Le nuove tecnologie sono parte della nostra vita. Ma potrebbero rappresentare una minaccia. «Alcuni studi dimostrano un legame fra radiazioni elettromagnetiche e infertilità maschile. E anche se i risultati non sono conclusivi, vale la pena che gli uomini evitino di tenere il telefonino nelle tasche anteriori dei pantaloni, o di lavorare con il notebook sul grembo», avverte il dottor Francesco Avaldi, medico di base e omeopata a Lodi. Non solo: «Altri studi hanno individuato nella tiroide un bersaglio delle frequenze elettromagnetiche, al punto che si ipotizza una causa ambientale per malattie croniche come le tiroiditi autoimmuni. Un uso poco accorto del telefonino, tenuto spesso a contatto del capo, potrebbe favorire questi disturbi», continua l’esperto.
La prevenzione inizia a letto
«Secondo alcuni studi, di notte, quando si resta a lungo immobili a letto, l’esposizione alle onde elettromagnetiche è in media 10 volte maggiore rispetto alle ore diurne. Dunque, occorre evitare di dormire con lo smartphone acceso vicino al capo, e togliere dalla testata del letto elettrodomestici, radiosveglie e portatili», suggerisce il dottor Flavio Acquistapace, cardiologo a Lugano e Lecco, fondatore di Arcc (Associazione per la ricerca e il recupero delle cardiopatie).
«I cavi della corrente di rete che li alimentano sono fonti di radiazioni nocive che colpiscono la ghiandola pineale e alterano la produzione di melatonina, con effetti negativi su riposo e difese immunitarie».
Un aiuto dalla dieta
Nella prevenzione dei danni da elettrosmog anche la dieta gioca un ruolo importante. «Le radiazioni favoriscono l’aumento dei radicali liberi, compromettendo il funzionamento dei mitocondri, indispensabili per la respirazione e la sopravvivenza cellulare», continua Avaldi. «Un menu che comprende cibi ricchi di antiossidanti (come i frutti di bosco), vitamine del gruppo B (verdure verdi) e acidi grassi polinsaturi (frutta secca e salmone), insieme alle corrette abitudini di vita, può salvaguardare l’organismo», conclude l’esperto.
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