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La nuova pandemia è la miopia da computer: cosa fare

Si può arrestare la diffusione di questo difetto visivo? Quali armi abbiamo per risolvere la miopia da schermi di pc, tablet e smartphone? Un oculista di fama internazionale fa il punto su un problema che in Italia riguarda 15 milioni di persone

Foto: iStock



Si può considerare alla stregua di una pandemia. Il lockdown imposto dal Covid ha generato un forte aumento dei casi di miopia e un aggravamento in chi già ce l’aveva. Uno studio pubblicato sul British Journal of Ophthalmology, condotto dagli scienziati dell’Università cinese di Hong Kong, ha stabilito una correlazione tra le limitazioni istituite per arginare la diffusione del virus e i casi di miopia nei bambini e negli adolescenti. Nei primi mesi di pandemia c’è stato un incremento dell’11%.

«Colpa delle troppe ore passate davanti agli schermi di pc e tablet per la didattica a distanza, e di videogiochi nel tempo libero», afferma Lucio Buratto, oculista di fama internazionale e direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, CAMO.


Professore, allora il Covid oltre a colpire l’organismo ha colpito, indirettamente, anche gli occhi?

La miopia è in continua progressione. L’uso intensivo del computer, l’aumento delle ore passate incollati allo smartphone, la lettura a distanza ravvicinata e a fuoco fisso, determinano quella che viene definita astenia accomodativa. Cioè si annulla la capacità degli occhi di accomodare la vista e insorge la miopia o peggiora in chi ce l’ha. Oggi è il difetto visivo più diffuso al mondo. E si stima che nel 2050 questo problema riguarderà circa 5 miliardi di persone, più o meno la metà della popolazione globale.


C’è un rimedio a questa miopia da pc?

Un trattamento per individui tra i 6 e i 18 anni è il collirio di atropina a basso dosaggio. Può ridurre fino al 50% la progressione della miopia anche se sono stati riscontrati effetti collaterali in chi la usa, come il fastidio alla luce e la difficoltà a leggere. Al momento possiamo dire che non c’è una terapia risolutiva.


Quante ore al massimo, i nostri occhi tollerano pc e smartphone?

Non esiste una regola precisa. Tutti passiamo tante ore davanti al pc. L’importante è tenere lo schermo a una distanza appropriata, assumere una corretta postura e avere la luce giusta, senza riflessi. Fondamentale è mantenere l’occhio lubrificato, bevendo molto. Uno dei problemi di chi lavora in ufficio è la secchezza oculare causata dall’aria condizionata e dal ridotto ammiccamento che produce evaporazione lacrimale. Un tempo si potevano aprire le finestre, ora gli ambienti sono ermetici e l’aria è riciclata con filtri non sempre puliti. Noi parliamo di sindromi da ufficio.


Chi ha genitori con gli occhiali è probabile che sia destinato a metterli. C’è un fattore ereditario che assolve in parte i computer?

La lunga permanenza davanti ai pc ha indubbiamente il suo peso ma agiscono anche fattori ereditari e di predisposizione. Ci sono numerosi studi sul tema ma ancora non si è giunti a risultati certi. Il fattore ereditario pesa, anche se riscontriamo spesso che in famiglie senza problemi della vista, c’è un figlio che porta gli occhiali. Molto incidono le abitudini che si sono sedimentate nella storia umana. Per millenni l’uomo è stato un “animale” che svolgeva la propria vita essenzialmente all’esterno. Con l’illuminazione, prima a candele poi a elettricità, sono aumentate le ore di vita e di attività al chiuso.


La corretta alimentazione protegge gli occhi?

Le buone regole dell’alimentazione mediterranea aiutano a mantenere gli occhi sani. E poi una vita attiva, poco alcool, niente fumo. Ciò che fa bene al corpo, fa bene anche agli occhi. Comunque è bene essere chiari: non c’è una ricetta per bloccare la miopia.


Ma si può bloccare la progressione?

In passato si consigliava di non sollevare pesi e di non fare sforzi, ma le ricerche hanno dimostrato che questi consigli non avevano validità scientifica. L’importante, soprattutto quando c’è una miopia forte, cioè oltre le 7-8 diottrie, è fare visite periodiche per verificare lo stato di salute della retina.


Quali sono le terapie più accreditate?

La tecnologia del laser dà grandi risultati, ma bisogna essere idonei a farla. Quando nel nostro centro oftalmico facciamo la visita per valutare l’idoneità all’intervento impieghiamo anche un paio d’ore per raccogliere il massimo delle informazioni, per essere sicuri che non ci siano problemi. La terapia con il laser assottiglia la cornea e quindi non è indicata per chi ce l’ha sottile o con opacità e anomalie. Questi sono interventi che vanno fatti su occhi sani. Poi ci sono altre tecnologie oggi ampiamente disponibili per la correzione della miopia d’ogni grado, quali ad esempio le lenti intra-oculari.


Cosa sono e come funzionano?

Sono lenti simili a quelle a contatto che inserite all’interno dell’occhio correggono difetti molto forti. Si chiamano ICL, Intraocular Collamer Lenses. Si fa un forellino di circa 2 millimetri al lato esterno dell’occhio e da questo si mette la lente intraoculare o il cristallino artificiale. Non c’è bisogno dei punti. Il paziente nota subito la differenza. La lente è definitiva, se non incorre una cataratta. In questo caso si toglie, si tratta la cataratta e poi si inserisce una lente nuova.


Disturbi o controindicazioni?

Talvolta ci possono essere disturbi visivi di notte, con la luce, ma questo è un problema che hanno tutti i miopi. E comunque i vantaggi ottenuti con l’impianto delle lenti sono talmente elevati che i piccoli fastidi sono un dettaglio. Non c’è alcun ostacolo a condurre una vita normale e a fare attività sportiva. Le lenti, inoltre, correggono anche l’astigmatismo.


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