Se vuoi stare bene, rendi verde la tua casa. Potrebbe essere lo slogan di Alice Delgrosso (foto a destra) che ha un canale youtube, I giardini di Ellis, con oltre 78.000 iscritti. «Per me le piante sono state maestre di vita. Mi hanno insegnato a capire chi ho di fronte, a rallentare i ritmi e ad avere la pazienza necessaria per aspettare una fioritura. Hanno anche aumentato la mia sensibilità alla bellezza e alle sorprese, perché non c’è nulla come un nuovo germoglio per iniziare bene la giornata. Io la chiamo plantfulness. Basta dedicare un po’ di tempo al mondo vegetale, per avere effetti positivi sulla psiche».
Scegli il tuo “tipo verde”
Spesso compriamo esemplari esotici e li curiamo per poi vederli appassire in poco tempo. Nel suo libro, Diario di un’aspirante pollice verde (Eifis Editore, 22,50 €), Alice spiega come comprare la pianta adatta. «Le più semplici e resistenti sono in grado di tollerare i nostri errori. Negli acquisti, quindi, non farti guidare dalle mode o dall’impulso del momento. Informati prima sulle esigenze della specie che ti interessa». Ecco 4 ambienti tipo e le scelte migliori per non sbagliare.
Quelle che amano l'ombra
Non puoi immaginare quanto bui possano sembrare i nostri appartamenti ai vegetali. Se ti allontani dalla finestra anche solo di 2-3 metri, spesso sei già in una situazione di reale scarsità di luce. Solo le specie che in natura crescono nella parte bassa della giungla o dei boschi possono sopravvivere. Le felci se la cavano bene. Marantha e Calathee si adattano un po’ meno all’ombra ma sono bellissime, il Caladium ama l’ombra ma gli ibridi a foglia bianca richiedono più luce. Con il buio le funzioni vitali rallentano, bagna solo a terreno asciutto. Spolvera spesso le foglie così funzionano al meglio. Se le vedi soffrire spostale in un’area più luminosa oppure compra una lampada per piante.
Quelle a prova di sole
Non sono molte le piante d’appartamento che resistono a molte ore di sole diretto in estate. Uno dei rischi delle finestre esposte a sud o a ovest è che il vetro possa provocare una bruciatura sulle foglie. Per fortuna esistono specie che se la cavano egregiamente. Sono quelle abituate ai climi estremi come i cactus e i fichi d’india, per esempio. Anche loro però vanno abituate gradatamente, perché spesso nei vivai crescono all’ombra. Comincia con una posizione semi ombreggiata per arrivare in 2 settimane a quella definitiva. Non bagnare mai nelle ore più calde, meglio la mattina o la sera.
Quelle resistenti agli spifferi
Nelle nostre case sempre più open space, spesso usiamo le piante come divisori. Sono il modo più elegante e meno costoso per separare la cucina dal salotto o l’ingresso dal soggiorno. In questo caso occorrono specie in grado di sopportare gli spifferi e gli sbalzi termici tipici della loro posizione di passaggio. A parte l’immancabile Pothos, che crea cortine verdi se appeso al soffitto, anche i Ficus, la Zamioculcas, o la Sansevieria sono perfette per questo compito. Le piante che crescono bene anche all’aperto come l’Oxalis triangularis sono naturalmente portate per le correnti d’aria, così come il Cissus che desidera un ambiente aerato.
Le piante a misura di gatto
Alcune piante che a noi sembrano innocue, sono invece tossiche se ingerite. E questo può essere un problema per gatti e cani che, magari giocando, possono mangiarne in quantità. La stella di Natale, per esempio, nasconde un’anima velenosa, così come lo Spatifillo, il Ficus Benjamin, i Filodendri o la Dieffenbachia. Molte specie, invece, non hanno controindicazioni: oltre a quelle della foto, il Clorofito, la Felce di Boston, la Calathea, la Peperomia, l’Echeveria, la Kenzia e l’Avocado. Tieni le piante lontane dalla cuccia del cane: non tollera le invasioni di campo.
(Foto di Giulia Cozzolino)
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