Due anni di siccità hanno ricordato a tutti quanto sia un elemento fondamentale, per il giardinaggio e la nostra stessa vita. È l’acqua. Che Orticolario, la mostra floreale più artistica d’Italia, quest’anno ha scelto come filo conduttore. Dal 28 settembre all’1 ottobre 2023, infatti, negli stand degli espositori puoi trovare tanti esempi di fiori, bellissimi, che hanno bisogno di “bere poco”, oppure specie acquatiche per mini stagni e biolaghetti a bassa manutenzione.
Se poi sei in cerca di ispirazione, ti basta passeggiare nel grande parco di Villa Erba, a Cernobbio, sul lago di Como, sede della manifestazione, e ammirare le tante installazioni creative realizzate da vivaisti, garden designer e artisti. Il laghetto dei pesci rossi, per esempio, si trasforma in Tritoniade, a cura del vivaio Water Nursery (waternursery.it): un paesaggio palustre fatto di ninfee rare, esotici fiori di loto, papiri, hibiscus acquatici e colocasie rarissime dalle foglie enormi.
Una fonte antistanchezza
«Quanto sia rigenerante stare in mezzo al verde è risaputo, ma ben pochi sanno che la vicinanza all’acqua vanta lo stesso benefico effetto sulla nostra mente. Ha il potere di far emergere sensazioni ed emozioni profonde, ispirare e stimolare la creatività», spiega il garden designer Francesco Fedelfio (@greenffink su Instagram).
«È l’effetto Blue mind. Così lo ha chiamato il biologo marino Wallace J. Nichols, che per primo ha indagato questo aspetto. Essere vicini a uno specchio d’acqua è rigenerante, la stanchezza mentale e fisica si attenua, il cortisolo (l’ormone dello stress) cala mentre la quantità di serotonina, che stimola il buonumore, cresce. Per questo fontane e stagni sono utilizzati anche nei giardini terapeutici».
Il minilago autosufficiente
Stare sulla riva del mare oppure di un fiume sarebbe l’ideale, ma anche in città è possibile godere di questa gioia liquida. «Sul mio terrazzo, per esempio, ho realizzato una vasca da 1 per 2,5 metri e profonda 80 centimetri, senza pompe e priva di filtri. Se si equilibrano le varie specie vegetali, il laghetto diventa un ecosistema indipendente», rivela il garden designer.
«Non è difficile, l’importante è scegliere le piante giuste. Ninfee e fiori di loto non possono mancare perché sono belli, hanno foglie ombreggianti e regolano la temperatura dell’acqua. Poi, servono alcune piante ossigenanti come l’Elodea canandensis o il Ceratophyllum demersum, e altre che filtrano l’acqua come la Typha minima, un giunco molto decorativo, o la Pontederia cordata, dalle foglie verde brillante e con spighe di fiorellini blu. Le lascio nei loro vasi, poi verifico e se vedo che l’acqua tende a sporcarsi aggiungo altre ossigenanti e filtranti».
Nessun problema di spazio
Se il tuo balcone è di dimensioni limitate oppure hai soltanto il davanzale, non preoccuparti. «Per godere della magia di un piccolo stagno è sufficiente un catino del diametro di 40 centimetri», rassicura Valerio La Salvia, del vivaio Water Nursery e fra i maggiori esperti in Italia in questo campo.
«Non bisogna aver paura che attiri le zanzare, anzi, può aiutare a tenerle sotto controllo. Basta piantare un esemplare di Utricularia vulgaris, pianta acquatica carnivora che si nutre delle larve di questi insetti, impedendo loro di diventare adulte. Ed è anche un’ossigenante che fluttua sotto il pelo dell’acqua. Ancora più efficaci sono i Medaka, dei pesciolini minuscoli che ne mangiano in quantità. Abituati a vivere in piccoli spazi, resistono anche al freddo purché l’acqua non geli».
Oltre a questo, Valerio La Salvia consiglia di aggiungere una pianta filtrante come il papiro oppure l’Iris pseudacorus, che ha fiori di un bel colore giallo, e naturalmente una ninfea nana. «Chi vuole qualcosa di ancora più piccolo può mettere una sola pianta in una tazza da tè. Noi abbiamo selezionato alcuni loti e ninfee davvero minuscoli», conclude l’esperto.
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(Foto d'apertura ©Ph Luciano Movio)