Esiste una relazione fra mal di testa e alimentazione? Sicuramente ciò che portiamo in tavola, le dosi e la frequenza con cui preferiamo certi cibi ha un peso rilevante nell'insorgenza di questo disturbo. A seconda che si tratta di cefalea tensiva o di emicrania, ecco i cibi e i comportamenti alimentari che ti aiutano a combatterlo.
No
Tra gli alimenti da consumare con moderazione ci sono i formaggi stagionati e il cioccolato (per il loro contenuto di tiramina), i cibi della cucina cinese (ricchi di glutammato monosodico) e i crostacei.
Da evitare gli alcolici, in modo particolare vino bianco, bourbon e whisky: per il loro contenuto di amine biologiche agiscono da potenti vasodilatatori e chi soffre di emicrania è molto sensibile a tutte le sostanze di questo tipo», spiega il dottor Giovanni Battista Allais, del Centro cefalee della donna di Torino.
«No anche al digiuno: saltare i pasti è una delle cause scatenanti più frequenti dell’emicrania. Da bandire, poi, le diete proteiche», mette in guardia Fabio Antonaci, docente di neurologia all'Università di Pavia.
Sì
Lievito di birra, yogurt, manzo e pollo sono cibi "amici", che aiutano a tenere alla larga gli attacchi di mal di testa. Contengono riboflavina (v itamina B) che è in grado di migliorare il metabolismo energetico dei neuroni potenziando l’attività dei loro mitocondri e quindi di prevenire l’insorgere dell’emicrania.
«Ok anche a tonno, soia, spinaci: sonouna fonte preziosa di coenzima Q 10 che aiuta a prevenire l’insorgere dell’emicrania perché potenzia la produzione energetica delle cellule nervose.
Importante anche bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno perché la disidratazione induce squilibri elettrolitici, disfunzioni energetiche e disturbi vegetativi che facilitano le crisi di emicrania», spiega il dottor Giovanni Battista Allais.
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Articolo pubblicato sul n. 40 di Starbene in edicola dal 19/9/2017