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Dormire meglio con l’aiuto delle piante medicinali

In caso di insonnia possono rivelarsi preziose le proprietà di alcune piante medicinali la cui efficacia è nota da migliaia di anni.

(Corbis)



Il sonno è un bisogno primario e la sua qualità influisce in maniera significativa sulla salute dell’organismo e sul benessere individuale. La mancanza di sonno può rendere nervosi e irritabili, meno propensi alla socialità, poco efficienti nelle attività di ogni giorno. È importante avvertire e ascoltare i segnali che suggeriscono una cattiva qualità del sonno: intervenire per tempo può allontanare l’assunzione di cattive abitudini che possono peggiorare la situazione.

Le ore di sonno necessarie ad assicurarsi un riposo effettivo che consenta di affrontare la giornata successiva in maniera serena variano da persona a persona, ma in genere un buon sonno ristoratore dovrebbe durare tra le sei e le nove ore. Alcuni studi hanno rivelato come durante il sonno il cervello sia in attività e svolga preziose funzioni atte a mantenere l’equilibrio fisico e psichico dell’individuo.

L’insonnia può essere un malessere passeggero, dovuto magari a un momento delicato o importante della vita, ma in alcuni casi rappresenta un vero e proprio problema di salute. Quando il sonno risulta compromesso per più notti e questa condizione perdura nel tempo, con conseguenti sonnolenza diurna, stanchezza, stato di agitazione, difficoltà di concentrazione, è consigliabile rivolgersi al proprio medico per individuare le cause del problema e le opportune soluzioni.

Un aiuto potrebbe arrivare anche dalle piante medicinali: utilizzate da migliaia di anni per i disturbi del sonno sono caratterizzate da una buona efficacia, tollerabilità e sicurezza d’uso. Di seguito le principali piante che possono rivelarsi utili in caso di insonnia.

Passiflora (Passiflora incarnata). Favorisce il riposo notturno e il rilassamento nei bambini e negli adulti. Agevola un’attività rilassante della muscolatura liscia del tratto gastro-intestinale e genito-urinario. Molto utilizzata anche in associazione con Valeriana e Melissa.

Valeriana (Valeriana officinalis). Riduce in maniera significativa il tempo necessario ad addormentarsi, inducendo un sonno fisiologico. Alle dosi suggerite non presenta effetti collaterali, il suo uso è controindicato nei bambini di età inferiore a 3 anni.

Escolzia (Eschscholtzia californica). Anche l’Escolzia contribuisce a ridurre il tempo di addormentamento e a migliorare la qualità del sonno. Svolge inoltre azione distensiva a livello gastro-intestinale. Può essere associata ad altre piante con azione distensiva come Passiflora, Valeriana e Melissa.

Melissa (Melissa officinalis). La Melissa ha un’azione rilassante e distensiva. Favorisce inoltre il benessere gastro-intestinale, soprattutto nei soggetti ansiosi. Alle dosi suggerite non presenta effetti collaterali.

Camomilla (Chamomilla recutita). La Camomilla risulta particolarmente utile nei casi in cui la difficoltà a dormire sia dovuta a problemi di digestione. Svolge infatti azione calmante, protettiva delle mucose e carminativa, favorendo cioè l’espulsione dei gas intestinali.

Griffonia (Griffonia simplicifolia). Il principio attivo della Griffonia, 5-HTP (5-idrossitriptofano), è un precursore sia della melatonina sia della serotonina. I semi di questa pianta possono essere dunque utili per regolare il tono dell’umore, migliorare gli stati di agitazione e la difficoltà a dormire e per controllare il senso di fame.


Luppolo (Humulus lupulus). Il Luppolo, dalle qualità sedative e calmanti, risulta particolarmente indicato nei casi di tensione, irrequietezza e disturbi del sonno. Viene spesso utilizzato in associazione con Valeriana e Melissa. Ha inoltre azione stomachica e aperitiva ed è dunque utile in caso di digestione difficile. Alle dosi suggerite non presenta effetti collaterali.


Biancospino (Crataegus monogyna, C. oxyacantha). Nota pianta dagli effetti rilassanti, il biancospino può aiutare anche nei casi di disturbi dell’apparato cardiovascolare. Un suo utilizzo è particolarmente indicato qualora un periodo stressante causi palpitazioni o un lieve aumento della pressione arteriosa.