di Margherita Monfroni
La concentrazione di glucosio nel sangue, ovvero la glicemia, è un parametro molto importante per la salute dell’organismo, poiché se lo zucchero rappresenta la fonte energetica primaria delle cellule, livelli anomali di glucosio nel sangue possono causare complicanze anche gravi.
«Valori di glicemia tra 100 e 125 mg/dl a digiuno e tra 140 e 199 mg/dl dopo i pasti sono espressione del cosiddetto prediabete, che incrementa non solo il rischio di sviluppare il franco diabete, ma anche le complicanze cardiovascolari, come l’infarto, l’ictus e le arteriopatie degli arti inferiori» spiega il dottor Carmine Gazzaruso, responsabile Diabetologia e Malattie endocrino-metaboliche dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (PV).
Considerando che la glicemia alta non sempre si manifesta con sintomi evidenti, sarebbe opportuno monitorare questo parametro periodicamente (ovvero ogni anno dopo i 40 anni, e prima in caso di sovrappeso e obesità), al fine di verificare che i valori siano nella norma.
«Solo quando la glicemia è particolarmente elevata ci possono essere dei sintomi, come l’aumento della sete, l’aumentata necessità di urinare, l’incrementata quantità di urine eliminate nelle 24 ore, la perdita di peso, la stanchezza – aggiunge il dottor Gazzaruso – Con minore frequenza, si possono avere disturbi addominali, soprattutto nei giovani, e talora disturbi della coscienza fino al coma, particolarmente in giovani e in anziani».
Una volta individuato un valore di glicemia al di sopra della norma, la prima cosa da fare è senza dubbio apportare delle modifiche allo stile di vita, una misura adottabile anche in qualità di strategia preventiva soprattutto per coloro che abbiano familiari affetti da diabete o in eccesso di peso.
Dedicare quotidianamente 30 minuti alla pratica di un’attività fisica lieve-moderata come una camminata a passo veloce, il nuoto o la bicicletta, può aiutare moltissimo a controllare i livelli di glucosio nel sangue, un accorgimento che però non può prescindere dall’adozione di un regime alimentare vario, sano ed equilibrato, improntato sulla riduzione dell’introito di calorie assunte quotidianamente e sulla scelta di cibi ricchi di nutrienti ma poveri di zuccheri.
«Gli alimenti consigliati, in caso iperglicemia o quando se ne voglia prevenire la comparsa, sono quelli della dieta mediterranea, cioè legumi, frutta, verdura, carne bianca o privata del grasso, pesce – spiega il dottor Gazzaruso – Sono sicuramente da evitare oppure da assumere molto raramente i cibi ricchi di zuccheri semplici, come i dolci. Sono invece da utilizzare con moderazione i cibi ad alto indice glicemico o ricchi di carboidrati, come alcuni frutti (uva, fichi, banane, cachi), tuberi e alimenti come carote, patate e riso».