa del partenio un rimedio specifico per il trattamento della sindrome premestruale e per attenuare crampi e dolori legati al ciclo. Si è visto, poi, che è in grado di limitare le crisi di mal di testa, e di rendere meno violenti gli attacchi, specie se associati a nausea e vomito.

Quando è sconsigliato. Non va preso se non sei sicura di non essere in gravidanza, perché può aumentare le probabilità di interruzione spontanea della gravidanza o di parto prematuro.

Come si assume. In capsule o compresse di estratto secco, nella dose di due al giorno: per calmare la dismenorrea, comincia il trattamento una settimana prima dell’arrivo del ciclo e proseguilo fino a regressione dei sintomi. Il partenio si può assumere regolarmente anche per periodi prolungati (fino a 4 mesi), se necessario.

Boswella

Agisce contro il gonfiore

Come agisce. La corteccia di questa pianta, originaria di India, Nord Africa e Medio Oriente, nota anche come “pianta dell’incenso”, rilascia una resina da cui si estrae un olio essenziale ricco di acidi boswellici. Come spiega il dottor Luigi Torchio: «Questi principi attivi frenano l’azione di un enzima (5-lipossigenasi) responsabile della produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori».

Quando usarla. La boswellia svolge una potente azione antinfiammatoria e analgesica naturale che porta a una riduzione del dolore e del gonfiore, e al miglioramento della motilità delle articolazioni. Il che la rende particolarmente utile in caso di dolori muscolari, reumatismi, borsiti e tendiniti, fibromialgia, artriti e artrosi.

Quando è sconsigliata. Se assunta nelle dosi suggerite è una pianta ben tollerata, che non dà effetti collaterali. Per estrema cautela, conviene sentire il parere del medico prima di assumere anche Fans e cortisonici.

Come si assume. Questa pianta la trovi sotto forma di estratto secco in capsule o compresse (1 dopo colazione e 1 dopo cena) o come tintura madre (20 gocce, da diluire in un bicchiere con poca acqua, dopo i pasti), fino a scomparsa dei sintomi. Esiste anche l’olio essenziale, indicato per massaggi sulle zone doloranti (3-4 gocce in 1 cucchiaio di olio vegetale).

Spirea ulmaria

Contrasta i sintomi dell'influenza

Come agisce. Per gli usi terapeutici di questa pianta si adoperano i fiori essiccati, contenenti numerosi principi attivi come flavonoidi, vitamina C, tannini che favoriscono l’azione antinfiammatoria, ma soprattutto salicina (o acido salicilico), il componente principale con cui viene sintetizzata chimicamente l’aspirina. «Questa sostanza inibisce la sintesi delle prostaglandine, responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti, donando sollievo in molte situazioni», afferma il dottor Torchio.

Quando usarla. È utile in caso di influenza, dato che lenisce i dolori alle ossa tipici di questa malattia. In più, sempre grazie alla salicina, agisce come antipiretico in caso di febbre e riduce i sintomi da raffreddamento. Ma funziona bene anche in caso di mal di testa, mal di denti, dolori reumatici, lombalgia, dolori mestruali.

Quando è sconsigliata. La Spirea ulmaria non va presa da chi è sensibile all’acido acetilsalicilico e in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti e Fans.

Come si assume. Puoi puntare sull’estratto secco in capsule (2 al giorno, a stomaco pieno) o la tintura madre (30 gocce diluite in un po’ d’acqua, 2-3 volte al giorno, sempre dopo i pasti) fino alla scomparsa dei sintomi o per un periodo indicativo di due mesi in caso di reumatismi. Se i dolori ricompaiono, puoi comunque ripetere il trattamento dopo un mese di sospensione.

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