Saponette o saponi liquidi: cosa è meglio scegliere

Il rilancio della saponetta per detergere tutto il corpo ha riacceso un’antica questione: meglio le formulazioni liquide o solide? La parola agli esperti



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di Beatrice Serra

È una questione di corsi e ricorsi, dopo anni di oblio la saponetta è tornata in auge. Ma il suo trend in ascesa, negli scaffali delle profumerie come nei nostri bagni, trascina quella domanda che sembrava ormai confinata nella memoria: “È meglio il detergente solido o quello liquido per prenderci cura della nostra pelle?”.

La scelta non va fatta a occhi chiusi perché anche solo lavarsi le mani con il prodotto giusto fa una bella differenza in termini beauty. E nemmeno con il cannocchiale del passato, visto che la tecnologia cosmetica ha trasformato le vecchie saponette in prodotti altamente performanti. Equivale a dire che qualsiasi confronto è giusto solo se si tiene conto delle caratteristiche (aggiornate) di entrambi i prodotti. E pure del fatto che oggi siamo consumatori diversi dal passato.


Impatto ambientale zero

«La parte migliore della saponetta? È più naturale ed ecologica rispetto ai saponi liquidi», risponde Gloriana Assalti, farmacista e cosmetologa a Roma.

«I panetti, infatti, non hanno bisogno di conservanti perché sono costituiti da una miscela di uno o più oli di origine vegetale e soda (l’ingrediente detergente), tutti biodegradabili, che poi vengono sottoposti a un processo di saponificazione con il metodo a caldo o a freddo. Il sapone liquido, invece, s’ottiene sciogliendo in una certa quantità di acqua tensioattivi (cloruro di potassio). Ma proprio per evitare che nel liquido crescano batteri e funghi, vengono aggiunti anche disinfettanti e fungicidi, sostanze chimiche. In più, i saponi, venduti avvolti nella carta e anche sfusi, sono meno voluminosi ed eliminano il packaging di plastica, a differenza dei detergenti liquidi».


Il problema igienico si risolve

Va bene che la saponetta è green, ma con la questione igienica come la mettiamo? In fondo, il boom dei detergenti liquidi in dispenser era dovuto essenzialmente a evitare che il sapone passasse di mano in mano, con tanto di proliferazione dei batteri.

«Una notissima ricerca della Dial Corporation, già diversi anni fa, aveva rilevato che l’uso dei saponi solidi non comportava il trasferimento di batteri ma, al contrario, era in grado di prevenirlo: crea temporaneamente un ambiente alcalino ostile in cui né i batteri né i virus possono proliferare.

«Semmai, il problema “contaminazione” della saponetta è legato alla sua manutenzione», riprende la dottoressa Assalti. «In pratica, va riposta in un portasapone con il fondo traforato (quello a buchi, per capirsi) che impedisce la formazione di acqua sul fondo, un panel per la crescita di germi. Non solo, la saponetta andrebbe sostituita ogni volta che si formano delle righe nere, segno che ormai la sua formula detergente è deteriorata per sempre».


I benefici degli oli

Nello specifico della skincare, che ci sta così a cuore, tutto dipende dalle formulazioni scelte. «E dico questo perché, di fatto, non c’è una struttura, una forma di detergente più adatta di altre alla corretta detersione della pelle, delle mani come del resto del corpo. «Solido e liquido non importa, la cosa fondamentale è usare un sapone che lavi sì ma non porti via troppo quegli elementi (sudore, sebo e cellule desquamate) di superficie che hanno una funzione di barriera della nostra epidermide».

Ma non si sosteneva che i detergenti liquidi sono più delicati della saponetta? «Certo, di base i tensioattivi sono meno aggressivi della soda contenuta nella saponetta», riprende la cosmetologa. «Ma le migliori saponette ora in commercio hanno fatto passi da gigante rispetto a quelle del passato. Arricchite da una percentuale elevata di oli, tipo d’argan, acidi grassi polinsaturi, burri (di karitè, di cacao ecc), fanno meno schiuma ma non aggrediscono il mantello idrolipidico della cute. Quindi, oggi, hanno le stesse proprietà emollienti e lenitive del sapone liquido, e vanno bene anche per le pelli più delicate».

Mentre, come aggiunge l’esperta, la dicitura “detergente neutro” dice poco o niente (qualsiasi sapone, a contatto con l’acqua, diventa alcalino), leggiamo bene gli ingredienti in etichetta: le saponette con un’alta percentuiale di grassi (alcune hanno formulazioni al 100 % di oli) offrono una detersione perfetta senza inaridire la pelle.


SAPONETTE E SAPONI IN DISPENSER, I PRODOTTI:

Adatto a chi ha la pelle fragile e sensibile, il Pane Dermatologico Les Indispensables è un sapone non sapone a base di Avena Rhealba. Di A-Derma (7,90 €, aderma.it).

Ambre Soir, all’olio d’oliva, mantiene la mani morbidissime e sempre profumate. Di Bastide (14 €, douglas.it).

L’ingrediente principale del Sapone Karité Cipriato è il super nutriente burro di karité. Dal profumo delicato, è un’edizione limitata de L’Occitane (5 €, it.loccitane.com).

Sprigiona un’aroma agrumato e ambrato, il Sapone Profumato Notte a Tangeri de L’Erbolario, confezionato con una pasta detergente vegetale a base di benefici oli di cocco, colza e girasole (7.50 €, erbolario.com).

Emolliente e rigenerante, Hamman-Sapone Crema Liquido Aromatico di Tesori D’Oriente contiene olio d’argan (2,85 €, tesoridoriente.net).

Con tensioattivi di origine vegetale ed estratti idratanti come aloe, camomilla e rosa, è super delicato: Sapone Liquido Rosa Damascena di Antos (6,50 €, antoscosmesi.it).

Flacone decorativo e fragranza agrumata sono i must del Sapone Delicato Mani e Viso n.275 della collezione Gli Albarelli di Rudy Profumi (10,90 €, rudyprofumi.it).

Per rigenerare la pelle e mantenerla giovane: Sapone esfoliante viso&mani dall’effetto di leggero scrub. Sulle mani si può usare anche più volte al giorno. Di Hobepergh (45 €, hobepergh.com).

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