Il burro di karité, un cult della tradizione erboristica africana, è diventato l’ingrediente top di una vastissima gamma di prodotti viso e corpo, da spiaggia e da città.
Vuoi saperne di più su questo prodotto eclettico e multifunzionale? Il dottor Umberto Borellini, cosmetologo, ha risposto a tutte le nostre curiosità.
È vero che aiuta a prevenire le smagliature?
«Sì: il burro di karité contiene sostanze elasticizzanti e tonificanti, quali l’acido miristico e l’acido palmitico, oltre a ottime percentuali di frazione insaponificabile che, operando in sinergia, stimolano i fibroblasti, ossia le cellule che danno sostegno ed elasticità alla pelle: per questo è un ottimo rassodante e aiuta a prevenire la comparsa delle strie».
Si può usare come protezione solare?
«Il suo Spf è pari circa a 6, quindi piuttosto basso e non sufficiente a difendere la pelle dal sole, ma comunque aiuta a proteggerla dal photoaging (macchie scure, grinzette) e allo stesso tempo potenzia la funzione dei filtri, migliorando l’idratazione e la resistenza alle aggressioni esterne».
È adatto a essere messo sulle labbra?
«Certamente: grazie alla ricchezza di elementi nutritivi e rigeneranti, è l’ideale per idratare e riepitelizzare in profondità le labbra, aumentandone di riflesso un po’ il volume. Ed è perfetto come idratante e ulteriore protezione anche durante l’esposizione al sole».
Ha degli effetti sulla luminosità della cute?
«Sì, perché oltre a essere ricco di sostanze emollienti, nutrienti e lenitive, questo burro vegetale contiene moltissime vitamine antiossidanti e biologicamente attive, come le vitamine A, D, E e F, insieme a ottime percentuali di carotenoidi, di tocoferoli (sempre antiossidanti) e di fitosteroli. Questi ultimi, in particolare, migliorano anche la microcircolazione locale, favorendo l’ossigenazione e dunque la luminosità della pelle».
È indicato per le pelli sensibili?
«Il burro di karité è ideale non solo per le epidermidi secche e disidratate, ma anche per quelle intolleranti e reattive, perché è rispettoso dei parametri biochimici dello strato corneo. Applicato la sera, in particolare, stimola la rigenerazione delle cellule cutanee delle pelli sensibili (le più provate dalle aggressioni degli agenti esterni), grazie alla presenza della vitamina A, della frazione insaponificabile, dei fitotestoroli e dei precursori dei ceramidi, che ristrutturano il mantello epidermico».
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Articolo pubblicato sul n. 21 di Starbene in edicola dal 08/05/2018