Per scolpire il viso, non mancano gli strumenti a disposizione della medicina estetica. «Dall’acido ialuronico all’idrossiapatite di calcio fino alla tossina botulinica, la scelta va fatta in base a quale area si desidera migliorare», premette Federico Greco, chirurgo plastico e medico estetico a Bologna.
«Ma occorre anche avere una visione più ampia e non fissarsi sulla singola ruga, ma impostare un ringiovanimento tridimensionale dell’intero volto, così da raggiungere una freschezza complessiva naturale e non artefatta», sottolinea lo specialista. Tenendo anche in debita considerazione i tempi di riassorbimento dei materiali impiegati, in modo da ottimizzare gli interventi sul lungo periodo.
Le differenze
«La prima, indispensabile distinzione riguarda i filler e la tossina botulinica», sottolinea il dottor Greco. I filler nascono come riempitivi (dall’inglese to fill, riempire) e si iniettano per colmare i vuoti della pelle, sia quelli delle rughe, sia quelli dovuti alla perdita di volume dei piani del volto.
«Siamo parlando essenzialmente dell'acido ialuronico e dell'idrossiapatite di calcio: quest'ultima, oltre a essere un riempitivo, ha un'azione biorivitalizzante, in quanto stimola la produzione di nuovo collagene», specifica lo specialista. A loro volta, i filler in base alle loro caratteristiche di elasticità e viscosità possono essere visoplastici/volumizzanti, impiegati per ripristinare i volumi persi nel tempo dalla paziente, in particolare nella zona zigomatica; più fluidi, adatti alla correzione delle rughe sottili.
«Il botulino, invece, è un farmaco che riduce la mobilità dei muscoli, andando così a eliminare le rughe di espressione; si utilizza nelle zone degli occhi e della fronte», spiega il chirurgo. In pratica, una volta iniettato, esercita una vera e propria azione di rilassamento dei muscoli mimici del volto, con conseguente rilassamento anche della cute che li sovrasta e riduzione delle rughe.
«Si tratta di uno dei prodotti più sicuri utilizzati in medicina estetica, pressoché privo di effetti collaterali e di conseguenze negative», assicura il dottor Greco. «Lo si sta cominciando a usare anche in persone giovani, come prevenzione dell'invecchiamento: una mimica facciale meno accentuata previene infatti la formazione delle rughe».
Quante fiale?
Dunque, il botulino va riservato alla zona degli occhi e della fronte, i filler al resto del volto. Con un'importante precisazione: «Fino a pochi anni fa la paziente si rivolgeva al medico chiedendo di trattare con i filler singole rughe e singoli solchi del viso. Oggi sempre più donne si affidano allo specialista che propone un approccio più generale. Io, per esempio, dico spesso no alla richiesta del filler nei solchi naso-genieni (quelli che vanno dal naso agli angoli della bocca): se lo facessi, otterrei sì un riempimento, ma il viso nel complesso apparirebbe piatto.
Meglio intervenire con il filler nella regione temporale, ai lati degli zigomi, ottenendo un risollevamento complessivo più naturale e rispettoso delle proporzioni del volto. Certo, magari così facendo dovrò utilizzare più di una fiala, ma il risultato sarà più armonico», precisa lo specialista.
La durata
Per quanto riguarda gli effetti nel tempo di questi trattamenti, i risultati dell'azione della tossina botulinica permangono da 3 a 6 mesi, in base alla mimica della persona: meno è accentuata, più a lungo si mantengono i risultati. Gli effetti di acido ialuronico e idrossiapatite di calcio sono più duraturi: 8-12 mesi, il tempo del loro naturale riassorbimento. Meno diluito è il prodotto, più a lungo permane.
«Riguardo alle precauzioni post trattamento, io raccomando, sia per i filler sia per il botulino, di non toccarsi e di non fare sport o saune per 12 ore, così da evitare eventuali spostamenti del prodotto. Se non ci sono lividi, ci si può invece esporre tranquillamente al sole», specifica il chirurgo.
Infine, i costi: «Circa 350 euro per una fiala di botulino, sufficiente per trattare occhi e fronte; circa 300 euro per la prima fiala di filler, 150 per le successive, così da incentivare un progetto completo, in grado di restituire alla paziente un aspetto meno stanco, fresco e complessivamente più bello e armonico», conclude il dottor Greco.