Il fumo può diventare un fattore divisivo all’interno di una coppia, soprattutto se uno dei partner non è un fumatore e tenta con l’arma della coercizione o, peggio, del ricatto affettivo, di indurre l’altro a staccarsi dalla dipendenza. Da uno studio condotto da Found! su 2.500 italiani tra 25 e 55 anni, attraverso un monitoraggio sui principali social network, è emerso che una coppia su tre va in crisi se il partner fuma. Le micce che fanno divampare i conflitti sono molteplici, dal cattivo odore quando ci si bacia, ai vestiti impregnati che affumicano l’armadio, dai pacchetti aperti lasciati in giro per casa ai posaceneri sempre pieni.
Che fare quando la coppia rischia di scoppiare? La terapia psicologica può offrire un valido aiuto, fornendo un supporto per risolvere le occasioni di contrasto e soprattutto per indurre il fumatore a prendere coscienza della sua dipendenza e a rivolgersi a un centro specializzato.
«Una terapia che può coinvolgere, con grande delicatezza, anche il partner non fumatore come risorsa», afferma la psicoterapeuta Patrizia Vaccaro, che ha un’ampia esperienza in materia.
Ecco in 4 punti un utile focus della nostra esperta.
1) Perché è difficile convincere il partner
«Spesso il fumatore non ha la consapevolezza che la sigaretta è una dipendenza, la considera solo un’abitudine e il fatto che sia socialmente accettata, non aiuta. Le litigate maggiori dentro una coppia avvengono perché manca la comprensione di questo aspetto e il fumatore non percepisce la gravità della dipendenza».
2) Che cosa puoi fare tu
«Il primo passaggio è fornire al compagno la motivazione a cambiare, mostrando vantaggi e svantaggi delle due situazioni e inducendo quindi la persona a chiedere aiuto. È un percorso che richiede grande sensibilità da parte del non fumatore che non deve cadere nella trappola dell’atteggiamento ricattatorio, del tipo: se mi ami devi smettere. Così il partner si sente allontanato. Come pure colpevolizzarlo sottolineando che l’alito puzza di fumo o i vestiti sono impregnati. Sono fattori che scatenano nell’altro una reazione di chiusura e di ostilità».
3) Quando è utile la terapia di coppia
«Nelle coppie che vanno d’accordo, i progressi si ottengono più facilmente perché il problema diventa un elemento di condivisione e i due partner fanno squadra. Il che non vuol dire che la dipendenza si possa superare facilmente ma almeno non impatta negli equilibri relazionali. Nel caso, invece, di una coppia conflittuale il problema si ingigantisce perché diventa la sommatoria di altri temi irrisolti tra i due. Il percorso terapeutico, in questo caso, di solito è individuale. Il supporto del partner può essere utile, se accettato dal fumatore. Altrimenti questo potrebbe sentirsi messo nell’angolo, giudicato e non è la reazione giusta per avere risultati».
4) Quali consigli può dare a te il terapeuta
«Ogni caso va valutato per se stesso, non esistono ricette valide per tutte le coppie. Fondamentale è non porsi con un atteggiamento giudicante e ostile. Il fumo non deve essere visto come un dispetto ma come una difficoltà dell’altro che va trattata come tale. Servirebbe empatia per capire le cause che portano ad accendere la sigaretta, se serve per gestire la tensione, o situazioni difficili o se è la ricerca di un momento solo per se stessi, sganciato dallo stress quotidiano. Avere empatia verso l’altro, significa aiutarlo a chiedere aiuto, che è la prima fase del percorso di uscita da una dipendenza”.
Verso un futuro senza fumo
Il mercato dei prodotti tecnologici alternativi alla sigaretta è sempre più ricco di offerte per venire incontro alle richieste di chi non riesce a sganciarsi dal fumo. L’ultima novità nel mondo del tabacco riscaldato, usa la tecnologia a induzione, che non non presenta la lamina all’interno del dispositivo. Ciò significa nessun residuo di tabacco nel dispositivo, meno odore, e nessuna necessità di pulire il dispositivo. Queste innovazioni hanno l’obiettivo, come sostiene Philip Morris International (PMI), azienda leader nel settore del tabacco, di “costruire un futuro senza fumo”.
Entro il 2025 almeno 40 milioni di fumatori di sigarette, che altrimenti continuerebbero a fumare, dovrebbero scegliere di passare ai prodotti senza fumo. Attualmente a livello globale, sono oltre 19.5 milioni i fumatori che sono già passati alla tecnologia alternativa, di cui oltre 2 milioni e mezzo solo in Italia.
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