Caviale bianco di Zebrafish, la novità anti-age per la cura della pelle

Contro l’invecchiamento cutaneo arriva una nuova scoperta. La magia della vita racchiusa nel caviale bianco di un pesce tropicale si è dimostrata in grado di intervenire sul processo di ringiovanimento della pelle



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Acido ialuronico, collagene e coenzima Q10, in guardia! I più famosi capisaldi della skincare quotidiana devono fare spazio al nuovo arrivato, il caviale bianco di Zebrafish, un prezioso estratto di origine animale che si è dimostrato in grado di stimolare in modo fisiologico la vitalità e il rinnovamento cutaneo.

A mettere sotto la lente questo particolare principio attivo è stata Aurora Biosearch, un’azienda di ricerca e sviluppo biotech che – in collaborazione con diverse università italiane – ha scoperto come le uova di questo pesciolino tropicale siano capaci di migliorare tutti i parametri da cui dipende la giovinezza della pelle. Il motivo? Come tutte le uova, anche quelle di Zebrafish contengono le sostanze necessarie per guidare la formazione e la nascita della vita, per cui possono sostenere i meccanismi di rigenerazione a cui aspira da sempre la dermatologia.

264236Ne abbiamo parlato con la dottoressa Adele Sparavigna, specialista in Dermatologia e Venereologia, che ha partecipato ai test di efficacia di Stem Age, la prima linea di creme viso e corpo a base di questa sostanza naturale, il caviale bianco di Zebrafish.


Dottoressa Sparavigna, possiamo parlare di una rivoluzione nel mondo della bellezza?

Sì, Stem Age è un prodotto biologicamente completo grazie ai fattori che sono contenuti nel caviale bianco di Zebrafish, un pesciolino tropicale che condivide con l’uomo circa l’80 per cento dei suoi geni. Questa caratteristica lo rende altamente “compatibile” con i nostri meccanismi cellulari, senza contare il fatto che si tratta di un pesce dall’elevatissima capacità rigenerativa dei tessuti, superiore a qualunque altro organismo vivente.


Dunque, qual è il suo parere da professionista del settore?

Sono abituata a non lasciarmi influenzare dalle mode del momento né dall’entusiasmo per le innovazioni che arrivano in commercio, mantenendo sempre la mia obiettività. Credo che qualunque novità vada sempre testata su un gruppo di volontari disposti a utilizzare il prodotto per almeno quattro settimane, senza saperne nulla, in modo da non essere condizionati da informazioni preliminari o aspettative personali.


Quindi anche su Stem Age sono stati condotti dei test per valutarne l’efficacia?

Sì, abbiamo testato il prodotto per un mese su un gruppo di donne di età compresa tra i 35 e i 70 anni, per poi prendere in considerazione i nove parametri più importanti per il controllo dell’invecchiamento cutaneo. Per esempio, facendo un confronto con alcune scale fotografiche di riferimento, dopo quattro settimane di trattamento abbiamo effettuato una valutazione visiva delle rughe intorno agli occhi o di quelle naso-labiali, ovvero i solchi che corrono in senso verticale dalle narici verso gli angoli della bocca. Abbiamo preso in considerazione anche il miglioramento della texture cutanea, la cui regolarità è indice di giovinezza e corretta idratazione, così come la compattezza della pelle attraverso il tradizionale “test del pizzicotto”. Ma abbiamo tenuto conto anche dell’omogeneità della pigmentazione, della secchezza cutanea, dell’eventuale presenza di capillari evidenti.


E quali sono i risultati?

Abbiamo inserito i vari punteggi in un grafico a ragnatela, un particolare sistema di valutazione che funziona in modo semplice: più l’area della ragnatela è grande, maggiore è l’invecchiamento cutaneo. Se dopo l’utilizzo di un prodotto quell’area si restringe, significa che quella formulazione ha davvero un’azione anti-age. E questi prodotti hanno dimostrato di esercitarla.


Anti-age e anti-rughe sono azioni equivalenti?

No, quella anti-age è molto più profonda, perché punta a tirare indietro le lancette dell’orologio cutaneo anziché limitarsi a correggere un inestetismo. Nel caso di Stem Age, il risultato è stato davvero soddisfacente, perché la linea si è dimostrata in grado di ridurre in un solo mese del 40 per cento l’indice di invecchiamento cutaneo con effetti visibili, stabili, duraturi e senza effetti negativi.


Effetti negativi in che senso?

Spesso, per ottenere un “effetto urto”, i prodotti anti-age sfruttano molecole aggressive che possono però stimolare uno stato di infiammazione cronica. Oltre a non averlo indotto, Stem Age ha dimostrato nelle volontarie un significativo aumento dell’idratazione superficiale e un pressoché intatto livello di idratazione profonda, quella che più spesso viene penalizzata dai trattamenti anti-età.


Per chi è indicato questo prodotto?

A grandi linee dai 35 anni in poi, anche se prima ancora dell’età bisogna considerare lo stato della pelle. Nei nostri test abbiamo preso in considerazione donne con una rugosità moderata, ma anche chi ragiona in un’ottica di prevenzione può beneficiarne.


Esiste un’unica formulazione per il viso?

No, ci sono prodotti specifici anche per il corpo. Il caviale bianco di Zebrafish è un ingrediente prezioso per tutta la cute, capace di offrire una spinta rigeneratrice sia al viso che al corpo: quello che cambia è il veicolo con cui viene trasportato alle cellule, che varia nelle diverse formulazioni.


Chi vuole testare questa innovazione quali risultati deve attendersi?

Sicuramente, dopo un mese di trattamento, la pelle appare più giovane, luminosa, elastica e nutrita. In base ai nostri test, le cuti più responsive sono quelle più danneggiate, trascurate e poco abituate a una corretta beauty routine, perché ritrovano il naturale splendore. Ma Stem Age è perfetta anche in un’ottica preventiva, per mantenere la giovinezza a lungo. L’importante è scegliere la formulazione più adatta per sé: le pelli miste e seborroiche gioveranno maggiormente del siero, dalla consistenza più leggera, fluida e meno grassa, mentre le pelli secche necessitano della crema, più ricca e avvolgente. Optare per la strategia corretta consente ai peptidi contenuti nel caviale bianco di Zebrafish di raggiungere più facilmente le cellule, portando al successo il trattamento cosmetico.


Le star, sempre attente alle novità in questo ambito, lo stanno già utilizzando?

Diversi vip stanno sperimentando Stem Age con grande soddisfazione. Nelle scorse settimane, in occasione del Festival di Sanremo, mi sono messa a disposizione dei cantanti per consulenze dermatologiche e suggerimenti di medicina estetica: per il terzo anno consecutivo, ho cercato di sensibilizzarli sull’uso di prodotti naturali e poco aggressivi. Di certo, il caviale bianco di Zebrafish è un principio attivo molto promettente e rientrerà sempre di più in questo ventaglio di possibilità.


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