Yoga, imparare a vedere davvero attraverso il drishti

Attraverso il drishti, ovvero la direzione dello sguardo di chi pratica yoga, possiamo allenare la capacità di soffermarci con attenzione su ciò che vediamo e guardarlo davvero, con lo stupore di quando eravamo bambini. Questo aiuta a favorire la concentrazione e a godersi il presente



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di Michela Palmieri


Il nostro sguardo si posa ogni giorno sulle stesse cose, ma siamo sicuri di vederle davvero? Nella società dove la vista predomina sugli altri sensi il tran tran di ogni giorno tra impegni, whatsapp e scrolling è così veloce che ci impedisce di soffermarci davvero su ciò che vediamo, e nella frenesia della nostra routine, capita spesso di provare noia e mancanza di entusiasmo.

Secondo lo yoga, questo accade perché la nostra attenzione è dispersa. È possibile recuperare la capacità di quando eravamo bambini e vivevamo in pieno la magia dei colori del cielo? Di quando osservavamo assorti l’acqua che scorreva nei tombini durante la pioggia o ci fermavamo davanti a quella vetrina che ci piaceva tanto e che ci rendeva felici?


Un aiuto dal drishti: cos’è e come si esegue

Quando l’attenzione è dispersa, si manifestano disattenzione e inquietudine.

Secondo lo yoga, possiamo ridurre l’attenzione dispersa e aumentare quella “focalizzata”, portando la nostra coscienza a uno stadio di benessere superiore: attraverso il drishti, ovvero la direzione dello sguardo del praticante, il chiacchiericcio costante della mente si può fermare, lasciando spazio a momenti di silenzio pieni di significato.

Il drishti è parte integrante della pratica yoga, secondo l’Ashtanga e altre scuole, e può allenarci a vivere con maggiore presenza e gusto la nostra routine, permettendoci di "vedere" meglio il presente.

Che cosa significa drishti? La parola viene dal sanscrito "ciò che viene guardato”, e indica il puntare lo sguardo in modo stabile su un punto. Si esegue mentre si fanno le posizioni yoga o asana e durante il Pranayama (il respiro). Ne sistono diversi tipi, lo sguardo può essere portato in varie direzioni e su particolari punti del corpo. Ecco i principali drishti:

  • Nasagrai drishti, verso la punta del naso
  • Parsva drishti, a sinistra e a destra
  • Urdhva drishti, verso l’alto
  • Bhrumadhya drishti, verso il terzo occhio, tra le sopracciglia


Benefici del drishti

Praticando il drishti, tenendo lo sguardo fisso su un punto, è possibile allenare l’attenzione “focalizzata” ossia l’attenzione rivolta in modo compatto in un’unica direzione. La nostra concentrazione aumenta fino a giungere a un uno stato di totale “immersione” visiva nel quale finalmente il chiacchiericcio costante della mente con tutti i pensieri e le preoccupazioni tende a rallentare, lasciando spazio al “silenzio” interiore.

Con la mente sgombra diventa più facile vedere con presenza: in questo spazio ogni momento o dettaglio quotidiano può ritornare a essere “visto” ossia ritenuto importante e quindi goduto. Proprio come quando eravamo bambini e chini sui nostri giochi ne osservavamo ogni dettaglio, proiettando lì tutte le nostre energie.

Il drishti apporta anche altri benefici:

  • come alleato nello sport: con lo sguardo fermo rivolto verso un punto gli esercizi in cui è richiesto equilibrio beneficiano di stabilità e tenuta.
  • per la salute degli occhi: esercitare gli occhi garantisce una corretta circolazione del sangue e un sano funzionamento dei muscoli e dei nervi ottici.


Come praticare il drishti

Coltiva un nuovo atteggiamento: concediti un momento della giornata in cui guardare con attenzione. Cerca di osservare ciò che ti sta intorno come se lo stessi vedendo per la prima volta. Può essere qualcosa che è in casa oppure un dettaglio in un palazzo di fronte. Fallo in un momento in cui sei sola, come piccola pausa dalle tue attività. Nel silenzio. 

Pratica del nasagra drishti:

  • Scegli uno spazio e un tempo in cui sei tranquilla e siediti comoda a gambe incrociate oppure su una sedia.
  • Pratica la respirazione con il naso, sia inspirando sia espirando.
  • Chiudi dolcemente gli occhi portando lo sguardo sulla punta del naso.
  • Ascolta il rumore del tuo respiro e “perditi” in questo sguardo. Potrà risultarti strano o difficile tenere la posizione per più di qualche istante.
  • Prova a rilassarti eseguendolo più volte per alcuni minuti.


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