Scolpisci i muscoli, brucia il grasso, rassoda la pelle, elimina la cellulite. Sono questi gli obiettivi che puoi darti, per non soccombere alla tensione da pandemia e pensare anche un po’ a te stessa. Un pizzico di sano egoismo non guasta e, norme anticovid permettendo, è sempre l'occasione per regalarti una “coccola” dal medico estetico che, con il suo ventaglio di trattamenti mininvasivi, ti proporrà quello più adatto ai tuoi inestetismi e, perché no, al tuo portafoglio.
Sotto questo aspetto il momento è buono: “pacchetti” offerti a prezzi superscontati e grande flessibilità di orari da entrambe le parti: sia sul fronte medico sia su quello privato, visto che lavorare a casa in modalità smartworking ti consente di gestire al meglio il tempo libero. Vuoi scoprire che cosa bolle nel pentolone magico della bellezza?
Le novità sono tante perché la medicina estetica non si ferma mai, neanche ai tempi del Coronavirus. E c’è una gran voglia di curarsi e riconciliarsi con lo specchio, in barba ai catastrofismi. Ecco, quindi, un focus sui nuovi trattamenti corpo ad alta tecnologia, alcuni dei quali presentati al Congresso organizzato a ottobre dalla Scuola di medicina estetica Agorà di Milano.
- Combatti la lassità cutanea
Si chiama Endymed e rappresenta l’ultima frontiera della radiofrequenza, in grado di assicurare una pelle soda e levigata. Consente un body contouring mirato alle aree che tendono a rilassarsi con il passare degli anni, come le braccia (definite ad “ali di pipistrello” o a “becco di pellicano” proprio perché formano una tasca di pelle sotto il braccio), l’interno cosce, l’addome, la culotte de cheval o l’ “arricciatura che si forma sopra il ginocchio.
«La tecnologia Endymed si avvale della radiofrequenza frazionata che, grazie a un effetto termico potente ma controllato, rigenera le fibre di collagene del derma», spiega la dottoressa Stefania Enginoli, medico estetico a Milano. «L’aggettivo frazionato si riferisce al fatto che il fascio di onde non è uniforme, ma viene scomposto in tanti microconi che colpiscono la pelle a scacchiera: un punto sì e uno no. Così le aree investite dal calore (che sulla pelle è di 40 °C ma all’interno raggiunge anche 52 °C) sono alternate ad aree indenni, che fungono “da riserva biologica” per la riparazione tissutale».
Endymed utilizza due manipoli: il primo presenta ben sei erogatori di radiofrequenza, per distribuire l’energia termica in maniera uniforme e ricreare un campo elettromagnetico tridimensionale. Passato sulla zona da trattare consente un resurfacing superficiale dell’epidermide, che si tende grazie alla contrazione delle fibre elastiche. Il secondo manipolo, invece, ha un’azione più strong. Oltre a erogare la radiofrequenza frazionata, nasconde 25 microaghi placcati d’oro che penetrano ritmicamente nella pelle fino a una profondità di 3,5 mm. Il tutto senza dolore perché il passaggio è così rapido da non essere avvertito.
«La funzione dei microaghi è duplice: da una parte l’oro funge da conduttore delle onde elettromagnetiche, dall’altra stimola il derma grazie al microneedling», dice Enginoli. «La combinazione delle due azioni, fisica e meccanica, attiva il metabolismo cutaneo e il rassodamento di tutte le aree lasse».
Il costo va da 200 a 500 €.
- Elimina gli accumuli di grasso
C’era una volta la liposuzione vecchio stampo, che utilizzava grosse cannule aspiranti: mentre “risucchiavano” con violenza il grasso, rompevano vasi e capillari, causa di ematomi e gonfiori post-operatori che duravano 3-4 settimane. Nel segno della mininvasività, è nata la liposuzione a bassa pressione.
In cosa consiste? «Innanzitutto vengono utilizzate delle cannule molto sottili, di 2,5 mm di diametro al posto di 4 mm», risponde il professor Sergio Noviello, specialista in microchirurgia e direttore di Milano Estetica. «Per ridurre il traumatismo, la pressione con cui si aspira il tessuto adiposo è dimezzata (un’atmosfera invece di due), mentre la punta delle cannule cela otto o dieci minuscoli forellini, brevettati per aspirare gli adipociti a 360 gradi anziché da un foro unico. Un trucco per acquisire più grasso con meno passaggi, riducendo i movimenti meccanici di “va e vieni” delle cannule, che traumatizzano le strutture intorno al cuscinetto adiposo».
