Quali sono i principi attivi giusti per una skin care che permetta di mantenere la pelle giovane a dispetto del tempo che passa? La versione 2021 della Piramide della bellezza, creata sette anni fa dalla dermatologa statunitense Zoe Diana Draelos, parte da un concetto chiave, cioè che l’esposoma cutaneo, l’insieme dei fattori responsabile dell’invecchiamento, si è allargato.
Da cosa bisogna difendere la pelle
«Quando si parlava di esposoma, prima si pensava soprattutto al fotoinvecchiamento e, quindi, si riteneva che proteggersi dai raggi solari fosse sufficiente», spiega Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni (Milano). «Adesso si sa che per mantenere la pelle giovane, bisogna difendere la cute anche da inquinamento atmosferico, luce blu dei dispositivi digitali, fumo di sigaretta, ritmi sonno-veglia alterati, infrarossi dovuti alle temperature elevate, alterazioni del microbioma (l’ecosistema di microrganismi che vivono sulla pelle)». Alla luce di queste scoperte, perciò, si è aggiornato lo schema di routine pro-giovinezza, con l’ultima beauty piramid: ora la skin care è composta da tre livelli. Eccoli.
Il primo step: i cosmetici protettivi da usare tutti i giorni
Alla base della piramide, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Drugs in Dermatology di maggio 2021, per mantenere la pelle giovane ci sono i cosmetici protettivi da usare tutti i giorni: si tratta di sieri, gel, creme, latti, spray che difendono la pelle dalle aggressioni esterne, che siano ultravioletti, inquinamento, luce blu ecc. «Sono prodotti con filtri, antiossidanti, pre, pro e post biotici per mantenere l’equilibrio del microbiota, enzimi protettori del Dna. Vanno messi quotidianamente», spiega la dottoressa Bucci.
Il secondo step: i prodotti per rinnovare la pelle
Al centro della struttura piramidale, invece, ci sono i prodotti ad azione rinnovatrice e quelli idratanti. Comprende diverse tipologie di cosmetici, dal tonico rinnovante alla mascherapeeling fino a sieri e creme con agenti esfolianti, oltre agli idratanti (creme, sieri, oli) sempre più sofisticati e potenti. «L’esfoliazione, infatti, va sempre abbinata all’idratazione, altrimenti s’impoverisce il film idrolipidico, esponendo la pelle a irritazione e disidratazione», specifica la dermatologa.
«Tra gli esfolianti, ci sono gli attivi che stimolano delicatamente il turnover cellulare come gli Aha (alfaidrossiacidi) e i retinoidi, da sospendere però in estate perché potenzialmente irritanti a causa dei raggi solari più forti e delle lunghe giornate all’aperto. Mentre tra gli idratanti (le creme antiage hanno sempre questa funzione), dai importanza a tutte quelle molecole in grado di trattenere meglio l’acqua, quindi acido ialuronico, Pca, glicerina, sorbitolo e urea, oltre a burri e oli vegetali emollienti che hanno un’azione leggermente occlusiva».
L’idratante va usato tutti i giorni, l’esfoliante va calibrato a seconda del proprio tipo di pelle: una, due volte alla settimana se delicata fino a un utilizzo anche quotidiano per la cute grassa o mista con un prodotto soft, per esempio un tonico rinnovante.
Il terzo step: i prodotti che riparano e rigenerano la pelle
La cima della piramide è occupata dai soin antietà effetto urto che attivano i processi riparativi e rigenerano la matrice cellulare: qui, entrano in campo i trattamenti intensivi, sotto forma di fiale, gocce, o acque-siero da applicare a cicli. «Tra gli ingredienti top troviamo i peptidi biomimetici, che possono agire a livello profondo, stimolando la produzione di collagene ed elastina, o più superficiale con un evidente effetto distensivo sulle rughe», rimarca la nostra esperta.
