La loro diffusione cresce a vista d’occhio e, secondo le statistiche, ormai sono indossati da 1 italiano su 10. Stiamo parlando delle smartband (o fitness tracker), i braccialetti elettronici che, collegati allo smartphone o al pc, registrano e memorizzano le diverse attività di chi li indossa. Sono l’ultima novità tecnologica contro pigrizia e sedentarietà: «Funzionano come contapassi, registrano il battito cardiaco e la qualità del sonno, calcolano le calorie bruciate nel corso della giornata e durante l’attività fisica. Alcuni possono essere impostati per la sveglia e, addirittura - ma sono ancora pochi -avvisare quando è in arrivo una chiamata sul cellulare. Ci sono anche modelli con un display che visualizza sia l’ora sia i dati registrati e quelli che si possono usare come auricolari per rispondere al telefonino», spiega Oscar Pisati, esperto di tecnologia.
Le smartband sono così diffuse che l’American Council of Exercise, la più prestigiosa associazione a livello mondiale per la certificazione di tutto ciò che ruota intorno al mondo del fitness, ha commissionato uno studio per valutarne l’efficacia. Risultato? Anche se i dati sul consumo calorico e l’attività fisica non sono sempre precisi, aiutano, davvero, a muoversi di più. «Le ricerche dimostrano che chi utilizza le smartband diventa sino al 40% più attivo», spiega Cedric Bryant, direttore scientifico dell’American Council.
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