Il Coronavirus per lungo tempo ha tenuto in sospeso le nostre vite ma ora siamo liberi di uscire, di stare all’aria aperta, di incontrare i nostri cari. Con tutte le accortezze del caso (distanziamento sociale, mascherine e buon senso) ci avviamo lentamente verso la normalità.
Sarebbe bello gettarsi tutto dietro le spalle, ma l’esperienza ci ha segnato, lasciandoci addosso un senso di profonda instabilità e vulnerabilità. Una recente indagine del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi rivela che il 62% degli italiani dichiara di avere bisogno di un supporto psicologico in questo momento. Senza contare che ansia, stress, sconforto rischiano di farci ammalare per davvero.
Abbiamo perciò chiesto aiuto a un medico “speciale”: Maria Giovanna Luini, senologa allo Ieo (Istituto europeo di oncologia) da più di 25 anni (molti dei quali passati a fianco di Umberto Veronesi nella lotta contro il tumore al seno), abbina alle sue conoscenze scientifiche un approccio curativo integrato (sta completando la sua formazione specialistica con un corso in psicoterapia psicosomatica all’Istituto Riza). Questa esperienza eclettica le ha permesso di mettere a punto un percorso di autocura accessibile a tutti, che ha preso forma nel libro La via della cura. Ventitrè passi per superare le prove della vita e ritrovare l’equilibrio (Mondadori) e che può diventare uno strumento utile per affrontare questa fase delicata.
Da dove cominciamo per ritrovare il benessere?
Dalla comprensione che la cura del corpo e dell’anima sono strettamente correlate. Perché ciò che succede al primo, si ripercuote sulla seconda. Per stare bene quindi, dobbiamo imparare a interpretare i segnali, fisiologici ed emotivi, che il nostro organismo ci invia. Facciamo un esempio: il sistema immunitario è un sistema efficiente e complesso che viene fortemente influenzato dalle nostre emozioni. Ed è proprio su quelle che vorrei accendere i riflettori. Se siamo felici, le nostre difese immunitarie funzionano al meglio: ci sentiamo energici e vitali. Al contrario, venendo da mesi di isolamento e sedentarietà, non mi stupisco che molta parte della popolazione sia in uno stato di sofferenza psico-fisica che può sfociare in comportamenti depressivi o rabbiosi.
Qual è l’emozione più dannosa per la nostra salute?
La rabbia è senz’altro una delle principali. Ne vedo in giro molta di questa tempi: la convivenza forzata, la perdita del lavoro sono tutti fattori di innesco a uno stato rabbioso. Il problema qui non è provarla ma riconoscerla come tale. Più la nascondiamo, più si manifesta in modo esplosivo, e questo può farci anche ammalare. Il primo passo perciò è accettare che ognuno di noi la prova, è un’emozione come le altre. Anche i monaci si infuriano ma lo sanno fare con consapevolezza, quindi riescono a modularla. Per evitare accumuli ed esplosioni rabbiose è bene esercitarsi ogni giorno a esprimere ciò che si prova. Non è necessario urlare il proprio disappunto in faccia a qualcuno: è sufficiente trovare il modo e i tempi per farsi ascoltare. Per aumentare l’autocontrollo o per sfogarsi ci sono esercizi efficaci (vedi sotto).
Nel suo libro, c’è un capitolo dedicato al perdono. Perché è così importante per stare bene?
Perché chi non riesce a metterlo in atto si carica sulle spalle zavorre pesantissime e vive male, rischiando perfino di ammalarsi. Rancore, vendetta, risentimento sono emozioni che, se non vengono disattivate, diventano stagnanti. Significa che si trasformano in pensieri ossessivi, in un rimuginio costante che si ripresenta di continuo. Uno dei metodi più efficaci per imparare a perdonare gli altri è essere amorevoli verso se stessi. In pratica, se riusciamo a guardare con benevolenza i nostri errori, saremo agevolati a farlo con gli altri.
Alla fine del libro lei conclude avvertendoci che la via di cura più potente è l’amore, verso se stessi e gli altri. Ma come si fa a coltivarlo?
Bisogna esercitarsi, è questione di addestramento. La prima e più terapeutica forma d’amore, è il sentimento che si deve nutrire verso se stessi. Ci si ama molto poco. Ognuno di noi (e le donne sono campionesse in questo), è abituato a ergersi a giudice severo delle proprie azioni e questo non danneggia solo la nostra autostima, ci fa anche apparire rigidi e scostanti verso il prossimo. Io credo invece che l’amore sia una forma di energia contagiosa: se chiamato, arriva, ma alle sue condizioni, non alle nostre. Vale a dire che quando amiamo, emettiamo un certo tipo di vibrazioni (gioia, erotismo, felicità, altruismo, entusiasmo) che attirano gli altri, come il ferro con una calamita. E chi più ne mette in campo, più ne riceve.
4 ESERCIZI PER STARE BENE:
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene, in edicola e nella app dal 26 maggio 2020