Bella l’estate.. finalmente tutti in costume, al mare o in piscina, buttati sulla sabbia o su un bordo vasca a prendere il sole. Peccato però, che ci siano sempre un po’ di rischi in agguato per la nostra salute, anche e soprattutto nei momenti di libertà e di relax come solo l’estate ci sa regalare. Ad esempio l’esposizione al sole, la sudorazione e la conseguente disidratazione abbassano le difese immunitarie. E per gli ospiti indesiderati, come funghi, batteri e virus, è più facile entrare in azione e attaccare il nostro corpo. Specie attraverso la pelle, che ci piace tanto esporre al sole e agli sguardi altrui. Tanto è bello camminare scalzi in estate, magari solo con il costume o un pareo, tanto può essere rischioso. Basti pensare che le infezioni e le micosi cutanee hanno il primato tra i 5 malanni più frequenti in estate. A tutti è capitato di vivere spogliatoi, spiagge, piscine e sentire qualche mamma che dice al suo bimbo “Metti le ciabattine, che ci sono i funghi”. Ecco, vale anche per noi.
Per cui, che ne dite di non rovinarci le vacanze, seguendo un po’ di consigli utili? Ad esempio, una delle infezioni estive più diffuse è il “piede d’atleta”, scientificamente chiamata “tinea pedis”. Sapete cos’è e come si prende? Facciamoci aiutare dalla dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente al Master di medicina estetica dell’Università di Pavia.
Per fortuna nel caso in cui si prenda questo fungo, le cure non mancano: sono per lo più creme o lozioni a base di antimicotici. Se l’infezione è più estesa, il medico può prescrivere gli stessi principi attivi, ma da prendere per bocca, per rendere le cure ancora più efficaci.
A camminare scalzi nelle docce o nei corridoi di piscine, docce e stabilimenti balneari si possono contrarre anche altre infezioni, come ci spiega il dottor Pier Luca Bencini, dermatologo, direttore scientifico dell’Istituto di Chirurgia e laserchirurgia in dermatologia di Milano.
Sono i virus delle famiglia del papilloma, o Hpv, che fanno proliferare le cellule cutanee dando origine a come dei bottoncini giallo grigiastri sulla pelle. Quindi oltre a non camminare scalzi in luoghi frequentati da altre persone, occhio a non usare forbicine o arnesi di pedicure comuni, compresa la pietra pomice o i rulli per levigare i piedi, perché possono essere infetti. Se la prevenzione non basta e ci becchiamo lo stesso la verruca, per eliminarla si può ricorrere a prodotti cheratolitici venduti in farmacia : sono soluzioni a base di un mix di acido lattico, retinoico e salicilico che desquamano lentamente la parte infetta della verruca, sino a farla scomparire. Però attenzione perché bisogna essere costanti nell’applicazione e utilizzarli per almeno 2 mesi di fila. E c’è sempre il rischio di una recidiva, quindi meglio poi rivolgersi a un dermatologo.
Un altro rischio estivo è ritrovarsi la pelle maculata: quando capita, vuol dire che si è preso il cosiddetto “funghetto di mare”. Le cure per debellare l’ospite indesiderato per fortuna non mancano: antimicotici in crema da applicare sulla pelle per 15 giorni e, se la forma è estesa, da assumere anche per bocca, prescritti dal medico. Oggi esistono però nuove formulazioni a base di fluconazolo che con una sola somministrazione di due compresse, da ripetere dopo un mese , fanno piazza pulita del fungo. Qualsiasi sia il farmaco prescelto, va associato anche a shampoo medicati: questo fungo, infatti, sceglie come dimora privilegiata il cuoio capelluto. Una volta eradicato, ci si può rimette al sole, così la cute riprende lentamente a produrre melanina: le macchie chiare si ripigmentano, assumendo la stessa colorazione del resto dell’incarnato. Per evitare che il fungo torni ad aggredire la pelle, però, dobbiamo lavare bene i vestiti con detersivi antimicotici o con trattamenti a secco: per eliminarne le spore che altrimenti farebbero proliferare nuovamente l’infezione.
Un’eccessiva sudorazione, quando non trova via di sfogo, rischia di creare problemi sempre alla nostra pelle. Ad esempio se non siamo vestiti in modo leggero o se indossiamo capi sintetici, non mancano conseguenze, come ci spiega la professoressa Rossella Nappi, docente di ostetricia e ginecologia all’Università di Pavia, Policlinico San Matteo.
I problemi principali, in caso di eccessiva sudorazione, riguardano soprattutto le parti intime. Attenzione quindi anche a tenere il costume bagnato addosso, quando si esce dal mare o dalla piscina. Un’abitudine a rischio, soprattutto per le delicate aree cutanee dell’inguine e quella parte interna delle cosce che può arrossarsi, bruciare e diventare pruriginosa. Come prevenire allora eventuali infiammazioni?
Se poi siete appassionati dell’abbronzatura, come me, al di là delle creme protettive per evitare scottature, irritazioni e spellature, bisogna fare attenzione alla febbre del labbro. Il bombardamento dei raggi ultravioletti, magari combinato con una punta di stanchezza, può riservare soprese.
Per rendere la pelle più resistente agli attacchi di germi, funghi e virus d’estate, allora, ricordiamoci di mangiare tanta frutta e verdura, soprattutto, di colore arancione, come carote, melone, albicocche, per esempio: contengono betacarotene che, oltre a favorire l’abbronzatura, fa aumentare il numero dei linfociti T , cellule a guardia delle infezioni. Fanno bene per alzare le difese immunitarie anche i probiotici: fermenti lattici liofilizzati che stimolano le funzioni della flora batterica intestinale, il più potente strumento immunogeno del nostro organismo che protegge la pelle, ma che ci mette al riparo anche dalle infezioni. E poi meglio evitare bagni di sole nelle ore centrali quando i raggi sono un concentrato di infrarossi: sono dannosi per la pelle, ma abbattono anche le difese naturali.
Piccole accortezze per vivere l’estate, la stagione della libertà, del divertimento, della leggerezza e delle vacanze, nel modo migliore: con intelligenza e rispetto del nostro corpo. E senza sorprese indesiderate.