Il benessere degli occhi dei più piccoli è sempre più a rischio: «Colpa delle ore passate davanti a pc, smartphone e tablet, ma anche del poco tempo che i bambini passano all’aria aperta», avverte il dottor Antonino Romanzo, oculista all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
«La luce naturale è una sorta di medicina; studi scientifici hanno dimostrato che aiuta a prevenire miopia, astigmatismo e ipermetropia, i difetti visivi che colpiscono più spesso gli under 14».
Le cattive abitudini favoriscono l’evidenziarsi di piccoli difetti visivi e, a volte, ne agevolano l’insorgenza, rendendo così necessari gli occhiali da vista. Ma come fare a districarsi fra i tanti modelli disponibili e scegliere quello più adatto? Ecco i consigli del dottor Romanzo.
Attenzione alla stabilità
Inannzitutto, gli occhiali da vista devono calzare alla perfezione: in questo modo si evita il rischio che scivolino sul naso o stringano troppo, costringendo il bambino a toglierli spesso.
«Non indossarli regolarmente espone gli occhi a un inutile stress visivo che può innescare arrossamenti, bruciori o causare addirittura un doloroso cerchio alla testa», mette in guardia il dottor Romanzo. «Inoltre, se il bambino è miope l’uso solo saltuario degli occhiali può peggiorare il disturbo. L’occhio è obbligato a mettere a fuoco in continuazione e ciò può stimolare leggermente l’allungamento del bulbo oculare, alterazione anatomica alla base del difetto», continua l’esperto.
Proprio per queste ragioni la scelta della montatura è fondamentale. Quella perfetta: «Leggera e in silicone per i più piccoli; in materiali composti per le altre età. Inoltre, deve essere priva di angoli taglienti e munita di stanghette con un ricciolo finale, capace di mantenere gli occhiali nella giusta posizione senza provocare dolore o fastidio», continua l’oculista. In commercio sono disponibili modelli che permettono di regolare da soli la lunghezza delle aste e, se necessario, riposizionare la curvatura del terminale senza rivolgersi all’ottico. Il risultato: occhiali che rimangono sempre ben saldi al loro posto.
Occhiali da vista, no alle misure extralarge
La scelta della montatura è subordinata a quella delle lenti che il bambino deve adottare. Innanzitutto meglio evitare di farsi tentare da modelli di grandi dimensioni, molto trendy ma poco confortevoli.
«La forma degli occhiali deve coprire soltanto il campo visivo: occorre che il bordo superiore arrivi al sopracciglio o lo superi di poco, mentre quello inferiore non deve toccare la guancia», mette in chiaro il dottor Romanzo.
«Se la lente è oversize, rischia di perdere la sua funzione correttiva. Quella di giuste dimensioni, invece, permette a tuo figlio di vedere bene sia quando legge e scrive sia nel momento in cui guarda dal basso verso l’alto. Un punto di vista che, complice la bassa statura, viene sfruttato molto spesso. Per quanto riguarda la forma, invece, ok anche a lenti quadrate o allungate, con una sola eccezione: in caso di ipermetropia meglio orientarsi su versioni arrotondate».
Lenti a prova di vivacità
Occorre valutare con cura anche la qualità delle lenti: «I bambini sono sempre in movimento, quindi servono modelli leggeri, in materiale infrangibile e con un trattamento antigraffio. Inoltre, è bene accertarsi che abbiano un filtro in grado di bloccare sia gli ultravioletti sia la luce blu, naturalmente presenti nello spettro solare: i primi possono essere dannosi per il cristallino e la cornea, mentre la seconda (emessa anche da schermi dei dispositivi digitali e luci a led) penetra in profondità e, alla lunga, può danneggiare la retina», puntualizza l’esperto.
Proponi gli occhiali da vista come un gioco
I bambini spesso si rifiutano di indossare gli occhiali da vista. Il segreto per superare questo ostacolo? «Coinvolgere i piccoli nella scelta del modello, soprattutto per quanto riguarda il colore. Quindi, è consigliabile proporre loro di calzarli come se si trattasse di un gioco, magari facendoli indossare prima alla bambola o al pupazzo preferito», suggerisce l’oculista.
Oppure, si possono citare personaggi di fumetti, libri o film per ragazzi che sfoggiano un bel paio di occhiali da vista, tipo Harry Potter o Clark Kent, l’alter ego di Superman: «L’emulazione è una carta vincente», assicura Romanzo.
È tuo figlio che deve prendersene cura
Se il bambino è già grandicello (da 7-8 anni in su), è importante che sia lui a occuparsi della manutenzione degli occhiali: «Le lenti vanno tenute pulite. Ok perciò alla loro regolare detersione con apposite salviettine detergenti, oppure a un lavaggio con acqua e sapone seguito da un’accurata asciugatura con un panno morbido», conclude l’oculista.
Il calandario dei controlli
Per salvaguardare la vista dei più piccoli è importante mettere in nota dei controlli oculistici preventivi. «È consigliabile che il bambino effettui la prima visita a sei mesi, seguita da altre due, a uno e tre anni», suggerisce l’oculista Antonino Romanzo. In seguito si potrà procedere con controlli ogni due anni, ma in presenza di un segnale che fa sospettare un difetto visivo, meglio fissare una visita extra.
Quali sono i campanelli d’allarme? «Il bambino chiude un occhio oppure li “strizza” entrambi per mettere a fuoco; si avvicina troppo al quaderno o allo schermo della tv; piega la testa su un lato per ottimizzare la visione; dopo la lettura si ritrova con gli occhi rossi o un cerchio alla testa; fa molta fatica a concentrarsi durante lo studio o è particolarmente svogliato», elenca l’esperto. Identificare precocemente un difetto visivo è fondamentale, soprattutto quando è monolaterale: se non viene corretto con le lenti, l’occhio che vede bene si accolla il compito della visione, ma quello “debole” diventa progressivamente “pigro”, lavorando sempre meno.
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