Non ci sono solo quelle per gli occhi e per le labbra, grandi classici del make up. Le matite sono diventate le nuove star del trucco veloce, un must che, col viso spesso coperto a metà dalla mascherina, impone “ritocchi” più rapidi e pratici ma sempre d’effetto.
Volendo, ora, ci si può truccare dalla A alla Z solo con le matite, basta aggiornarsi con le novità lanciate dalla ricerca cosmetica. E seguire le istruzioni d’uso di uno che di maquillage se ne intende: Mirko Tagliaferri, make up artist, personal looker di molti personaggi dello spettacolo (suo il celebre makeover della cantante Noemi), attivo nel backstage di molti programmi TV (come X Factor e Sanremo) e anima del suo salone nel centro di Cecina (Li). A lui chiediamo di spiegarci come utilizzare al meglio le matite (sempre ben appuntite, raccomanda).
Mirko, quante matite bisogna avere nel beauty case?
Come corredo basic (occhi, sopracciglia, labbra) almeno due per tipo, quindi minimo 6, ma si può arrivare a 8-10, se si comprendono anche lipstick, correttori e ombretti.
La prima da usare è quella per gli occhi?
No. Una volta steso il fondotinta, si minimizzano le occhiaie con il correttore in matita, che permette anche di cancellare in modo preciso le piccole imperfezioni della pelle, uniformando l’incarnato. A questo punto, si può iniziare a definire il disegno delle sopracciglia.
Perché si parte dalle sopracciglia?
È la cornice dello sguardo, valorizza gli occhi, definisce l’equilibrio generale del volto. Quindi, si riempiono con piccoli tratti di matita ad hoc i punti “vuoti”, in modo da delineare al massimo la forma delle sopracciglia. Chi le ha molto rade, può optare per le matite dotate di fibre che, oltre a colorare, danno un effetto tridimensionale molto naturale. La nuance deve essere più chiara rispetto ai capelli, quindi niente nero carbone, ma tonalità marroni e cappuccino. Io uso due colori, alternando tonalità diverse, per riempire il sopracciglio senza che sembri disegnato in modo artificiale. Una volta definite le arcate sopraccigliari, si può passare al trucco degli occhi.
Kajal o matita gel?
Direi entrambi. Il primo è più morbido e intenso, si sfuma facilmente ed è consigliabile usarlo per sottolineare la parte inferiore dell’occhio. La seconda disegna un tratto più netto e grafico, anche se si può sfumare a piacimento. La mina in gel ha un finish lucido e non sbava. È quindi l’ideale per delineare bene la palpebra superiore.
Quali colori consigli?
La matita nera è fondamentale per ogni make up, specie per le brune, perché applicata vicino alla rima ciliare rende lo sguardo più intenso. In alternativa, se si è chiare o si preferisce un look naturale, preferisco usare il marrone e, se l’occhio è castano dorato o verde, il verde bosco.
Cosa ne pensi delle matite chiare, tipo quelle bianche o color burro?
Sono utili, passate all’interno sulla rima ciliare inferiore, per ingrandire gli occhi, specie se sono piccoli, scuri o infossati. Le tonalità burro e avorio portano luce anche alla palpebra fissa, appena sotto il bordo inferiore del sopracciglio. Un piccolo tratto sfumato all’esterno e il gioco è fatto.
Ti piacciono i matitoni ombretto?
Certo. Sono pratici e versatili. Con un solo gesto colori la palpebra e appari subito truccata. Come usarli? Prima di tutto, bisogna fare sempre la riga (attaccata alla rima ciliare) con la matita scura. Poi si passa al matitone ombretto, per uno smokey eyes veloce, nei toni del marrone dorato e del verde scuro, che sono validi un po’ per tutte le donne, o del blu screziato per chi ha gli occhi azzurri. Un altro colore di tendenza è il bordeaux, che sta bene a chi ha gli occhi scuri, mentre il grigio, colore Pantone del 2021, è perfetto per iridi azzurre o verdi. Sulla palpebra fissa, si aggiunge un tocco di matitone color carne, che allarga lo sguardo e crea contrasto con l’ombretto: basta sfumare con il polpastrello e si è subito pronte.
E se si fa qualche errore?
C’è sempre il correttore in matita, davvero utile per rimediare alle sbavature. Mai troppo scuro, dev’essere dello stesso colore della pelle o, al limite, più chiaro. Tra l’altro, un piccolo tratto di correttore alla fine del trucco esterno dell’occhio solleva lo sguardo, per occhi da gatta.
Esistono anche le matite glitterate e le illuminanti, che differenza c’è?
Le prime sono le alleate del party look, si mettono come i matitoni ombretto, quindi dopo un tratto di matita. Si possono usare anche sulla palpebra inferiore, senza esagerare. Gli illuminanti, invece, sono adatti al make up quotidiano: hanno un aspetto iridescente o perlato, in nuance delicate che vanno dall’avorio al pesca. Si possono usare come ombretti sulla palpebra fissa, o come punto-luce sugli zigomi e alla radice del naso. Ma anche all’attaccatura degli occhi per allargarli e distanziarli o sopra l’arco di cupido che rende la bocca più piena.
Si usa ancora la matita per le labbra?
Certo. Va scelta nel colore della mucosa delle labbra, se si cerca un effetto nude tono su tono. Certe matite labbra sono waterproof, poi, e quindi si possono usare anche per riempire la mucosa labiale: così si hanno labbra truccate, a prova di mascherina. Anche se si sceglie il rossetto rosso o di un colore intenso, la matita è uno step imprescindibile, per evitare che il colore sbavi. L’ideale è usarne una della stessa nuance del rossetto. Quando l’età non è più verde, la matita labbra impedisce al rossetto di infilarsi nelle piccole rughe del contorno.
A cosa bisogna stare attente quando si usa la matita?
Poiché rilascia pigmento concentrato, occorre sfumarla bene, per evitare antiestetiche macchie di colore. Un’accortezza che vale sia quando si utilizza la matita come ombretto, sia come correttore o rossetto. Perciò, una volta disegnato il tratto, occorre passare con la spugnetta, il pennello o anche con il polpastrello per distribuire meglio il colore.
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Articolo pubblicato sul numero n° 2 di Starbene in edicola dal 19 gennaio 2021