Ogni 28 giorni, per quasi 40 anni: fatti i debiti calcoli, le mestruazioni scandiscono la vita fertile di una donna per circa 480 volte. Insomma, un appuntamento biologico all’insegna della fedeltà, anche se non sempre così puntuale, o privo di inconvenienti.
SE IL FLUSSO È TROPPO ABBONDANTE
È quel che capita, per esempio, ai circa 3 milioni di donne italiane che hanno un flusso troppo abbondante e che, invece di cambiare l’assorbente 4-8 volte nei primi 2 giorni e di ridurre i cambi in quelli successivi, hanno un flusso extra anche dopo le prime 48 ore.
Le cause: «Il più delle volte una maggior produzione di estrogeni nel primo arco del ciclo. Ma le eccessive perdite di sangue riducono le riserve di ferro dell’organismo e in agguato può esserci l’anemia che si manifesta con pallore, stanchezza, difficoltà di concentrazione e cali di memoria», spiega la professoressa Stefania Piloni, ginecologa e docente di fitoterapia all’Università di Milano. «Per far chiarezza basta una visita ginecologica corredata da un’ecografia (per scartare l’eventualità che il flusso abbondante sia la spia di un fibroma, polipi o una cisti ovarica) e alcuni esami del sangue: dosaggio della ferritina e dell’emoglobina, per valutare la presenza o meno di un’anemia, e un TSH reflex per identificare il lavoro della tiroide. Il ciclo abbondante può dipendere anche dal mal funzionamento della ghiandola. Poi, le cure non mancano: pillola anticoncezionale con un basso dosaggio di estrogeni (indicata anche se il flusso abbondante dipende da una cisti ovarica o da un fibroma di piccole dimensioni, perché ne riduce il volume) o, per chi è già diventata mamma, una spirale medicata che rilascia in utero una piccola quantità di un progestinico che regolarizza le perdite. Chi preferisce i rimedi dolci può ricorrere alla tintura madre di borsa del pastore, pianta con azione antiemorragica. Le dosi: 50 gocce, 3 volte al giorno, a partire dal primo giorno del mestruo. In alternativa, può usare il rimedio omeopatico Sabina 9 CH: 5 granuli 3 volte al dì. A partire da una settimana prima dell’arrivo del flusso, è inoltre utile aumentare il consumo di alimenti ricchi di vitamina K come latte, tè verde, verze, cavoli, cavolfiori e asparagi: migliorano i meccanismi della coagulazione. Se c’è un’anemia ok anche a integratori di ferro e a un maggior consumo di cibi ricchi del minerale: radicchio, carni e legumi, tassativamente spruzzati con gocce di limone perché rendono il ferro più assimilabile. Utile assumere anche una bustina di lievito di birra al giorno, o consumare vegetali a foglia larga verde scura: contengono folina, vitamina che aiuta l’organismo a immagazzinare il ferro nei tessuti».
SE HAI MESTRUAZIONI RIDOTTE O ASSENTI
Il flusso che diventa improvvisamente scarso e si esaurisce nel giro di uno o due giorni. Oppure, che scompare improvvisamente: se non è in arrivo un bebè può dipendere da un dimagrimento eccessivo e molto rapido.
«L’organismo interpreta il brusco calo di peso come l’effetto di uno stato di carestia, risparmia le energie e, soprattutto, blocca l’ovulazione perché non è il momento giusto per mettere in cantiere un bebè», spiega la professoressa Piloni. «Anche praticare in modo eccessivo un’attività fisica, magari a livello agonistico, e avere un corpo in cui prevale la massa magra può riservare gli stessi effetti: per produrre gli ormoni che regolano il ciclo, c’è bisogno di una certa quota di adipe e se questa manca, è normale che il flusso diventi scarso o diserti l’appuntamento. La soluzione è mettere su un po’ di peso per arrivare a quello sufficiente a garantire l’ovulazione, riducendo l’attività fisica, o affidandosi a un dietologo per stilare una dieta che non escluda nessun alimento, compresi i carboidrati. E poi, che fornisca quelli ricchi di vitamina A (uova, formaggi, frutta e verdura di colore arancione), E (olio extravergine d’oliva e verdure a foglia verde) e B6 (cereali integrali, latte, banane e lievito di birra), essenziali alla sintesi degli ormoni che regolano il ciclo. Il ginecologo può inoltre decidere di prescrivere una pillola con un medio dosaggio di estrogeni: da usare per un breve periodo, sinché il ciclo non riprende la sua normale cadenza, o si riavvia. Per chi preferisce una soluzione naturale ok ai fitoestrogeni, estrogeni naturali ricavati da piante come il trifoglio rosso, il luppolo o la soia. Le dosi: 80 mg al giorno».
SE SEI SEMPRE IN RITARDO O IN ANTICIPO
Un ulteriore inconveniente che, se occasionale, non deve allarmare, soprattutto se capita mentre si fa un viaggio dall’altra parte del globo, o quando sta per iniziare la primavera: il cambio di fuso orario e le variazioni climatiche possono mandare momentaneamente in tilt l’orologio biologico che regola il flusso.
«Se invece le irregolarità diventano la norma, meglio parlane con il ginecologo perché è probabile che segnalino uno squilibrio ormonale», suggerisce la professoressa Piloni. «A volte basta un forte stress emotivo, che fa aumentare le quote di alcuni ormoni (cortisolo, dopamina, prolattina). Altre volte, invece, le colpe sono di un ovaio disseminato da piccole cisti (policistico), oppure della tiroide che lavora poco. Se il ciclo è cronicamente ballerino, perciò, occorre mettere in agenda dei dosaggi ormonali (FSH, LH, TSH, prolattina): basta un prelievo del sangue da effettuare tra il primo e il quinto giorno del ciclo. Una volta identificata la causa dello squilibrio, le cure non mancano. Se è colpa della tiroide, il medico può prescrivere cure a base di levotiroxina, un ormone sintetico identico a quello prodotto dalla ghiandola, mentre se c’è un ovaio policistico, la pillola anticoncezionale a base di uno specifico progestinico (come il drospirenone) è la cura ideale perché frena la crescita delle cisti. In alternativa sì può ricorrere a integratori a base di D-chiro-inositolo, uno zucchero carente in chi soffre di ovaio policistico in grado di ridurre le cisti, associati a Follicolinum 9 CH (5 granuli tutte le mattine dal primo al 14° giorno del ciclo), rimedio omeopatico ideale per facilitare l’ovulazione».
SE LA COLPA È DELLA PREMENOPAUSA
Dopo i 40 anni il ciclo comincia ad accusare i primi colpi dell’età perché si sta avviando verso la fine della fertilità. Anche se la menopausa è ancora lontana (compare mediamente verso i 52 anni), l’ovaio inizia a rallentare il suo lavoro: la produzione di estrogeni e progesterone perde il suo naturale equilibrio, l’ovulazione salta e la mestruazione diventa irregolare.
«Per questo tipo di irregolarità», spiega la dottoressa Stefania Piloni, «ok a una pillola estroprogestinica a basso dosaggio o, per chi preferisce una soluzione naturale, consiglio preparati a base di fitoestrogeni estratti da soia, angelica, luppolo, artemisia, trifoglio o salvia. Le dosi: 80 mg al giorno».
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Articolo pubblicato sul n. 41 di Starbene in edicola dal 25/9/2018