Inoltre, prima e dopo l’aspirazione viene passata a ventaglio una sottilissima cannula dalla punta vibrante, le cui oscillazioni rompono i tralci fibrosi e rendono il tessuto lavorato più omogeneo. Fatto che permette di evitare irregolarità e persino depressioni cutanee (veri e propri “buchi”) lasciate dalle vecchie tecniche di liposuzione.
«Eseguita in anestesia locale con leggera sedazione, la “lipo” a bassa pressione è una metodica ambulatoriale priva di rischi», prosegue il professor Noviello. «Consente di aspirare fino a due litri di grasso da glutei, fianchi, cosce, addome e doppio mento. Il decorso è agevole: dieci giorni di guaina elastica (per l’addome) o calze a compressione graduata (per le gambe) al posto di un mese. E la gioia di vedere subito la silhouette rimodellata».
Il costo? Da 3000 €.
- Rassodati con la gym passiva
Potenziamento muscolare e rimodellamento corporeo in soli 25 minuti. Un obiettivo raggiungibile anche senza entrare in sala-pesi. Merito di Schwarzy, il nuovo macchinario per sfoggiare la “tartaruga” e avere bicipiti e tricipiti ad alta definizione, usato anche da campioni dello sport del calibro di Filippo Magnini.
Come funziona? «Grazie alla tecnologia FMS (Focused Magnetic Stimulation), la stimolazione magnetica ad alta intensità focalizzata sui muscoli», spiega il dottor Paolo Bonan, responsabile della dermatologia e dermochirurgia laser alla Villa Donatello di Firenze. «Gli stimoli elettrici prodotti dal campo magnetico producono una contrazione “sovramassimale”, ossia superiore a quella raggiungibile sotto sforzo anche dai cultori del body-builiding. Una supercontrazione, insomma, che viene mantenuta fino a 4-5 secondi, contro il secondo della contrazione volontaria».
La seduta prevede l’applicazione di due manipoli su addome, glutei, cosce o braccia. Il trattamento è indolore perché non vi è passaggio di corrente elettrica attraverso la pelle.
«Si possono impostare sei programmi a seconda delle esigenze», prosegue il dottor Bonan. «Se ad esempio una persona è già allenata, lavorerò sulle fibre bianche che si contraggono di più ma per meno tempo. Nei casi di ipotono muscolare, invece, comincerò a lavorare sulle fibre rosse, coinvolte in uno sforzo meno acuto ma più prolungato. Il tutto, con un impegno passivo di circa 20.000 contrazioni a seduta».
Il merito di Schwarzy è che, “pompando” la massa magra, riesce a ridurre indirettamente anche quella grassa, per un costo di 150 € a trattamento.
Via la cellulite grazie al massaggio delle sfere rotanti
Si chiama Endosphères e si differenzia dagli altri trattamenti anticellulite perché non lavora solo sull’inestetismo, ma sulle sue cause. Contrasta cellulite, pelle lassa o “a materasso” dall’interno perché riattiva in maniera energica tutta la circolazione venosa e linfatica.
«Lo speciale manipolo, che consente di lavorare su tutto il corpo, esercita una “microvibrazione compressiva” che combatte la stasi venosa e linfatica, rimuovendo liquidi e tossine», spiega il professor Pierantonio Bacci, docente di flebologia e medicina estetica all’Università di Siena. «Il manipolo, infatti, è composto da un cilindro che ruota su se stesso e che è dotato di 55 sfere di silicone disposte “a nido d’ape”. Vibrando a una frequenza variabile, queste sfere generano un massaggio ritmico e pulsato, con cinque azioni sinergiche: drenaggio, miglioramento del microcircolo per merito di una vera e propria ginnastica vascolare, disgregazione del grasso, tonificazione di muscoli e tessuti, nonché riduzione della famigerata “buccia d’arancia”».
Un trattamento “multitasking” che, grazie all’azione oscillatoria delle sfere, dà ottimi risultati fin dalla prima seduta.
Ogni sessione dura circa 45 minuti e costa 80 €: regala effetti immediati e la sensazione di mettere le ali alle gambe. Risultati davvero sorprendenti, che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali e che nascono dall’inventiva di una famiglia abruzzese (di Montesilvano) con la passione della bioingegneria, tramandata di padre in figlio. Gianluca Cavalletti, general manager di Phoenix Group, ha infatti progettato un sistema di compressione tissutale che sfrutta la resistenza attiva dei muscoli. L’idea che l’ha guidato era quella di realizzare qualcosa di alternativo alle tradizionali tecniche di dermoaspirazione che, “risucchiando” e trazionando la pelle, risultano traumatiche per i vasi venosi e linfatici, lasciando lividi e capillari rotti. Il “cilindro” da lui brevettato, invece, è un miracolo di efficacia e grande delicatezza.
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Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola e digitale a dicembre 2020