Avere il bucato che odora di buono addirittura per diverse settimane è possibile grazie ai profumatori da aggiungere in lavatrice. Alcuni sono in formato liquido, altri in microcapsule: i primi vengono messi nella vaschetta dell’ammorbidente e quindi entrano in gioco solamente all’ultimo lavaggio, i secondi vengono inseriti all’inizio del programma direttamente nel cestello.
Antonella Liistro tester del sito laretedellemamme.it ne ha provati 12 per aiutarci a scegliere i migliori 4. Voti bassi a quelli la cui profumazione tendeva a svanire dopo pochi giorni nonostante sull’etichetta fossero presentati come a lunga durata. Bocciati anche i profumatori con istruzioni generiche sul dosaggio: «Ho privilegiato quelli in cui le dosi sono segnalate con il tappino come misurino di riferimento», dice la tester.
Normativa work in progress
«Si tratta di prodotti sicuri, che non macchiano e non danneggiano i capi. Devono però essere utilizzati nel modo corretto per non essere inquinanti dato che contengono dosi elevate di profumo», spiega il chimico industriale Fabrizio Zago (ecobiocontrol.bio).
Poiché sono da pochi anni sul mercato, è ancora in fase di determinazione la normativa definitiva cui devono essere sottoposti.
«C’è chi sostiene che, non avendo potere lavante, i profumatori non devono essere considerati come detersivi e quindi non è necessario citare in etichetta il Reg. 648/2004 che disciplina i contenuti dei detergenti. E c’è chi è convinto che, essendo utilizzati all’interno della lavatrice, dovrebbero essere comunque sottoposti alla normativa vigente. Io concordo con questi ultimi», specifica il chimico. Pensiero cui anche noi ci associamo: trasparenza e chiarezza sono la base per un buon rapporto di fiducia con i consumatori.
Il nostro lab: Dott. Fabrizio Zago, chimico industriale ecobiocontrol.bio; Antonella Liistro, laretedellemamme.it.
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Articolo pubblicato sul n. 38 di Starbene in edicola dal 3 settembre 2019
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