Detergenti cremosi per la casa: i 4 migliori
Ne abbiamo testati 12 su tutte le superfici del bagno. Ecco i 4 che ci sono piaciuti di più
I detergenti cremosi puliscono senza graffiare qualunque superficie del bagno, lasciando un gradevole profumo nell’ambiente.
Antonella Spiezia, del sito laretedellemamme.it, ne ha testati 12, provandoli sui sanitari, sulla vasca, sulla base della doccia e sui rubinetti in acciaio. «Tutti offrono il vantaggio di poter essere utilizzati senza dover essere diluiti in precedenza: basta metterne una piccola quantità su un panno o una spugna leggermente inumidita e distribuire il prodotto in modo uniforme sulla superficie da trattare, quindi risciacquare con cura ed eventualmente asciugare. Per scegliere i 4 migliori, ovviamente, ho dato un voto più alto a quelli che rimuovono lo sporco anche più ostinato, ma soprattutto quelli che si distribuiscono bene senza fare grumi e che di conseguenza si sciacquano facilmente», dice la tester. «Non mi sono piaciuti i detergenti la cui consistenza è così densa che si fatica anche a eliminare i residui dalla spugna utilizzata per la detersione».
Azione speciale
Un prodotto efficace deve eliminare i depositi di sporco e calcare anche sui materiali più delicati e disinfettare le superfici, sempre nel rispetto dell’ambiente. Come ci spiega il chimico industriale Fabrizio Zago (ecobiocontrol.bio) «per scegliere in modo corretto prima di procedere all’acquisto leggete attentamente l’etichetta, che deve risultare conforme al regolamento CLP in vigore dal 1° giugno 2015 per la composizione chimica, i pittogrammi di pericolo, le avvertenze e le indicazioni di utilizzo. Meglio verificare anche che sia segnalata la compatibilità rispetto all’applicazione sui diversi materiali».
È bene sapere che «questi detergenti hanno una formulazione particolare che unisce l’azione abrasiva del marmo macinato e di detersione dei tensioattivi per ottenere una resa particolarmente efficace. I componenti devono però essere sempre presenti nella quantità prevista dal Reg. CE 648/2004/EC, con la percentuale di tensioattivi inferiore al 5%», sottolinea ulteriormente l’esperto.
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Articolo pubblicato sul n. 48 di Starbene in edicola dal 13/11/2018
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