Trucchi e make up: anche la bellezza va nel Metaverso

Arcipelago di vite possibili, caleidoscopio di luoghi e identità potenziali. Un altrove virtuale nel quale l’universo beauty si allarga nel senso e nel linguaggio, traboccando di infinite possibilità. Siamo pronte a esplorarle senza perderci?



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di Ilaria Perrotta

2023: odissea nel Metaverso. Ad avventurarsi in questa galassia virtuale sono già diverse industrie di bellezza. Tanto che lo scorso giugno si è tenuta la prima Metaverse Beauty Week pubblicizzata con uno slogan eloquente: Reality Gets a Makeover, “la realtà si concede un restyling”. Del resto, parliamo di un mondo digitale che offre esperienze uniche, all’insegna della libertà di osare senza timori.

Immaginate di avere, per esempio, un alter ego che può indossare una fragranza fatta su misura o un make-up ideato da un guru del trucco. Qualcosa che accade davvero, ma nel parallelo a tre dimensioni che un giorno, vaticinano, segnerà la fine di Internet. Un altrove che offre agli utenti la possibilità di vivere se stessi fuori dalla gabbia della realtà, esplorando altre visioni del proprio io, senza pregiudizi e, quindi, rendendo gli standard di bellezza plurali e meno omologati. Ma è tutto olografico quello che luccica?


Il bello del virtuale

«In un momento storico in cui i social catturano e assorbono spesso incondizionatamente, l’esperienza di esistere in un’altra dimensione necessita ancor più di consapevolezza e maturità emotiva per evitare di farsi catturare completamente da una vita parallela in cui si cambia, si sperimenta, si esplora solo virtualmente senza però mettersi “realmente” in gioco», afferma la psicologa e psicoterapeuta Maria Claudia Biscione.

Insomma, per non farsi risucchiare occorre partire con un bagaglio carico di esperienze in direzione Metaverso, oggi però territorio esplorato maggiormente dalla Gen Z. «Più che nei tratti fisici, ora si preferisce creare un personaggio che condivida i propri valori morali e le proprie emozioni: per esempio, un avatar con il sorriso esprime intenzioni positive. L’alter ego virtuale è una personalizzazione di quello che si vorrebbe essere o sperimentare. Se così inteso, diventa un’opportunità per esprimersi al meglio al di fuori della realtà», sostiene Ana Dosti, Pr Manager di Cosnova Italia, azienda che con il marchio Catrice ha lanciato da poco la linea Metaface, creata appositamente per soddisfare le richieste delle ultime tendenze beauty dei consumatori.

Effetti olografici e colori vibranti, infatti, compaiono sempre di più nel mondo reale su capelli, unghie e labbra, per illuminare di futuro viso e sguardo. E non è un caso che, in una sorta di viaggio realtà/non realtà e ritorno, i packaging della skincare di ultima generazione e persino i profumi (all’edizione di Pitti Fragranze di settembre Aquacosmetics ha lanciato la prima fragranza ispirata al Metaverso) siano sempre più orientati verso questo universo digital, divenuto destinazione ambita del settore cosmetico.


L’effetto innovativo sui beauty brand

Estée Lauder propone un NFT (acronimo di non fungible token, in italiano “gettone non copiabile”, ossia qualcosa di unico che non può essere sostituito) gratuito, un certificato di proprietà digitale ispirato al siero Advanced Night Repair, consentendo di sperimentarne in anteprima gli effetti radiosi sul proprio avatar; Paco Rabanne lancia avventure da sperimentare con un visore sul naso; E.l.f Cosmetics, Clinique, Givenchy e Nars hanno pezzi da collezione da conservare non in una trousse ma sullo smartphone e da sfoggiare nel Metaverso; Charlotte Tilbury accompagna e consiglia gli utenti con il suo avatar in 3D, Benefit Cosmetics fa consulenze e lancia novità nel metaverso, mentre Byredo è stato il primo marchio di profumi a creare essenze digitali grazie a un database olfattivo virtuale.

