Oggi solo il 6% della popolazione mondiale vive a stretto contatto con la natura: una estraniazione che provoca disagi a livello fisico e psicologico. Marcella Danon, ecopsicologa autrice del libro Clorofillati (Urra Feltrinelli), spiega che per contrastare questo “deficit di vitamina N”: «Possono funzionare anche parchi e giardini urbani, persino il contatto con piante e animali domestici. La natura, infatti, ce l’abbiamo dentro, è inscritta nei nostri geni, è la nostra origine».
Ecco 5 buoni motivi per riconnetterci con la natura.
Ti stacchi dallo stress «Trascorrere almeno mezz’ora in un ambiente naturale regolarizza battito cardiaco, respirazione, pressione, inducendo una sensazione di rilassamento e benessere», riferisce Marcella Danon.
Liberi le tue potenzialità «Entrare nella natura con attenzione e rispetto attiva un processo interiore di maggior connessione con se stessi. Le emozioni trovano una via di scarico spontanea, la mente si schiarisce, l’intuizione si risveglia e le decisioni diventano più semplici».
Rafforzi le relazioni «Uscire con altre persone all’aperto aiuta a conoscersi meglio perché implica sperimentarsi in situazioni fuori dall’ordinario, magari comunicando in silenzio, con gesti e sguardi», spiega l’esperta.
Ampli la visione della vita «In natura l’attenzione non è più selettiva ma diffusa, aperta a stimoli provenienti da diverse direzioni. C’è un coinvolgimento sia della dimensione cognitiva, attenta a quello che c’è, sia di quella immaginativa, focalizzata su ciò che potrebbe esserci. E la stress ne beneficia», continua la psicologa.
Accetti meglio il cambiamento «La natura insegna che, nella vita, il cambiamento è la regola. Frequentarla riporta a un ritmo organico e non più meccanico e rende più facile accettare novità e imprevisti», conclude l’autrice di Clorofillati.
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