Vivere un disagio psicologico o una situazione di stress prolungato può danneggiare il tuo benessere, scatenando diversi problemi di salute. Con l'aiuto della dottoressa Silvia Pasqualini, psicologa e piscoterapeuta, specializzata in Analisi Bionergetica (ilcorpoelamente), abbiamo individuato 4 disturbi legati ad alcuni atteggiamenti adottati nella vita di tutti i giorni e quali sono gli esercizi ad hoc per intervenire.
- Colon irritabile: eviti di lasciarti andare
Chi alterna stipsi e diarrea vorrebbe concedersi ma sente di non aver ricevuto abbastanza, desidererebbe fare da sé ma nel profondo avverte il desiderio di lasciarsi andare all’altro.
L'esercizio giusto
Ginocchia a terra, perpendicolari alle anche, le dita dei piedi puntate al suolo per assicurare una maggiore stabilità, almeno all’inizio. Poi potrai rilassare anche i piedi e distenderli, appoggiando il collo a terra. Dalla posizione in ginocchio, mani e gomiti a terra, leggermente posizionati verso l’esterno; avambracci rivolti al terreno. Porta i palmi delle mani uno sopra l’altro, come a formare un piccolo cuscino; piega la schiena e appoggiaci sopra la fronte. Resta qualche istante in questa posizione e rilassa glutei, cosce, schiena e addome. Concentrati sulla respirazione: rilassa il volto, la bocca e inspira con il naso. La respirazione dev’essere lenta e profonda in modo tale che l’addome si rilassi, insieme alla muscolatura e agli organi interni. Lascia fare il resto alla forza di gravità.
Durata: respira in questa posizione per 2-3’.
- Mal di schiena: non ti "pieghi"
Chi soffre di lombalgia è una persona rigida, poco flessibile e incline a scendere a compromessi. Il dolore ai muscoli del collo e delle spalle è tipico di chi si sente sopraffatto dal peso delle responsabilità.
L'esercizio giusto
In piedi, gambe flesse. Piega i gomiti e portali all’esterno, ad altezza spalle, come per tirare delle gomitate a qualcosa dietro di te. Stringi le mani a pugno e spingi con forza il gomito all’indietro, seguendo con la testa e lo sguardo la punta dell’articolazione. Se ci riesci, quando scagli la prima gomitata pensa di dire: “no”; ancora meglio, se ne hai voglia, ripeti a voce alta: “vai via!” o “basta!”, pensando alla cosa sgradevole che ti ha spinto a fare l’esercizio. Riporta il dorso e il volto al centro, insieme al gomito e ripeti con l’altro braccio.
Durata: puoi fare l’esercizio diverse volte, a ritmo più o meno sostenuto, in base a quanti pesi emotivi devi riuscire a “mollare”.
- Mal di testa: ti imponi di essere perfetta
Rigidità, perfezionismo e ambizione sono tratti caratteriali tipici di chi soffre spesso di mal di testa. Il dolore scatta in chi vuole essere sempre sul pezzo, equilibrato, razionale, lucido, ineccepibile.
L'esercizio giusto
Respira in modo lento e calmo, cercando di approfondire il respiro poco per volta; inspira con il naso, espira socchiudendo i denti e lasciando fuoriuscire l’aria dalla bocca, tieni il viso rilassato. A occhi chiusi immagina di sentire sulla testa il getto piacevole di una doccia, che parte dal capo e scivola lentamente e gradevolmente prima su nuca, collo, spalle, scapole, e poi su schiena, glutei e gambe, fino ai piedi. Concentrati sulle sensazioni della pelle al contatto con l’acqua che scivola “come pioggia sui tetti”. Dopo che hai immaginato e sentito il percorso dell’acqua su tutto il lato posteriore del corpo, torna alla testa e, ripartendo dal capo (anzi dalla fontanella), immagina l’acqua scendere lentamente su fronte, viso, guance, orecchie, collo, spalle, petto, braccia, addome, bacino, gambe e piedi, richiamando quante più sensazioni sia possibile. Dopo aver fatto un paio di passaggi davanti e dietro al corpo, continua a respirare e dirigi il getto dell’acqua dove serve: sugli occhi affaticati, sul lato della testa dolorante o sulla nuca.
Durata: la “doccia” può essere lunga 10-15’.
- Gambe gonfie: vorresti fuggire
Gonfiore e pesantezza possono nascondere un desiderio di libertà o un sentimento di rabbia perché ci si sente "incastrati".
L'esercizio giusto
Sdraiati su un letto o un materassino (non a terra, serve un piano di appoggio morbido). Distendi le gambe e alzane solo una, a 90 gradi. Tenendo il piede a martello sferra un calcio in avanti e atterra con il piede sul materasso, evitando che la gamba diventi tesa e rigida. Quindi, ripeti dal lato opposto. Scalcia seguendo un ritmo alternato, con una gamba alla volta: quando la destra atterra la sinistra sale, e così via. Il movimento e la forza devono arrivare dall’anca, non dal ginocchio.
Durata: esegui questo esercizio quotidianamente, partendo con 10 calci per gamba, cui aggiungerne ulteriori 10 al giorno fino ad arrivare a 200 calci, cioè 100 per lato.
(disegni di C. Raiconi)
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