«Nel Metaverso i brand hanno l’opportunità di sperimentare storytelling coinvolgenti: una ricerca di Allergan Aesthetics, società di medicina estetica, riporta che un marchio skincare giapponese ha edificato la propria “città virtuale” in cui gli utenti fanno esperienze coinvolgenti mentre un’azienda brasiliana ha costruito un “negozio pop-up” all’interno di un social game in cui i visitatori interagiscono con assistenti virtuali e acquistano oggetti con criptovaluta», spiega Marco Iera, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.


Tra cyborg e realtà

Se da una parte gli avatar invitano a reinventare il significato della bellezza nel nuovo web 4.0 e a modificare il rapporto aziende/pubblico, allo stesso tempo influenzano i canoni estetici nel mondo reale.

Per la beauty specialist Valentina Coscione «l’iper-realtà andrebbe, innanzitutto, chiamata con il suo vero nome: finzione virtuale. Ridare il proprio nome alle cose permetterebbe di avere la consapevolezza che serve alle persone, prima di avvicinarsi a queste tecnologie. Il rischio, altrimenti, è di andare verso un’omologazione estetica di massa in cui tutti chiederanno al chirurgo di diventare l’ideale di perfezione che, sinceramente, è possibile raggiungere solo in mondi fittizi come il metaverso».

Una realtà visionaria, quindi, da tenere monitorata per i profondi impatti che è destinata ad avere sui diversi aspetti della vita. «Le generazioni future saranno nativi virtuali e navigheranno senza problemi tra regno fisico e digitale. Ma ora, nonostante il brusio, la maggior parte delle persone non ha ancora familiarità con il Metaverso. Personalmente, nel mio lavoro di medico e chirurgo estetico, il contatto con il paziente è cruciale: per definire un piano accurato di trattamenti e interventi è necessario incontrarsi e guardarsi negli occhi, proprio per evitare un eccessivo distacco dalla realtà che potrebbe portare a esiti che non soddisfino il paziente», conclude Iera.

Ce la faremo a restare con i piedi per terra e, nello stesso tempo, lasciarci andare all’inaspettato dell’immaginazione?

Faccia pulita

Detergente in schiuma per il viso che si ispira ai colori iridiscenti delle bolle di sapone. Gentlebubble Daily Conditioning Cleanser di Glamglow (32,50 €, sephora.it).

Pelle galattica

Per un effetto glow 4.0, dalla texture in gel, dona al viso un finish luminoso e olografico. Metaface Highlighter Face Glaze Pot di Catrice (7,49 €, catrice.eu).

Sguardo spaziale

Racchiude tutta la magia della galassia, a lunga tenuta e dal finish glitterato, l’ombretto Galactic Shadow di Mesauda (19,90 €, mesaudabeauty.com).

Scia digitale

Extrait de parfum caleidoscopico dalle note di rosa e pera e la consistenza di zucchero filato. Yes, Please di Pekji’s (165 € 50 ml, shop. saccani.com).

Unghie stroboscopiche

Dalla stesura facile e veloce, è arricchito di pigmenti olografici scintillanti che riproduce i toni dell’arcobaleno. Smalto HoloBomb Effect di Essence (2,99 €, essence.eu).

Mani di fata

Si prende cura delle mani in maniera intensiva conferendo alla pelle un effetto illuminante il Glow Handfluid di Balea by Dm (1,49 €, dm-drogeriemarkt.it).

Riflessi acquatici

Asciutto dona un effetto naturale, bagnato aumenta l’intensità e i riflessi ispirati alla fluorescenza delle meduse. Ombretto vegano Jellyfish di Neve Cosmetics (7,90 €, nevecosmetics.it).

Luce in punta di dita

Smalti adesivi dai riflessi cangianti, che si adattano a ogni forma di unghia, per una nail art smart & easy. Nail Patch Glitter Power di Sephora (6,99 €, sephora.it).

Visione in 3D

Dalla texture metallizzata, cambia colore, generando infinite sfumature secondo la direzione della luce. Ombretto Rarity Trichrome Liquid Eyeshadow di Layla Cosmetics (13,70 €, laylacosmetics.it).

Potere inembriante

Extrait de parfum talcato, floreale e minerale, trasporta con le sue note avvolgenti verso mondi fluttuanti. Floating Lands della linea Agarthi di Aquacosmetics (220 €, aquacosmetics.com).


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