Hai lasciato alle spalle ormai da un po' le vampate di calore e l'umore ballerino tipici della menopausa. Riguardi gli anni già percorsi e ti senti di meritare un po' di serenità e invece un imprevisto ti butta a terra e ti toglie ogni volontà di andare avanti. Devi di reinvertarti, di nuovo, e trovare l'energia per ricominciare. Ma non pensare di non potercela fare.
Se guardi il film Le ereditiere (dal 18 ottobre 2018 al cinema), puoi avere un esempio e uno sprone: non c'è un'età per non riuscire a rimettersi in gioco. Ana, la protagonista del film del paraguaiano Marcelo Martinessi, ha superato da un po' i 50; convive da oltre un trentennio con la sua compagna in una lussuosa casa ad Asunción, ma gli agi, ereditati di generazione in generazione, sono destinati a terminare. Un tracollo finanziario la travolge e, trainata dalla sua compagna, più volitiva e decisa, per tirare avanti si vede costretta a vendere gli arredi di pregio della sua abitazione (quadri d'autore, tavolo d'epoca, argenteria), pur concedendosi ancora qualche vezzo da principessa. Fino a quando, proprio quando la fidanzata è lontana, in prigione, trova in sé le risorse per ripartire. Si mette alla guida dell'auto di famiglia e, quasi per caso, si ritrova per la prima volta a lavorare, riscoprendosi tassista.
"I bisogni vanno trasformati in risorse", è l'invito della psicoterapeuta e saggista Maria Rita Parsi.
Anche una over 50 può ricostruirsi una vita e ritrovare gli stimoli per ricominciare da capo.
"Certo! Non solo una over 50, anche una over 70 o una over 80", sottolinea la dottoressa Parsi. "Sto scrivendo un libro per Mondadori dal titolo La vecchiaia adolescente: l'adolescenza, con il lutto per la fine dell'infanzia e il passaggio al mondo in cui occorre realizzarsi, con sfide e cambiamenti fisici e mentali da affrontare, è analoga alla vecchiaia, che è trasformazione fisica e mentale ed elaborazione del lutto della vita che è passata. Ma è anche liberazione e possibilità di dire quello che si pensa, per gli adolescenti come per gli anziani. L'adolescenza è l'inizio dell'autonomia; ma anche la vecchiaia esalta l'autonomia, non è più l'età della coppia e del vivere insieme. Pure per questo mi è piaciuto molto Le ereditiere: il tema di tutto il film è la dipendenza, affettiva, economica, di idee. Ma quando la compagna della protagonista va in galera, lei inizia a recuperare la sua autonomia, a far da sé, pur sbagliando o commettendo errori. L'auto d'epoca restaurata rappresenta una vita che torna ad avere energia, diventa la possibilità dell’indipendenza. L'indipendenza è la base da cui ripartire".
Può darci 3 consigli per trovare in sé la forza di rimettersi in gioco?
"1. Guardare la propria vita e mettersi in condizione di fare qualcosa in piena autonomia.
L'unica maniera per avere dei progetti che valgano il piacere di vivere è capire perché siamo al punto in cui siamo. Così fa la protagonista del film: è costretta a prendere atto del tempo che le rimane e a fare di questo tempo un tempo in cui può creare. Dobbiamo prendere atto di cosa veramente ci piace, quali sono i nostri talenti e creare delle attività affini, coinvolgendo mente, corpo e immaginario.
2. Prendere coscienza dei propri limiti.
È bellissima la frase di Aristotele che dice: 'Chi non conosce i propri limiti tema il suo destino'. È molto importante avere idea di quello che si può fare, nei limiti della propria età e del tempo che passa. Permette di esprimersi e godersi quello che si ha, di affrontare malattia, cambiamenti, morte, con energia e alleanze che consentono di farlo al meglio.
3. Fare del momento dell'anzianità un momento di resa dei conti e anche di ribellione e trasformazione: è l'ultima occasione. Io ho 71 anni e mi dico: 'Quasi quasi questa cosa la dico, tanto sono vecchia. Mi tolgo dieci sassolini, perché sono libera. Che mi possono fare?'. È una grande libertà".
Dopo una certa età una donna è libera dalla dittatura degli ormoni: oltre che di libertà della mente, si può quindi parlare di libertà del corpo?
"Le necessità sono diventate risorse, vanno trasformate in tali. I bisogni ormonali di innamorarsi o di fare sesso si sono stemperati: questo permette di avere un equilibrio molto diverso. Il che non significa che non ci si innamori più, semplicemente non è più un'emergenza ma una risorsa".