di Ilaria Perrotta
Dalla moda al design, dal cinema alla tecnologia, molti sono i settori che, da qualche anno, premono il tasto rewind. Si chiama "marketing della nostalgia" e si rifà allo stesso concetto delle celebri madeleine proustiane: rievocare qualcosa che nel passato ha fatto provare una bella emozione. Concetto alla base del successo del vintage, molto più di una semplice tendenza ma un vero e proprio rifugio di benessere assicurato. Dunque, non è un caso che anche nell'universo della bellezza stia imperversando la rétro mania.
Come un viaggio nel tempo
Molti i marchi cosmetici che ripropongono packaging, e talvolta colorazioni, sulla cresta dell'onda di un tempo che fu. Il brand americano Bésame Cosmetics, per esempio, nasce nel 2004 da un'idea di Gabriela Hernandez, appassionata di beauty d'antan. La sua passione l'ha portata a creare un'azienda cosmetica che riproduce fedelmente, sia nelle forme che nelle nuance, i prodotti make-up del passato. La sua linea, in particolare, richiama le pin up anni 50 e le dive della Old Hollywood. La modernità, in questo caso, si concentra nelle formulazioni che vengono completamente rivoluzionate per essere in linea alle necessità delle donne del Terzo Millennio.
«Nel desiderio di una bellezza che richiama i decenni scorsi c'è una voglia di recupero di quel passato percepito come migliore rispetto al presente. Una nostalgia che sul piano inconscio rimanda alla fusione con la madre e alle sue cure che ci hanno resi bambini degni di amore. La bellezza rétro diventa così una sorta di viaggio nel tempo che permette di superare ciò che non piace nello stile di vita attuale. È una via di fuga che consente di sentirsi altrove e di provare emozioni che sono carenti nel nostro vissuto», spiega Paola Pizza, psicologa della moda, autrice del libro Il coraggio di piacersi (FrancoAngeli Editore) e del blog psicologiadellamoda.com. «Guardare indietro è guardare all'infanzia, ma anche alla storia di persone ammirate come modelli. Acconciare i capelli come qualcuno del passato, provare un'essenza profumata di altri tempi, sono gesti che mettono in contatto con altre identità. Conducono in una sorta di psicodramma dove si esplorano emozioni e sentimenti interpretando il ruolo di un altro per sentirsi migliori».
Un'ancora per contrastare le incertezze
Il vintage, come dicevamo, vive una sorta di nuova giovinezza. Ma non si tratta solo di cosmetici: in auge, grazie a passerelle, serie Tv e social, anche il ritorno di grandi trend dei decenni scorsi. «Il mondo della bellezza, così come quello della moda, guarda da sempre al passato. Ciclicamente tornano alla ribalta tendenze "senza tempo" oggi, probabilmente, riflesso di questo periodo di grandi incertezze in cui il desiderio più grande è quello di ritrovare l'ancoraggio a un porto sicuro magari indossando il rossetto della mamma o il profumo della nonna. Così la cura del look diventa una terapia del benessere attraverso elementi iconici come eyeliner grafici, ombretti scintillanti e labbra glossate che riportano indietro all'istante», afferma la make-up artist, hairstylist e lookmaker Francesca Ragone, founder del brand Beyouty.
Insomma, i beautycase non sono mai stati così à la page come adesso, ricolmi di gioie anche per gli occhi: dallo specchietto intarsiato alla classica cipria nella latta, dal profumo con flacone gioiello al rossetto rosso che ieri come oggi non può mai mancare in borsetta. «In fatto di hairlook, invece, tornano le chiome vaporose dei Seventies, la permanente degli anni 80, le acconciature cotonate alla Brigitte Bardot e il caschetto lineare che tante ha conquistato nei Novanta. Guardare al futuro avendo ben presente il meglio che il passato ha da offrirci è sicuramente un'ottima base anche per andare oltre e vagliare nuove possibilità».
Fragranze impresse nella memoria
I ricordi, poi, sono richiamati naturalmente dalle note olfattive talcate e dalle delicate profumazioni che scavano nella memoria e che stanno vivendo un vero boom: «Il profumo vintage riporta una composizione che risveglia in noi una certa nostalgia. La stimolazione dell'olfatto, del resto, inizia alla nascita: impariamo ad associare determinati odori a oggetti, luoghi o emozioni. Un neonato, per esempio, è subito attratto dal profumo del latte materno. La memoria olfattiva è più implicita che esplicita. Annusiamo senza necessariamente esserne consapevoli e, per essere colpiti, l'odore deve essere legato a un'associazione di idee», spiega Rosa Vaia, master perfumer e proprietaria della Maison Coquillete Parfum.
Chi, poi, non è mai stato tentato di rimettere le mani e il naso su una fragranza scomparsa o dimenticata? Quella che riporta ai nostri ricordi d'infanzia o semplicemente la composizione che tanto abbiamo amato, ma che ha abbandonato gli scaffali delle profumerie. Sottolinea l'esperta: «In un periodo storico di lanci sempre più frequenti e di edizioni limitate che si susseguono e si somigliano, a volte è difficile immaginare che una fragranza possa superare bene la prova del tempo. Eppure, come un buon vino, il profumo può essere conservato per anni senza alterarsi o addirittura migliorare. Una boccetta ben protetta da sbalzi di temperatura e luce può quindi restare intatta a lungo». Un passato, dunque, sempre più da recuperare e conservare, per ritornare al futuro e viverlo al meglio.
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