Da tempi antichi, nella natura si trova pace e ristoro, ispirazione ed esempio. Nel suo libro Luoghi per guarire (Ponte alle Grazie, 20 €), l’autrice Samantha Walton ci dice anche qualcosa di nuovo: in qualunque sua manifestazione, nella natura possiamo ritrovare anche pezzi di noi stessi. Un’esperienza dal potere catartico, di liberazione da una sofferenza.
- IL MARE
Fare il bagno in mare a Capodanno? «Solo il pensiero può terrorizzare ma, una volta che si prende confidenza con questo rituale, non ci si rinuncia più», ci dice Samantha Walton. «Nuotare tutto l’anno è, infatti, una vera e propria terapia che rafforza mente e corpo. Rende meno propensi agli sbalzi d’umore; ci permette di resistere nei momenti ”no”; ci chiarisce le idee e i piani d’attacco se dobbiamo affrontare cambiamenti significativi. Dal punto di vista mentale, l’impatto maggiore che provoca è la consapevolezza della propria forza. Quella impresa che ci sembrava sovrumana anche solo a pensarla viene cancellata pochi istanti dopo, quando siamo dentro, sbalorditi dall’energia che c’è in noi. E, sempre in termini di auto-efficacia, nuotare a basse temperature produce una reazione di stress, che ci abitua a diventare più abili nel rispondere alle difficoltà della vita. Ne guadagna pure il buonumore: l’organismo rilascia maggiori quantità di dopamina, serotonina e beta-endorfine, le sostanze del benessere psicofisico, e si blocca la produzione di citochine, agenti infiammatori che, intossicando il cervello, lo predispongono alla depressione».
Dove andare
Per un tuffo in mare anche in questa stagione, tra i posti più caldi in Italia c’è Scala dei Turchi, in provincia di Agrigento, con spiagge di fine sabbia bianca e mare cristallino. Da segnalare anche Sorgeto, a Ischia (Napoli) dove l’acqua termale sgorga a temperature altissime e si mescola al mare, riscaldandolo. Altrimenti, si può sempre provare a immergersi a Levanto, nel cuore delle Cinque Terre, che s’affaccia su un golfo non troppo freddo (il più caldo in Liguria).
- I PARCHI CITTADINI
Per Samantha Walton i parchi cittadini sono sempre “piccole macchine del benessere”. «Quando siamo in giro, entrare in un’area verde spezza le tensioni della vita cosiddetta “normale”. Secondo la teoria di Ulrich, infatti, passare da un ambiente all’altro contribuisce a ridurre la tensione nervosa, perché viene potenziata l’azione del sistema nervoso parasimpatico, aiutando a calmarci in breve tempo. In più, il parco è un ambiente naturale che asseconda i nostri vari stati d’animo. Possiamo muoverci per scaricare energie, oppure stare seduti su una panchina, per guardare lo spettacolo della natura che in autunno riposa. Le foglie morte, i fiori trasformati in teste di semi, il gelo che si forma sull’erba cristallizzandola interrompono il flusso continuo (e snervante) dei nostri pensieri», spiega l’esperta.
Dove andare
A Roma, Villa Ada è uno dei parchi più grandi della Capitale, con macchie di pini, lecci, querce e castagni popolate da scoiattoli e conigli selvatici. Altro itinerario interessante è il giardino storico di Horti, a Milano, dove trovano posto tigli, cedri del Libano e piante di aromi perenni. Come merita una passeggiata lo Stibber, a Firenze: giardino all’inglese, laghetto e giochi d'acqua.
- IL BOSCO
«I boschi sono posti meravigliosi da esplorare, con un forte significato psicologico», suggerisce Walton. «Non sono, però, rifugi in cui nasconderci e fuggire da noi stessi. La natura che li caratterizza è complessa e variegata ma proprio con i suoi odori pungenti, le sue ombre, gli spiragli di luce tra gli alberi, gli scricchioli improvvisi e i gridi degli animali selvatici ci mette in contatto con la varietà delle nostre emozioni, paura come coraggio, angoscia come felicità. I boschi ricordano, infatti, che possiamo provare sensazioni negative e sopravvivere, accettandole per quello che sono. È il luogo ideale, pure, per meditare sulle nostre difficoltà, fare emergere i problemi, senza troppe inibizioni opprimenti. In fondo, la boscaglia è un posto che dà la sensazione di essere fuori dal tempo, lontani dagli sguardi, dagli obblighi e dal controllo. Per questo regala quella libertà di guardare con franchezza dentro di noi».
Dove andare
Si possono fare splendide passeggiate meditative nelle Foreste Casentinesi, Appenino Settentrionale, accanto a luoghi mistici come il benedettino Eremo di Camaldoli. Merita una visita anche la Foresta Umbra, nel Gargano: tra i suoi secolari boschi di faggi, aceri, querce, l’esemplare più antico è lo “Zeppino dello Scorzone”, un pino d’Aleppo monumentale che ha 700 anni. In Piemonte, tra il Lago Maggiore e le Alpi Svizzere, si estendono i boschi della Valle Vigezzo, la cosiddetta “Valle dei Pittori” per i suoi mille colori.
- LA MONTAGNA
«Le montagne sono luoghi pregnanti per la guarigione, perché più in alto si va più forte è la sensazione di avere superato i nostri limiti», spiega Samantha Walton. «È una sfida con noi stessi, un faccia a faccia con il pericolo, e l’arrivo in cima è la prova del nostro valore. Crea un’euforia della conquista, che ci può portare fuori o sopra i nostri problemi. In ogni caso, non c'è bisogno di arrivare in alta quota per sentire che ogni percorso in montagna è legittimo e proficuo. Anche solo fare un itinerario con un dislivello modesto ha una forza costruttiva notevole: percorrere un sentiero tortuoso, stare attenti a ogni singolo passo per non cadere, andare a filo di un burrone è qualcosa di inedito per la nostra mente, che capovolge il nostro abituale modo di pensare e ci induce a esplolarne un altro, nuovo e creativo. A favore di una maggiore flessibilità e capacità di guardare alla vita da più prospettive».
Dove andare
All’ombra del Monte Bianco, in Val D’Aosta, si snoda una passeggiata fino a 3000 metri d’altezza nella Val Ferret e Val Veny, mentre nella Valle di Ledro, Trentino Alto Adige, ci sono 150 chilometri di passeggiate con vista mozzafiato. Nell’Italia Centrale, percorsi da non perdere sono la Via degli Dei, nell’Appenino Tosco-Emiliano, oppure una passeggiata meno impegnativa (dislivello di circa 700 metri) che da Pruo (Lucca) porta al Rifugio Del Freo da dove si possono ammirare le Alpi Apuane.
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