Solo in Italia, la fibromialgia colpisce 2 milioni di persone, in 9 casi su 10 donne. Una malattia che in genere causa un dolore cronico, bruciante, profondo e tagliente, diffuso “dalla testa ai piedi”, associato a una fatica muscolare che si manifesta soprattutto al mattino, anche per colpa di un sonno non ristoratore.
Nella maggioranza dei casi, ci sono anche disturbi della concentrazione e della memoria che rendono la vita sociale e lavorativa una sorta di calvario. Anche perché i trattamenti convenzionali sono spesso inefficaci.
Come funziona la nuova cura
Oggi, però, si aprono nuove prospettive grazie all’ossigeno-ozono terapia, una cura naturale al centro di un recente studio, effettuato alla Clinica Mede di Sacile (Pordenone). «È stata testata su un campione una quarantina di pazienti», spiega il professor Tirelli, oncologo dell’Istituto dei Tumori di Aviano (umbertotirelli.it) e coordinatore della ricerca.
«Poi, attraverso alcune scale accreditate scientificamente (la Numeric Rating Scale e la Fatigue Severity Scale) se ne sono valutati gli effetti sulla riduzione del dolore e della fatica. Risultato: nell’80% dei casi c’è stato un miglioramento di più del 50% dei due sintomi, in tutta sicurezza e senza alcun effetto collaterale».
Ma quali sono i segreti terapeutici della nuova cura? «L’ozono, un gas altamente instabile e che deriva dall’ossigeno, è dotato di una potente azione antidolorifica perché è in grado di indurre la produzione da parte dell’organismo di endorfine, i nostri oppioidi naturali», spiega il professor Tirelli.
«È inoltre un efficace antinfiammatorio che innesca la produzione di enzimi antiossidanti e ha proprietà immunomodulanti e antinfettive: grazie a questo mix di effetti, oggi l’ossigeno-ozono terapia sembra essere il trattamento migliore a disposizione per questa patologia così difficile da affrontare».
Come e dove
Il ciclo di cura, definito dalle linee guida della Società scientifica di ossigeno-ozonoterapia (Sioot), si effettua solo privatamente (costa 50-100 € a seduta). «Al paziente viene praticato un prelievo di sangue venoso che viene subito miscelato con dell’ozono e reinfuso in vena. Da lì, circola nell’organismo raggiungendo tessuti e organi, dove esercita i suoi effetti benefici».
Utile anche per altre patologie
L’ossigeno-ozono terapia è utilizzata da tempo per i dolori dell’artrosi e delle ernie discali e per le ulcere varicose.
Ultimamente ha dimostrato di essere una carta vincente anche per mettere alle corde la sindrome da fatica cronica (che nel 35-70% è concomitante con la fibromialgia) e le stanchezze di ogni tipo, compresa la fatigue che compare durante le terapie per le neoplasie come chemioterapia e radioterapia: può protrarsi anche per anni dopo la guarigione ed è orfana di cura.
Uno studio italiano, i cui risultati sono stati pubblicati sull’International Journal of Immunology and Immunobiology ha dimostrato che la riduce di ben il 70%, migliorando così la qualità di vita di chi combatte un tumore: senza alcun effetto collaterale o l’assunzione di ulteriori farmaci.
Sul sito della Sioot (ossigenoozono.it) è disponibile un elenco di medici accreditati, suddivisi per Regione, a cui potersi affidare.
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Articolo uscito sul n. 50 di Starbene, in edicola dal 27 novembre 2018