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Cellulite, i rimedi di medicina estetica che funzionano davvero

La medicina estetica ha messo a punto protocolli che affrontano con successo tutti gli aspetti di questo inestetismo

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La battaglia contro la cellulite non si improvvisa: ci vogliono armi efficaci, che diano risultati duraturi nel tempo sia in termini di riduzione di centimetri, sia di miglioramento dell’aspetto della pelle. «Esistono trattamenti che sono stati approvati dalla Fda (Food and Drug Administration) e i cui risultati sono garantiti a lungo termine», sottolinea Ginevra Migliori, specialista in chirurgia plastica, medico estetico a Milano e Forte dei Marmi (Lucca). «La stagione invernale è il momento migliore per impostare un programma terapeutico anticellulite». Ecco come si può intervenire.


Carbossiterapia per la circolazione

Siccome alla base della cellulite c’è sempre un problema circolatorio, il trattamento di base deve in primo luogo rafforzare il microcircolo e favorire lo smaltimento dei liquidi. «La carbossiterapia non è una novità, ma è tornata in auge proprio perché negli anni si è dimostrata efficace. Si basa sull’infiltrazione di un gas, l’anidride carbonica», spiega la dottoressa.

«Da un lato il gas riattiva il circolo sanguigno e linfatico, favorendo lo smaltimento di liquidi e tossine, dall’altro permette l’afflusso ai tessuti di sangue ossigenato. Occorre un ciclo di 12 sedute (molto brevi, durano circa 10 minuti), una alla settimana, a cui far seguire una seduta di mantenimento una volta al mese», consiglia la specialista.

Il costo è di circa 90 € a seduta.


Microbisturi per i buchini

Ma veniamo alla caratteristica più odiata della cellulite: i buchini che impunturano la pelle come un materasso. «Si localizzano soprattutto a livello dei glutei e nella parte posteriore e laterale delle cosce e sono dovuti alla retrazione dei setti fibrosi», spiega il medico estetico.

Il trattamento risolutivo si chiama CellFina e agisce in modo selettivo e specifico sul setto fibroso: siccome a ogni buchino corrisponde un setto fibroso, recidendo a una certa profondità questo setto la pelle viene rilasciata e l’avvallamento scompare. L’apparecchiatura viene collocata in corrispondenza del buchino, dove rilascia un anestetico locale, quindi il tessuto viene risucchiato con una pompa vacuum e a questo punto si introduce un microbisturi azionato da un motore: muovendosi avanti e indietro recide il setto.

«Il vantaggio rispetto a un intervento manuale è la precisione estrema: grazie al vacuum, i setti vengono recisi tutti alla stessa profondità e il tessuto sano viene risparmiato», assicura la dottoressa. Il tutto in un solo trattamento, minimamente invasivo, in anestesia locale, durante il quale si possono eliminare decine e decine di “buchi”.

Dura da 40 minuti a 2 ore, in base al numero di buchini trattati, con un costo che può variare da 2.500 a 4.000 €. Dopo CellFina, un giorno di riposo è sufficiente per tornare alle normali attività: basta evitare docce troppo calde, sauna, bagno turco, lettini solari. No anche all’esposizione al sole per 6 mesi (per evitare macchie). CellFina è approvato dalla Fda, che certifica che i risultati si mantengono stabili a 3 anni dal trattamento.


Radiofrequenza selettiva per i cuscinetti

«In caso di adiposità localizzata, un ottimo rimodellamento non chirurgico è la radiofrequenza selettiva per il grasso», consiglia la specialista. Il macchinario è costituito da un manipolo che abbraccia le zona da trattare: addome/fianchi e cosce. Il tessuto adiposo, poco idratato, si trova fra il derma e il muscolo in profondità, entrambi molto idratati. Si crea un passaggio di corrente tra due poli con differenti potenziali, in mezzo c’è il grasso che si surriscalda, raggiungendo i 46 °C. Il target sono le cellule adipose: viene indotta una lipolisi, e le cellule rilasciano l’accumulo di trigliceridi, che poi vengono smaltiti attraverso fegato e reni. Misurando la zona prima e dopo seduta, si può apprezzare l’immediata perdita di centimetri.

«Non solo: gli adipociti, già colpiti, nelle ore successive vanno incontro a un fenomeno di apoptosi, ovvero un processo di morte naturale che riduce ulteriormente il volume delle adiposità. Altro vantaggio: il calore che si sprigiona nel grasso si sviluppa anche verso l’alto, dove a 42 °C si ingenera la produzione di nuovo collagene e il rassodamento della pelle», precisa la dottoressa Migliori.

Si consiglia un ciclo di 4- 6 sedute, 1 alla settimana. Il costo a seduta varia da 250 a 400 €. Le sedute, indolori, durano 45 minuti per adiposità fianchi, un’ora per le cosce.


Le manifestazioni della cellulite

1. Alla base della cellulite c’è un problema di microcircolo: a causa di carenze del sistema di circolazione del sangue e della linfa, i tessuti faticano a smaltire tossine e liquidi in eccesso e si crea un processo infiammatorio che si cronicizza e porta alla degenerazione del tessuto.

2. Il collagene del derma viene danneggiato e invecchia, perdendo la sua capacità di dare tono al tessuto. Ulteriore stadio di questo processo sono i buchi e gli avvallamenti, conseguenza della fibrosi interna. Cos’è la fibrosi? È la formazione di retrazioni dove ci sono i setti fibrosi, strutture anatomiche presenti normalmente nel tessuto adiposo, tra la cute e la fascia muscolare sottostante. Nelle donne, questi setti sono perpendicolari alla cute e quando vanno incontro a fibrosi tirano la cute in basso, dando origine ai buchini della cellulite. C’è una differenza strutturale tra i setti fibrosi della parte anteriore delle cosce e quelli della parte posteriore e dei glutei: i posteriori sono più adesi, gli anteriori più morbidi e predispongono alla lassità, più che ai buchini.

3. Parallelamente al processo di fibrosi c’è la comparsa di adiposità localizzate, resistenti anche a dieta e movimento. Infatti il grasso sottocutaneo è disorganizzato, imprigionato in capsule fibrose a causa della degenerazione dei setti, quindi più difficile da smaltire.


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