di Isabella Fava
«Ho le mie cose», «Ho il ciclo», «Ho le regole», «Sono indisposta» ... In quanti modi raccontiamo una volta al mese di essere mestruate. Sempre sottovoce, usando frasi creative perché attorno alla parola mestruazioni vige ancora un tabù.
Eppure “quel certo periodo del mese” riguarda tutte noi, dalla pubertà alla menopausa. In pratica 40 anni della nostra vita, 450 cicli circa. Ma sebbene sia una cosa così presente e fondamentale, di mestruazioni e di quello che succede nel nostro corpo ne sappiamo ancora troppo poco: rimane avvolto nel silenzio e nella vergogna.
Lo denuncia un libro appena uscito: Questo è il mio sangue di Élise Thiébaut (Einaudi), che cerca le cause del perché abbiamo tanta paura di un processo naturale che dà la vita. E ci rivela anche molte curiosità sul ciclo.
Ecco che cosa abbiamo scoperto leggendolo.
1. Il sangue che perdiamo non è molto
Complice il mal di pancia e il malessere, ogni mese l’impressione è di rimanere dissanguate. Non è così: a ogni ciclo perdiamo circa 50 ml di sangue, l’equivalente di 3 cucchiai da minestra o di mezzo bicchiere di vino. Poco, se si considera che si distribuisce su 5 giorni. E comunque non supera praticamente mai i 150 ml.
2. Di cosa è fatto il fluido mestruale
È sangue sospeso in un miscuglio di muco cervicale, secrezioni vaginali, acqua e tessuti organici provenienti dall’endometrio. Dentro vi si trovano elettroliti, sodio, potassio, proteine, colesterolo, bilirubina… Ha un ph uguale al sangue (7,5) e contiene una notevole quantità di batteri che consentono di mantenere l’equilibrio della flora vaginale e proteggere la vagina e l’utero da infezioni.
3. Paese che vai, tradizione che trovi
In Giappone, per celebrare le prime mestruazioni di una ragazza si fa un grande pranzo, in Brasile si cambia pettinatura, in Australia si balla, in Russia la madre dà uno schiaffo alla figlia “perché abbia sempre le guance colorite”.
4. Tra un blister di pillola e l’altro
Il sangue che si perde tra un blister di pillola e l’altro non è sangue mestruale, dato che non c’è stata ovulazione e quindi nemmeno ispessimento della mucosa endometriale, ma è solo il risultato di un brusco calo di ormoni. Volendo, è possibile anche prendere la pillola senza interruzione.
5. Il salasso perché…
Ippocrate (460-370 a.C.) aveva osservato che nei giorni prima del ciclo molte donne soffrivano di emicranie, crampi, sbalzi d’umore, dolori muscolari e che questi disturbi cessavano con l’arrivo delle mestruazioni. Da ciò aveva dedotto che bisognava sanguinare per espellere gli “umori cattivi”, che altrimenti intossicavano l’organismo.
Così nacque la deleteria pratica del salasso che è rimasta in uso fino al 19esimo secolo e veniva somministrato sia sugli uomini sia sulle donne, anche incinte.
6. Si diceva che…
Fino al 1920 si credeva che le donne mestruate producessero secrezioni nocive capaci di far marcire praticamente qualunque cosa, anche i vegetali. In seguito questa tesi fu invalidata, ma confermava pregiudizi molto antichi e radicati nella cultura popolare (come quella, in voga fino a pochi anni fa, che se durante il ciclo le donne preparavano la maionese questa impazziva).
7. Le ribelli
Nell’aprile 2015 la musicista indoamericana Kiran Ghandi ha corso la maratona di Londra il primo giorno delle mestruazioni senza assorbenti. Per denunciare la stigmatizzazione di cui sono vittime le donne nel mondo. Stigmatizzazione, ha detto: «È non aver accesso al linguaggio che ti fa sentire sicura o semplicemente normale quando parli del tuo corpo, invece di sentirti strana o a disagio».
La stessa denuncia che ha fatto l’artista e poetessa indiana Rupi Kaur pubblicando una sua foto su Instagram con i pantaloni della tuta sporchi di sangue.
8. I primi assorbenti
Risalirebbero all’Antico Egitto: erano tamponi mestruali fatti con bastoncini avvolti in strisce di cotone, lino o lana. Con l’industrializzazione e l’urbanizzazione alla fine del 19esimo secolo, appaiono i primi assorbenti e le prime cinture per fissarli, ma non sono usa e getta. Alla fine del 19esimo secolo compaiono gli assorbenti usa e getta. Nel 1937 nasce il Tampax. Nel 1950 l’o.b.
9. Quanto spendiamo in un anno
30 miliardi di dollari, pari a 26 miliardi di euro è il valore del mercato annuo della protezione mestruale. L’equivalente del Pil del Bahrein.
10. La Giornata internazionale dell’igiene mestruale
In alcune regioni del Nepal, durante le mestruazioni alcune donne sono costrette a rimanere chiuse in una capanna, in India si vieta loro di farsi la doccia: sono solo alcuni esempi dell’arretratezza che circonda ancora il tema delle mestruazioni.
La situazione è così critica per milioni di donne che è stata indetta la Giornata internazionale dell’igiene mestruale il 28 maggio, allo scopo di eliminare il tabù e consentire alle Ong che lavorano su questo tema una finestra di 24 ore per sensibilizzare la gente sulla questione
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Articolo pubblicato sul n. 8 di Starbene in edicola dal 06/02/2018