CHI È A DIETA RISCHIA CARENZA DI VITAMINA D
Questo non è detto. I quantitativi più alti di vitamina D, in realtà, sono contenuti nel pesce, in particolare in quello grasso, come salmone, tonno, sgombro e sardine, alimenti spesso consigliati nelle diete. «Un esempio? 85 g di pesce forniscono il 100% del fabbisogno quotidiano di vitamina D, mentre una tazza di latte ne offre circa il 30%», assicura Michele Carruba.
«E poi, pur in piccole quantità, questo micronutriente si trova anche nelle verdure, soprattutto spinaci, che però andrebbero mangiati crudi».
Infine, non bisogna dimenticare che l’assorbimento intestinale della vitamina D avviene insieme ai grassi. «Sia il pesce sia i latticini hanno una quota di grassi che permette tale assorbimento. Per quanto riguarda i vegetali, l’abitudine mediterranea di condire l’insalata con l’olio extravergine d'oliva favorisce l’assorbimento ottimale», conclude l'esperto.