Il numero delle cargo bike in Europa è cresciuto del 50% tra il 2018 e il 2020. E i mezzi in circolazione, nel 2020, erano oltre 430mila. Sono i numeri, incoraggianti, che si leggono nel report dell’European Cyclists’ Federation. I dati del 2021 devono ancora arrivare, ma il trend è in continuo sviluppo e le proiezioni raccontano di un ulteriore aumento del 66%. Anche se non le conosci, forse le avrai incrociate sulle strade, sulle ciclabili.
Le cargo bike sono le bici da trasporto. Per caricare davvero di tutto: la spesa, i bambini, i mobili quando traslochi, gli animali di casa. Ma possono “ospitare” anche piccoli shop e attività artigianali: un negozio di fiori o un calzolaio, un corriere o un libraio.
«Hanno forme diverse, ma garantiscono, come standard, la possibilità di caricare sino a 250 kg. E possono essere aiutate anche dalla pedalata assistita», commenta Ceri Woolsgrove, che alla Federazione ciclistica europea si occupa di sicurezza sulle strade. «Al momento il paese leader è la Germania. Dove si sta pensando anche, concretamente, a piste ciclabili più ampie, per accogliere al meglio i modelli più possenti», spiega.
Il trend, anche in Italia, è fortissimo. «Contiamo di arrivare a 5000 cargo bike vendute in Italia a breve», fanno sapere dall’Ancma, l’Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori. Nel nostro Paese il mercato è ancora limitato ma il potenziale è davvero altissimo.
E le cargo sono super trendy. Ci sono stilosi artigiani della bicicletta che sono stati travolti dal fenomeno e propongono bici da carico che sono vere fuoriserie. All’ultima edizione dell’Eicma, la fiera del ciclo e del motociclo, tenutasi lo scorso novembre a Milano, sono state presentate le cargo bike LAMBROgio e LAMBROgino, firmate dal designer, Compasso d’Oro alla carriera, Makio Hasuike. Veloci, ecologiche, belle e divertenti.
Cargo bike, un mezzo perfetto per le donne
Non pensare che siano bici scomode, pesanti, difficili. «Sono perfette soprattutto per le donne, sempre occupate da mille impegni, che devono spostarsi in città in modo veloce, pratico e gestire con agilità lavoro e famiglia. Senza perdere tempo, approfittando degli spostamenti anche per garantirsi il minimo indispensabile di “quota movimento” giornaliera, divertendosi», aggiunge Woolsgrove.
Antonella Pesenti, che a Milano gestisce Frida Bike (fridabike.com), lo conferma. Il suo è un negozio tutto dedicato alle cargo bike. Una scelta che Antonella ha fatto spinta dalla passione, dopo aver scoperto queste bici in Danimarca. Da mamma aveva bisogno di un mezzo, semplice, per muoversi a Milano con i suoi tre bimbi. E la cargo era la risposta giusta. Tanto che, dopo averne comprato una per sé, sei anni fa ha deciso di investire in uno shop specialissimo. Dove c’è una scelta strepitosa di cargo bike. E un servizio super accogliente anche per chi capisce poco di tecnica, per chi vuole chiedere, provare e magari noleggiare prima di acquistare.
L’obiettivo, di Antonella, così come di molti produttori di cargo, è attrarre le donne. Con i modelli “famigliari”, dotati di spazio per i bambini, perfetti per spostarsi con semplicità. Coinvolgendo anche i giovanissimi in una visione alternativa degli spostamenti. Senza emissioni. Sportiva.
Negozi a pedali
Si vedono, sempre di più, sulle strade anche piccole attività commerciali fornite di cargo bike. Il boom della pedalata assistita ha reso queste bici interessanti e molto utilizzate, dai corrieri in bicicletta, da chi si occupa di delivery, dai messanger.
«Ma non solo, ci sono molti piccoli artigiani, che devono spostarsi velocemente, in centro, che si appoggiano alle cargo bike», aggiunge Woolsgrove. A Copenhagen ad esempio le bici col trasportino si sono trasformate in taxi a basso costo, ecologici.
In Polonia è partito da poco un servizio di prestito di e-cargobike istituzionale, per sostenere il settore pubblico e quello privato nel cammino verso le emissioni zero. Per trasportare materiale di ogni tipo, soprattutto nelle città. A Linz, in Austria, il Comune offre gratuitamente queste bici speciali a chi ne ha bisogno. Magari per una spesa importante, per un trasloco.
Cargo bike per artigiani itineranti
E anche in Italia si sta facendo tanto. Il Comune di Rimini ha creato il servizio “Libri in bici”, con i volumi che arrivano ai giovani lettori delle scuole grazie a un bibliotecario che ama pedalare. Sempre a Rimini si possono prendere a noleggio, gratuito, tre tipi di cargo: per portare i bambini, per le persone diversamente abili, per le merci.
A Pinerolo, in provincia di Torino, sono state risistemante le vecchie bici del bikesharing grazie ad un’officina mobile su cargo bike. E il Comune di Treviso ha aderito al progetto Cargo Bike – Urban Mobility, promosso dall’European Institute of Innovation and Technology per sviluppare le consegne a pedali nel centro storico. E poi ci sono i piccoli artigiani, i creativi, che lavorano con queste bici speciali. Come Lucrezia Dream Glows che consegna fiori e colazioni, insieme, per un risveglio meraviglioso, a Milano, arrivando silenziosamente, pedalando.