«Ci sono, poi, i fattori di crescita cellulari, le cellule staminali vegetali e i modulatori del ritmo circadiano. Quest’ultimi sono un’importante scoperta perché i ritmi sonno/veglia e luce/buio comandano ghiandole ed ormoni e incidono anche sulle cellule della pelle che si comporta in modo diverso di giorno rispetto alla notte. E, in caso di stress o insonnia, producono radicali liberi ossidanti e danni endogeni». Pur parlando di antiage, i trattamenti sopraindicati sono adatti a tutte, cambia solo la frequenza per età: sotto i 30 anni un ciclo di 7 giorni dopo il ritorno delle vacanze al mare o ai monti, dai 30 idem con in più un ciclo al passaggio di stagione; dai 40 in avanti, i cicli rigeneranti si possono anche susseguire spesso cambiando i prodotti a seconda della stagione in corso.
Dalla teoria alla pratica: come prendersi cura della pelle
La piramide della bellezza è necessaria per un’organizzazione efficace dei trattamenti beauty, seguendo i tre livelli, come t’insegniamo in questa miniguida. «Non c’è pelle bella senza un’accurata detersione quotidiana, giorno e sera», dettaglia la dermatologa. «Per questa stagione, consiglio i detergenti a risciacquo, che permettono anche di struccarsi a fondo, aiutandosi con un panno in microfibra, delicato ma perfetto nel rimuovere ogni residuo. Se contengono agenti detossinanti come carbone o alghe, tanto meglio», suggerisce l'esperta.
«Al mattino, poi, applica il tuo antiage sotto forma di siero, gocce o fiale, poi massaggia il prodotto specifico per il contorno occhi. Non esagerare con le dosi, una pressione dall’erogatore di solito dà la quantità corretta. Di seguito, è il momento della crema idratante, una spatolina (o un dito) basta per viso, collo e décolleté. In alternativa all’abbinata siero più idratante usa una crema ricca di fattori antiage, come il rivoluzionario estratto di caviale bianco. Per mantenere l’effetto bonne-mine da vacanza, fare il pieno di antiossidanti e sbarrare la strada agli inquinanti aggiungi qualche goccia di crema colorata. Ultimo passaggio, ma fondamentale: vaporizza sul viso (a occhi chiusi!) una spruzzata di filtro spray. Sotto forma acquosa, si assorbe subito, fissa il trucco e scherma luce blu e raggi Uv», continua la dottoressa Bucci.
«Una volta alla settimana prevedi un trattamento esfoliante delicato a base di alfaidrossiacidi (Aha) e, in un giorno diverso, una maschera detox: questi cosmetici permettono, oltre a eliminare cellule morte e residui inquinanti, di ricevere meglio i soin quotidiani. Quanto alle dosi, sii parsimoniosa con gli esfolianti e generosa con le maschere. Alla sera, dopo un’accurata detersione, via libera ai sieri specifici notturni, che sfruttano la cronobiologia per dare risultati più performanti o al retinolo (a partire da ottobre, quando il sole è più dolce, oppure utilizza il bakuchiol, un simil-retinolo vegetale che non fotosensibilizza) ma anche alle creme idratanti più ricche in tutto il viso», specifica la dermatologa.
Le cure extra
Per amplificare i risultati della tua beauty routine e dare un “aiutino” extra all’epidermide nella battaglia contro i segni del tempo, tra i migliori trattamenti di medicina estetica adatti alla stagione autunnale c’è la radiofrequenza con microneedling. «Si applica sul viso un manipolo con micro-aghi che, erogando una radiofrequenza bipolare frazionata, stimola la produzione di collagene ed elastina, per indurre il ripristino del volume e del turgore della pelle e un effetto lifting su viso, collo, palpebre e arcata sopraccigliare», spiega la dermatologa Mariuccia Bucci.
«Si può fare anche sulla pelle abbronzata, ma nei sette giorni successivi al trattamento è bene applicare una fotoprotezione alta prima di uscire. Poco invasivo, il trattamento richiede circa un’ora e mezza: 15 minuti per la preparazione, con l’applicazione di una crema anestetica, 15 minuti di seduta vera e propria con dispositivi monouso, segue una sessione di fototerapia a luce Led che accelera il recupero. Si conclude con una crema lenitiva o rigenerante sulla parte trattata. L’arrossamento va via in un giorno o poco più, ma per vedere i risultati ci vogliono 3 sedute (400 € l’una) a 4-6 settimane di distanza.
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