2 Otto ore in ufficio? Aumenta l'idratazione
Faccia a faccia con il computer per tutto il giorno, la pelle risente dell’impatto inquinante delle onde elettromagnetiche che favoriscono la comparsa di
rughe e macchie.
Le radiazioni la surriscaldano, rendendola suscettibile e iperreattiva. La digital pollution, come viene chiamata, accelera l’invecchiamento del 10%, rivela uno studio dell’Air Force General Hospital di Pechino.
A questo si aggiungono il riscaldamento e la luce artificiale di negozi e uffici, che seccano la pelle sollevando il manto protettivo che dovrebbe mantenerla idratata e riparata.
Il menu ideale -«È importante che il detergente contenga ingredienti antiossidanti e nutrienti, come oli vegetali, perle di jojoba, acido ialuronico», spiega l’esperta.
«Il trattamento da giorno, poi, deve avere spiccate proprietà antietà e formare una sorta di “barriera” che isola la pelle dall’azione dannosa degli inquinanti».
Un pool di filtri Uv (il sole filtra anche dalle finestre), antiossidanti naturali come polifenoli, bioflavonoidi, vitamina E, estratti vegetali come Moringa oleifera e Aphloia assicurano l’azione protettiva. Dai 35 anni la beauty routine si arricchisce con il siero, da picchiettare prima della crema.
Appuntamento importante in mattinata? «Ci sono i prodotti a base di polipetidi, che “stirano” i tessuti con un effetto lifting temporaneo», consiglia Corinna Rigoni.
Nel pomeriggio la pelle subisce una forte perdita transepidermica di acqua: per mantenere alte le difese della pelle per tutto il giorno, puoi vaporizzare una
brume idratante.
Vero cocktail di vitamine, oligoelementi, estratti di melograno, mirtillo, tè verde, si nebulizza al bisogno, contrasta secchezza e disidratazione, prolungando per tutta la giornata l’effetto della crema applicata al mattino. E tranquilla, non fa colare il make up, anzi lo fissa meglio e a lungo.