Sei preoccupata perché una donna a te vicina (amica, sorella, collega...) ultimamente si comporta in modo “strano”: è diventata ansiosa, si è chiusa in se stessa e, magari, mostra anche segni fisici come lividi o ferite su cui sorvola, oppure che giustifica con racconti improbabili. Temi che lei possa essere vittima di violenza da parte del suo compagno, vorresti aiutarla, ma non sai da che parte iniziare.
«Avvicinala con tatto, in un momento di tranquillità e in un contesto di privacy, poi dille che sei in pensiero perché la vedi diversa, turbata, spaventata», suggeriscono due esperti dell’università Ludes di Lugano, Alessandro Bozzi (ricercatore in criminologia) e Andrea Carta (psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia).
«Evita però di sottoporla a un interrogatorio: si allontanerebbe ulteriormente. Se inizierà a confidarsi, accogli il suo racconto senza esprimere giudizie senza cercare di sapere i particolari.
Tieni presente che, spesso, le vittime di abusi tendono a negare o a minimizzare ciò che subiscono: il fatto che qualcuno le inviti a parlare può essere un primo passo verso la presa di coscienza della loro situazione, il riconoscimento e l’ammissione della violenza.
In altre parole, mentre svela il suo dramma a te, la donna si chiarisce con se stessa: un momento delicatissimo che devi saper gestire cercando di mantenere la calma e di non sconvolgerti».
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