Migliorare l’attenzione, gestire l’ansia, aumentare il benessere psicofisico, ma anche contrastare la dipendenza da videogiochi, social e, in generale, web è possibile, grazie ad alcune tecniche prese in prestito dallo sport. A confermarlo è Stefania Straniero, ex campionessa italiana di scherma, oggi psicologa dello sport e mental coach di atleti della Nazionale di scherma e ProPlayer degli eSports, gli “sport elettronici”.
Classe 1991, Stefania Straniero è laureata in Psicologia clinica, con un master in Psicologia dello sport, esperta in ipnosi, mindfulness, biofeedback e psicoterapeuta in formazione. Lo sport resta nella sua vita, per lei che è stata campionessa italiana. Come ha avuto modo di dichiarare in passato, la scherma ha forgiato il suo carattere: «Ho imparato a organizzare il mio tempo, a trovare rapidamente delle soluzioni ai problemi, ad adattarmi velocemente alle situazioni nuove. Sicuramente mi ha resa una persona resiliente e capace di gestire lo stress».
La psicologia dello sport contro l'ansia da social
Cyberbullismo, discriminazione o dipendenza dal web sono tutti problemi che hanno a che fare con internet e con un suo uso scorretto, spesso con un abuso. In che modo la psicologia dello sport può aiutare? L’obiettivo è ritrovare un equilibrio interno: «Bisogna aiutare la persona a sviluppare strategie che permettano di controllare in maniera volontaria specifiche funzioni psico-fisiologiche, per ritrovare il benessere», dice Straniero.
Come gestire ansia e frustrazione
Ma come si agisce in concreto? «Prima di tutto è necessario individuare subito eventuali campanelli d’allarme, specifici per ogni rischio psicologico», chiarisce la mental coah, che segue anche i giocatori di eSport, gli sport elettronici, come psicologa di LXT che si occupa proprio di formazione e sensibilizzazione sui rischi connessi con il web, dalla ludopatia alla tutela della privacy, senza dimenticare i disturbi dell’alimentazione.
Gli eplayers, così come gli studenti o gli adulti che usano il web, dovrebbero imparare «a gestire le proprie emozioni per autoregolarsi da un punto di vista emozionale così da non mettere in atto comportamenti disfunzionali e tossici. Per esempio, è importante strutturare la giornata, inserendo delle pause, coltivando altri interessi, mantenendo le relazioni interpersonali, per prevenire situazioni di disagio psichico. È anche utile insegnare a esprimere pensieri ed emozioni in modo rispettoso e chiaro, sia in situazioni di rabbia, sia in situazioni di euforia». Importante anche lavorare sull'attenzione.
Le tecniche: la respirazione triangolare e quadratica
«Per allenare l’attenzione ci sono tantissime tecniche che si possono utilizzare e la scelta di queste dipende dalle caratteristiche individuali della persona con cui si lavora. Sicuramente la respirazione è molto efficace e a portata di tutti, senza dover acquistare strumentazioni particolari», premette la psicologa dello sport. «La respirazione aiuta a calmare il nostro sistema nervoso e, utilizzando pattern respiratori specifici come la respirazione triangolare o quadratica, è possibile portare il nostro organismo in uno stato di calma e prontezza, sia dal punto di vista psichico sia fisico».
La respirazione triangolare prevede 3 fasi: inspiro, pausa (1-2 secondi) ed espiro. «Il tempo dell’espirazione è importante che sia il doppio rispetto all’inspirazione perché in questo modo si attiva la parte del sistema nervoso autonomo adibita al rilassamento, di conseguenza si abbassa la frequenza cardiaca e respiratoria, portando l’organismo in uno stato di calma vigile», chiarisce l’esperta. «La respirazione quadratica, invece, consta di 4 fasi della durata di 4 secondi ciascuna: 4 secondi inspiro, 4 pausa, 4 espiro e 4 pausa. Questa respirazione permette al sangue di fluire più energicamente al cervello, portando quindi più ossigeno, di conseguenza le prestazioni cognitive migliorano, la mente diventa più lucida e concentrata».
Come si allena la mente
Altre tecniche utili per l’attenzione sono «la mindfulness, che permette di rimanere nel momento presente, osservando i pensieri distraenti, accettando la loro presenza per poi riportare consapevolmente l’attenzione sul compito; l’ipnosi, che è uno stato mentale che consente alla persona di accedere a risorse inaccessibili nello stato di veglia, e l’utilizzo di un sistema di luci». In questo caso l’obiettivo è allenare la mente, proprio come se si praticasse uno sport, per migliorare la velocità di reazione del cervello.
Per l’allenamento con le luci «si utilizza un kit di sensori (io ne utilizzo 4 al momento) collegato a un’app scaricabile sugli smartphone e tablet, che gestisce l’accensione e lo spegnimento delle luci colorate dei sensori. Questa app presenta dei programmi prestabiliti (ma si possono anche creare ex novo). Le luci hanno dei sensori di prossimità, quindi oltre a spegnerle con il contatto è possibile passarci sopra senza toccarle. I programmi accendono le luci e, in base al training, bisogna spegnere la luce o la sequenza di luci il più velocemente possibile».
Questa tecnica permette di potenziare i riflessi, incrementare la memoria e la velocità di decisione in momenti di stress e durante la partita, nel caso dei giocatori di eSport, oltre a sviluppare nuove capacità di connessione tra mente e fisico, nel caso specifico la mano. Ma consente anche di «potenziare la capacità di rimanere concentrati perché queste tecniche si possono impiegare per qualsiasi età, l’importante è strutturarle ad hoc in modo che siano accessibili e comprensibili per l’altra persona», specifica Straniero.
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