Ansia: come riconoscerla, i sintomi e i rimedi

Quando è lieve, spinge a essere attivi e a trovare soluzioni. Ma se la tensione aumenta, l’ansia può diventare un’esperienza disturbante e addirittura invalidante. Ne parliamo con l’esperto



di Alessandra Montelli

Dal battito accelerato alla difficoltà di addormentarsi, passando per la paralisi dell'azione o, al contrario, l'impossibilità a stare fermi, ma l'elenco è destinato a continuare: l'ansia ha mille forme, tante quante sono le persone che ne soffrono.
Agitazione e nervosismo sono solo alcune sfaccettature dei comportamenti ansiosi, i quali possono manifestarsi in modo diverso e contraddittorio. Alcune persone, per esempio, cercano di smorzare l'ansia mangiando molto (la cosiddetta fame nervosa), altre invece avvertono una chiusura alla bocca dello stomaco. C'è chi rimugina continuamente sulla propria vita - presente, passata e futura - e chi ha bisogno di distrazioni perenni per non pensarci. Ne abbiamo parlato con il Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica presso l'Università di Bologna.


UN MALESSERE INDEFINITO

Spesso l'ansia è all'origine di alcuni disturbi psicosomatici ai quali i medici non riescono a trovare una "giustificazione" organica, come ad esempio: mal di testa, contratture muscolari, dispnee, affaticamenti, dispepsie, colon irritabile, dolori e malesseri vari.

Quando è lieve, l'ansia spinge a trovare soluzioni in tempi rapidi, come quando si è percorsi da una scarica adrenalinica. Se la tensione aumenta, invece, provare ansia può diventare un'esperienza fastidiosa, disturbante quando non addirittura invalidante: «è il caso, per esempio, del disturbo d'ansia generalizzato, una condizione patologica permanente che si manifesta nella preoccupazione eccessiva rispetto alle reali circostanze, come se si temesse l'avvento di una catastrofe da un momento all'altro», spiega il professore Pani.

SCRIVERE CIO' CHE ANSIETIZZA

Pensare ossessivamente paralizza con il risultato di aumentare l'ansia. Una delle azioni concrete che si può fare contro questi momenti di disagio è quello di mettere nero su bianco l'elemento che procura ansia. «Non mi riferisco a un diario, ma a un elenco sintetico che indichi i segnali dell'esperienza ansiosa: sensazione, motivo, effetti suscitati, eventuali paure di ciò che può accadere», dice lo psicoterapeuta.


Fai quindi una lista delle preoccupazioni che più ti agitano e cerca di identificare tra queste un problema realistico per cui si può trovare una soluzione.

Ipotizza quindi un piano di attacco contro il problema che hai individuato.


ESERCIZI PRATICI PER SUPERARE L'ANSIA

Dopo qualche settimana di scrittura dell'elenco sulle preoccupazioni, segui questo percorso:

- identifica le percezioni errate che inficiano il tuo modo vostro modo di pensare, come ad esempio il pessimismo o la paura di sbagliare;

- stabilisci realisticamente quali probabilità ha di verificarsi l'evento che ti angoscia;

- immagina il risultato peggiore, il più probabile e il migliore possibile;

- elenca le cause che facciano accadere qualcosa di terribile;

- prova a guardarti dal di fuori, immaginandoti nei panni di un amico ansioso al quale daresti suggerimenti

- dimostra a te stesso che ciò che ti procura ansia non è un vero problema (nel senso di altamente probabile)

QUANDO CI SI SENTE SOTTO PRESSIONE

Spesso l'ansia può sopraggiungere in seguito a idee persecutorie di che prospettino l'avvicinarsi di un pericolo si stia avvicinando e abbia il sopravvento su di noi in modo così rapido al punto da non lasciarci il tempo di reagire.
Per sentirsi meno pressati:

- abituatevi all'idea che non avete bisogno di una risposta subito;
- cercate di concentrarvi sulle emozioni momentaneaee, temporanee, afferrando quello che la vita vi dà in un determinato momento (quello che state vivendo), senza collegarle al flusso continuo di pensieri che vi assillano
- dilatate il tempo e pensate, per esempio, a come vi sembrerà la vostra attuale preoccupazione fra un mese, un anno.
- organizzate il tempo, preparate un piano delle vostre attività, valutate correttamente il tempo di cui avrete bisogno per ciascuna attività, prendete nota dei risultati positivi, imparate a dire no, adattatevi al tempo degli altri.

NO AL FAI-DA-TE

Piante officinali, fiori di Bach e altre soluzioni "da banco" possono rappresentare dei rimedi di pronto intervento ai quali ricorrere nei momenti di difficoltà. Ma c'è un rischio: spinti dalla più che legittima necessità di calmare la tensione, vi si può abusare.

«Non sono dei toccasana miracolosi, come si può erroneamente credere, ma dei blandi palliativi che possono aiutare sul momento», raccomanda il Prof. Pani «Se il malessere persiste, non bisogna vergognarsi di rivolgersi al proprio medico per chiedere un aiuto farmacologico. E nei casi più resistenti, una buona psicoterapia risolve i problemi di ansia... per la vita, dato che insegna a modificare il proprio approccio alle situazioni che procurano ansia».

Nel frattempo, il consiglio è dedicarsi a una passione, che aiuta a per scaricare l'ansia in modo sano.

Fai la tua domanda ai nostri esperti

Leggi anche

Ansia, combattila così

Ansia e insonnia: per i bambini c'è l’omeopatia

Ansia e stress: le cure naturali

Il lavoro è un inferno? Ecco come fare

Ansia, anche i giovanissimi ne soffrono: cosa fare