Quando è un appuntamento prezioso
Le persone che hanno una diagnosi di sovrappeso o di obesità lieve, hanno un gran brutto rapporto con la bilancia. Da tempo hanno imparato a evitare questo guardiano scomodo. Che misura con occhio malevolo la distanza che le separa dalla possibilità di sentirsi meglio. Almeno nel peso, e negli abiti. Per queste persone, che devono intraprendere un percorso di “riabilitazione” verso il benessere, il fatto di riuscire a pesarsi può essere già una vittoria. E, soprattutto nei primi tempi, quando la perdita di peso è solitamente abbastanza rapida, in relazione al cambio di abitudini di vita (aumento dell’attività fisica, monitoraggio della quantità dei cibi che si mangiano, abbandono di abitudini nocive come l’assunzione eccessiva di alcool o il fumo) salire sulla bilancia e vedere il peso che scende è una bella spinta in più per continuare il progetto “star bene”.
Pesarsi, anche tutti i giorni, assume il significato di fare attenzione, monitorare con costanza il proprio cammino verso una migliore qualità della vita, non dimenticare neppure per un momento che si sta facendo qualcosa per la propria salute. Inoltre aiuta a capire che il peso è un dato altalenante, su cui influiscono anche altri fattori: la situazione ormonale, lo stress, la passeggiata con gli amici. Una via maestra per imparare che il controllo non deve essere quello del peso, ma quello del cibo che si mangia.
Infine il compito di pesarsi ogni giorno, all’inizio di una dieta, può essere un buon indicatore della voglia reale di seguire il programma verso uno stile di vita più sano. Chi rinuncia subito al facile impegno di pesarsi quotidianamente, è più propenso ad abbandonare il ben più difficile compito di organizzare le proprie giornate e fare le scelte migliori per la propria salute.