Lavatrici & co.: la corretta manutenzione per far durare gli elettrodomestici

Sono i migliori alleati su cui puoi contare a casa. Ma per non farti piantare in asso quando meno te l’aspetti segui le indicazioni, semplici e chiare, della nostra elettrodivulgatrice



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Costano, si rompono sempre nel momento sbagliato, hanno manuali di istruzioni complicati. Eppure, senza elettrodomestici non si può stare. Secondo l’Istat, frigoriferi e lavatrici sono presenti praticamente in tutte le famiglie (99,5% e 97,3%), ben il 50,2% possiede una lavastoviglie mentre il 15,2% ha un’asciugatrice. Ma averli in casa non basta: occorre usarli al meglio, con la corretta manutenzione. A spiegarti come fare è Cristina Aldrighettoni, elettrodivulgatrice, personal shopper di elettrodomestici e autrice del libro Prima o poi si rompe (ed. Gribaudo, 16,90 €).


  • Lavatrice

«Dosa al meglio il detersivo: è già molto concentrato, perciò utilizza meno della metà della quantità suggerita e versalo nel cassetto, perché se lo inserisci nel cestello finisci per sprecarlo. Inoltre, quando la macchina è spenta lascia l’oblò socchiuso: scongiurerai i rischi di muffa sulla guarnizione e la formazione di cattivi odori», spiega l’esperta.

«Anche se non sempre è facile, per ottenere risultati ottimali seleziona il programma in base ai tessuti dei capi da lavare ed evita di accorciarne la durata. La maggior parte delle lavatrici ha una bilancia interna, detta “carico variabile”, che effettua dei giri prima della fase di caricamento dell’acqua, per valutare i kg di bucato; quindi, li incrocia con i dati del programma selezionato ed elabora il tempo necessario per il lavaggio, che può aumentare o diminuire. Di conseguenza, se intervieni modificando i tempi i risultati potrebbero non essere perfetti».

Manutenzione

«Una volta al mese è consigliabile fare un lavaggio a vuoto ad alta temperatura (60-90 gradi), utilizzando un detergente apposito o quello che usi di solito. Quindi, almeno una volta ogni 30 giorni occorre pulire il filtro, che generalmente si trova in basso a destra della lavatrice», suggerisce Aldrighettoni.

«Preparati bene alla fuoriuscita dell’acqua: apri lo sportellino, posiziona sotto il tappo a vite una teglia da forno o un vassoio e poi svita: molto spesso, insieme all’acqua, troverai forcine, monete, foglietti acchiappacolore, ecc. Inoltre, ricorda di pulire il cassetto del detersivo: basta estrarlo e lavarlo sotto l’acqua corrente. In questo modo previeni la formazione di muffe, elimini i residui del detergente ed eviti che l’immissione e l’estrazione del detersivo si blocchino».


  • Asciugatrice

«Può essere asciugatrice a gas o elettrica. La prima è molto rapida ma ha poco controllo nella gestione della temperatura e, a lungo andare, può rovinare i vestiti più velocemente. La seconda, invece, funziona come un deumidificatore, estraendo l’umidità dai capi. Personalmente preferisco quella elettrica», afferma l’elettrodivulgatrice.

«È fondamentale inserire il bucato nella macchina in base ai tessuti e leggere bene le etichette dei vestiti, per verificare se possono essere asciugati nell’elettrodomestico. Inoltre, quando gli indumenti presentano stampe, accessori o elementi in gomma, rovesciali in modo che le applicazioni siano rivolte all’interno: eviterai di rovinare le decorazioni. Per le camicie, invece, asciugane poche alla volta (di solito 6), allacciando polsini, colletto e l’ultimo bottone, per evitare che si intreccino fra loro. Quindi, non mettere nella macchina oli oppure profumi per il bucato perché possono creare scariche elettriche o pericoli di incendio: lo riporta il libretto di istruzioni».

Manutenzione

«Dopo ogni utilizzo l’asciugatrice segnala di svuotare il serbatoio dell’acqua di condensa, operazione da non posticipare poiché potrebbe causare muffe e ristagni», avverte l’esperta.

«È importante, inoltre, pulire il filtro interno all’oblò: liberalo dalla lanugine con le dita dopo ogni lavaggio. Almeno una volta al mese, poi, dedicati alla pulizia del filtro del condensatore (di solito si trova in basso, a sinistra o a destra della macchina). Apri lo sportellino e togli il filtro dello scambiatore a pompa di calore: ti ritroverai davanti una griglia lamellare, che puoi pulire usando l’aspirapolvere con un accessorio pennello per i mobili. Ma attenzione alle lamelle, possono essere taglienti».


  • Lavastoviglie

«La lavastoviglie l'elettrodomestico che, in generale, assorbe più energia», spiega la personal shopper. «Usa sempre il sale apposito ed evita quello grosso da cucina, poiché potrebbe contenere residui impuri o sassolini, in grado di compromettere il funzionamento della macchina. I piatti non vanno sciacquati prima di essere inseriti nella lavastoviglie ma solo privati dei residui di cibo più grandi: questo permette sia di risparmiare sia di preservarli. Se li metti nella macchina già puliti, infatti, l’elevata aggressività dei detersivi e le alte temperature potrebbero rovinarli. È prevista un’eccezione per i cicli molto brevi (15 minuti) o se hai pianificato una sola lavastoviglie al giorno: in quest’ultimo caso, come alternativa, puoi inserirli nell’elettrodomestico e selezionare il programma ammollo o prelavaggio».

