Ormai da qualche anno impazza la vendita di collagene in fiale, capsule, bustine, drink, cioccolatini, tisane funzionali e gomme da masticare che promettono di regalare una nuova giovinezza, migliorando visibilmente l’aspetto di pelle, capelli e unghie. Ma l’estetica non è l’unico settore d’impiego per questa superproteina, che sta vivendo il suo momento di gloria soprattutto in ortopedia, dove assicura ossa, muscoli, tendini e legamenti più robusti, a dispetto dell’età.
Ma cos’è il collagene? E sono reali i benefici citati sulle etichette di certi integratori, come minore infiammazione, sonno ristoratore, controllo dell’appetito e maggiore energia? «Il collagene è la proteina più abbondante nel nostro organismo, che agisce come una sorta di “colla” per tenere insieme le varie parti del corpo», spiega Eleonora Galmozzi, medico chirurgo odontoiatra, responsabile nazionale del gruppo Cicap-Med contro le pseudoscienze e membro della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
«Nel corso del tempo, già a partire dai 25 anni, la sua produzione diminuisce e di conseguenza si ha progressivo assottigliamento della pelle, comparsa di rughe, dolori articolari e molto altro. Così è nata l’idea di integrarlo sotto varie forme, per compensarne la carenza».
Il punto sugli integratori
Il collagene in commercio viene ottenuto dagli scarti della macellazione animale, come zampe, ossa, teste, lische, pelli e cartilagini varie, che vengono bolliti, trasformati in gelatina, disidratati, sterilizzati e infine trasformati in una polvere fine, più facilmente assimilabile. «Non ne esiste una forma vegetale, quindi diffidiamo dei prodotti che dicono di contenerla», tiene a sottolineare la dottoressa Galmozzi. «In realtà, si tratta di prolina, uno degli amminoacidi che compongono il collagene, formato da tanti mattoncini come quello».
Allora basta scegliere quello di origine animale per ottenere risultati certi? «Teniamo presente che il nostro corpo lo utilizza dove ce n’è bisogno: in altre parole, è impossibile assumere un integratore con la certezza che vada a levigare la pelle del viso o placare un’articolazione dolorante. Non può esserci un’azione così mirata», spiega la dottoressa Galmozzi.
Cosa dice la ricerca
Ci sono comunque studi che ne elogiano le virtù. Ad esempio, è stata pubblicata sul Journal of rugs in dermatology una revisione sistematica che ha preso in esame i dati di circa 800 pazienti, raccolti in 11 diversi studi sull’assunzione di integratori di collagene per contrastare l’invecchiamento della pelle: la conclusione è stata che i risultati preliminari sono promettenti, ma servono ulteriori studi per valutare la sicurezza e il dosaggio ottimale.
È inoltre importante distinguere le ricerche indipendenti da quelle finanziate dalle aziende e va verificato se gli studi vengono condotti su una popolazione ristretta e soprattutto anziana, dove la dieta è spesso carente di proteine. «Qui un’integrazione di collagene può effettivamente sortire benefici, ma sono quelli che si potrebbero ottenere con una dieta più ricca di carne, pesce o uova», sottolinea la dottoressa Galmozzi.
In sostanza a oggi, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino come gli integratori di collagene apportino più benefici rispetto all’ingestione di qualsiasi altra forma di proteina. «La buona notizia è che il collagene assunto per bocca sotto forma di integratore non comporta dei rischi. Anche se una dieta iperproteica protratta a lungo può essere pericolosa per la salute (soprattutto a livello renale), se ci si attiene alle indicazioni in etichetta è difficile incorrere in eccessi di questa proteina», dice l’esperta.
È un materiale biocompatibile
Molto ampio e variegato è poi l’utilizzo del collagene non per via orale. Trattandosi di una sostanza biocompatibile, che non produce quindi reazioni ostili da parte dell’organismo, questa proteina trova largo impiego in campo medico. Viene usato, per esempio, per la realizzazione di valvole cardiache, materiali di sutura, cicatrizzanti per ferite e molto altro.
«In ortopedia sono efficaci le infiltrazioni di collagene e acido ialuronico, che creano una sorta di cuscinetto fra le estremità delle ossa articolari, riducendo l’infiammazione, spegnendo il dolore e favorendo il movimento», spiega il professor Sandro Giannini, specialista in ortopedia e traumatologia presso l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna e professore emerito presso l’ateneo bolognese. «Il collagene ripristina la viscosità del liquido sinoviale, quel fluido lubrificante che riempie le cavità articolari, e gli effetti positivi perdurano per circa 3-6 mesi: dopo quel periodo, il trattamento va ripetuto».
Un’altra applicazione del collagene è in chirurgia ortopedica: oggi, infatti, la riparazione delle cartilagini articolari o di fratture (pseudoartrosi) può avvenire grazie alle cellule staminali, che vengono prelevate dal paziente attraverso un campione di sangue midollare, isolate e poi applicate sulla lesione, dopo averle trasferite su un tessuto di collagene. «Quest’ultimo trattiene le cellule staminali nella sede d’interesse e, al tempo stesso, favorisce la guarigione della cartilagine o dell’osso che devono essere riparati», spiega il professor Giannini.
Aiuta a rigenerare le gengive
Qualcosa di molto simile avviene in odontoiatria, dove il collagene, sotto forma di membrane, viene utilizzato negli interventi chirurgici per la rigenerazione gengivale, oppure quando c’è poco osso a disposizione per rinsaldare i denti naturali o sostituirli con degli impianti. «In questo caso vengono aggiunti dei blocchetti di osso, prevalentemente di origine animale o artificiale, e per “fissarli” si usano delle membrane di collagene, che servono a mantenerli fermi fino alla completa integrazione con il resto dell’osso», spiega Virginio Bobba, odontoiatra, segretario culturale dell’Associazione nazionale dentisti italiani.
«Di solito queste membrane derivano principalmente da tendini, derma, cute o pericardio di bovini o suini e sono riassorbibili, cioè nel tempo scompaiono». Alcune aziende propongono anche compresse orosolubili, da sciogliere in bocca, in cui il collagene contenuto dovrebbe contribuire alla normale funzionalità delle gengive e al mantenimento di denti sani. «Però a oggi non esistono studi scientifici che ne dimostrino una reale efficacia», conclude il professor Sandro Giannini. «L’attenzione dei ricercatori si sta gradualmente spostando dal focus sugli integratori di collagene a sostanze, come la vitamina C, che facilitano la formazione o rallentano la degenerazione di questa importante sostanza».
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