Luca Bergamaschi, a Pavia, consegna il pane di Panetteria Vittoria in tutto il centro storico. Con carichi di 40 kg alla volta. Mentre a Roma Alessandro Turrini fa l’idraulico senza furgone, ma con cargo bike. Risparmia tempo, non ha l’assillo del parcheggio, fa sport e si gode la capitale, anche nei suoi angoli nascosti, più verdi e segreti. A Bolzano, invece, Alexander Demetz di RuralUrban sfrutta una possente e-cargo bike per la sua attività di falegname e designer del legno: carica tutto sul carrello anteriore e vive la città, senza rimanere imbottigliato nel traffico.
Infine a Bologna c’è CiapLab, la cargo bike dell’associazione Leila che porta in giro la biblioteca degli oggetti, con i giochi di una volta (palle e corde per saltare, cerchi e birilli) per far giocare, insieme, i bambini nei giardini e parchi pubblici. Il futuro, la normalità che stiamo cercando, arrivano su due o tre ruote. Adagiate in comodi cassoni. E lo scopo è sempre quello di migliorare. Ci sono gli obiettivi Ue per la mobilità urbana, da raggiungere entro il 2030. È stato calcolato che una cargo bike può evitare il rilascio nell’atmosfera di circa 5.000 tonnellate di carbonio l’anno. Quanto emette un veicolo commerciale che si muove in tutti i giorni lavorativi. Decongestionando, inoltre, il traffico.
Cargo bike, i 5 dubbi più comuni
Antonella Pesenti di Frida Bike risponde alle domande sulla cargo bike che ci facciamo tutti.
- 1 Sono pesanti?
Dipende. Di solito meno costano e più sono pesanti, mentre i modelli evoluti sono anche più leggeri. Ciò che fa la differenza sono i materiali usati. Alcune cargo bike pesano meno delle bici tradizionali.
- 2 Costano tanto?
Non sono economiche, certo, ma puoi pensarle come un’alternativa all’auto. Inoltre hanno un ottimo mercato, puoi venderle facilmente, perché si svalutano poco.
- 3 Sono difficili da guidare?
Devi trovare il tuo assetto su una bici più lunga di quelle classiche, ma non è difficile. La long tail senza il carico è come una bici normale, non avrai alcun problema. Per il triciclo e la long John basta una mezz’ora di pratica per sentirsi a proprio agio.
- 4 Sono fuori standard per le ciclabili?
No perché, per legge, le ciclabili devono avere 130 cm di larghezza e le cargo bike, mediamente, hanno dimensioni inferiori.
- 5 Sono pericolose se si gira in città?
No, puoi pedalare tranquilla, sempre facendo attenzione, ovviamente. Come se usassi un qualsiasi mezzo che viaggia su strada. Anzi, se il problema è il traffico, è meglio affrontarlo con una cargo bike, che è molto stabile, solida, piuttosto che con una bicicletta normale.
I 3 modelli di cargo bike più diffusi
- La long John
È una bici più lunga dello standard, con il carico al centro del telaio, tra le due ruote. È veloce e il peso è ben calibrato.
Il punto debole: ha un raggio di curva limitato e non è particolarmente reattiva.
Scelta da noi: Cube, Cargo Hybrid Sport. È una pratica ebike cargo, con batteria da 500 wh e un versatile portapacchi, da 220 kg, che può essere allestito per il trasporto dei bambini (anche con seggiolini e parapioggia, forniti come optional) come delle merci, con freni a disco, ben ammortizzata. È agile e perfetta per muoversi in città. In vendita a 4699 €; sportler.com/it.
- Il triciclo
In genere ha due ruote anteriori e una posteriore, per essere più stabile, nonostante il carico, e per permetterti di vedere bene la strada. Sta in piedi anche da sola, a differenza di una bike classica, ed è facile da guidare. Per questo è l’ideale soprattutto per portare i bambini.
Il punto debole: non è molto agile, manovrabile.
Scelta da noi: Babboe Curve-E. Cargo bike a triciclo, elettrica, con telaio in acciaio, box in legno arrotondato (c’è spazio per 4 bambini), dotata di cambio Nexus a 7 velocità. Ha accesso facilitato, per i più piccoli, utile anche per drenare il box in caso di pioggia. Viene proposta con 3 tipi diversi di batteria, freni a tamburo o idraulici. Prezzo a partire da 2290 €; babboecargobike.com.
- La long tail
È molto simile a una bici classica, ma è più lunga. Questo la rende molto agile, scattante, facile da guidare anche nelle strade strette.
Il punto debole: il carico in genere è sistemato dietro, quindi non si può appesantire troppo.
Scelta da noi: Longtail Elops by Decathlon. Agile, con il supporto della pedalata assistita, può trasportare 80 kg al massimo sul portapacchi, 10 sul cestello anteriore. Ha un cambio a 8 velocità, raggiunge i 25 km orari. È facile da guidare, ben bilanciata, confortevole anche per lunghe tratte e percorsi in lieve salita. Costa 2799,99 €; decathlon.it.
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