Quindi, evita le soluzioni “home made”: «Non fanno risparmiare e rischi di rovinare la macchina. Il brillantante, per esempio, è un elemento necessario per accelerare il processo di asciugatura e non può essere sostituito da alcun prodotto naturale», precisa l’esperta. «Infine, quando versi il detersivo utilizza sempre meno della metà della dose consigliata: se ne usi troppo o fai lavaggi brevi, rischi di ritrovarti con piatti e pentole pulite che rilasciano l’odore del detergente, in modo particolare se si tratta di padelle antiaderenti in teflon o rivestimenti simili».

Manutenzione

«Almeno una volta al mese occorre pulire il filtro, che puoi trovare sul fondo della vasca della lavastoviglie. Una volta svitato, sollevalo e lavalo sotto l’acqua corrente, con uno spazzolino per i piatti», suggerisce Aldrighettoni. «Quindi, ogni mese, munisciti di uno stuzzicadenti e, in maniera estremamente delicata (per evitare che si spezzi), pulisci i fori delle pale rotanti interne che potrebbero essere ostruiti da residui di cibo, calcare e rendere il getto d’acqua non uniforme».


  • Frigorifero

«La temperatura interna del frigorifero deve essere di circa 4 gradi, in modo da garantire la conservazione degli alimenti e la sicurezza quando si consumano», consiglia Aldrighettoni. «La maggior parte dei frigoriferi oggi è dotata di un selettore digitale che permette di impostare la temperatura; altri, invece, hanno la classica rotella interna che riporta dei numeri, di solito da 1 a 7, da non confondere però con i gradi. In genere il numero 1 corrisponde alla temperatura più alta (attorno a 8 gradi), mentre il 7 a quella più bassa (intorno a 2 gradi). Ma attenzione, perché esistono anche modelli a rotella inversa, perciò suggerisco sempre di leggere le istruzioni d’uso».

Manutenzione

«Il frigorifero andrebbe pulito una volta ogni 1-2 mesi. Dopo aver tolto tutti i ripiani e i cassetti, puoi lavarli con acqua e un detergente neutro oppure del detersivo per i piatti. Per le pareti interne dell’elettrodomestico, invece, occorre utilizzare un prodotto ad hoc», suggerisce Cristina Aldrighettoni.

«Se hai un frigorifero munito di foro di scolo e sulla parete di fondo si accumulano acqua e condensa che bagnano i ripiani e fanno marcire le verdure, verifica che nell’apertura non sia inserito l’accessorio puliscicondensa (una specie di uncino ) e, nel caso, rimuovilo», chiarisce l’esperta. «Se comunque il foro è libero ma la condensa c’è, significa che l’apertura potrebbe non essere pulita, quindi puoi provare a “liberarla” dalla sporcizia aiutandoti proprio con questo “attrezzo”, che di solito viene dato in dotazione. Inoltre, quando l’elettrodomestico è molto datato può capitare che la condensa non riesca a evaporare. In questo caso puoi aspirare l’acqua residua con una siringa e un tubicino».


  • Cappa

«La cappa è un purificatore d’aria potentissimo che, purtroppo, spesso non sfruttiamo», ammette la personal shopper. «Se hai un piano cottura a gas è obbligatoria per legge: una volta scelta, assieme a idraulico e architetto si decide se installarla in modalità aspirante o filtrante. La prima prevede dei filtri che trattengono i grassi di cottura e, attraverso la canna fumaria, canalizza i fumi all’esterno dell’appartamento; la seconda presenta due filtri: uno per i grassi di cottura e l’altro, a carboni attivi, per reimmettere in casa aria pulita», spiega l’esperta.

E per chi ha un piano a induzione? «La cappa non è obbligatoria ma fortemente consigliata poiché i fumi di cottura dati dall’induzione sono diversi da quelli del gas, ed evita di farti ritrovare con la condensa su vetri, piastrelle e mobili», continua Cristina Aldrighettoni. «Per un utilizzo ottimale accendi la cappa almeno 10 minuti prima di metterti ai fornelli, in modo da creare il flusso d’aria necessario a convogliare i fumi di cottura all’interno dell’elettrodomestico. Quindi, spegnila 5-10 minuti dopo». E ricorda di azionarla anche quando usi il forno e vuoi evitare i cattivi odori: «In genera bastano 5-10 minuti, durante la cottura oppure al termine», consiglia la personal shopper.

Manutenzione

«Almeno una volta al mese bisogna pulire i filtri antigrasso. Se sono in alluminio lavali con acqua calda e un po’ di sapone per i piatti; nel caso fossero in acciaio si possono mettere in lavastoviglie. Quelli in poliestere, invece, vanno sostituiti almeno ogni 6 mesi, anche a seconda dell’utilizzo. Se poi l’elettrodomestico è installato in modalità filtrante, minimo 2 volte l’anno occorre cambiare il filtro a carboni attivi: simile a un disco nero, si può svitare con facilità», conclude l’esperta.


Detersivi monodose: attenti ai dosaggi

«I detergenti in capsule sembrano comodi ma espongono a un rischio di errore di dosaggio», spiega Cristina Aldrighettoni. «Per essere progettati fanno capo a un programma standard. Se usati in lavatrice con lavaggi troppo brevi o a temperature molto basse, per esempio, c’è la possibilità di ritrovarli nel cestello o attaccati ai vestiti».

E per la lavastoviglie? «Le “tabs” sono prodotte per essere efficaci con lavaggi mediolunghi e ad alte temperature, quindi attenzione a utilizzarle con programmi brevi. Oggi molti modelli hanno l’opzione “tabs”, per rilasciare il detersivo in modo corretto ed evitare che restino residui nella vasca o sulle stoviglie. Per sapere se il tuo elettrodomestico ne è dotato controlla il manuale d’istruzioni. Oppure, se devi sostituire la lavastoviglie e fai uso di “pods” (le monouso morbide) o “tabs”, sceglila con questa funzione», consiglia l’esperta.



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