di Ilaria Perrotta
Da sempre la Sicilia, l’isola italiana che profuma di mandorle e agrumi, nell’immaginario comune fa rima con «estate», questa meravigliosa terra risplende tutto l’anno. Ed è forse proprio quando le temperature scendono in picchiata che sentiamo il bisogno del suo calore, del suo abbraccio avvolgente, della sua carica vulcanica, della sua magia. Partendo, perché no, dal beauty-case.
Non solo carretti colorati e caratteristici pupi: oggi sono sempre più le linee cosmetiche locali, profondamente legate al territorio di origine da cui estraggono i principi attivi delle loro formule, che conquistano ampi mercati e un pubblico sempre più esteso e affezionato. Fragranze ammaliatrici e prodotti per la cura del viso, del corpo e dei capelli che, oltre a svolgere le loro funzioni trattanti, raccontano storie e diffondono l’energia e la cultura della regione che li ha visti nascere.
Una vera e propria new wave di marchi beauty sta dunque emergendo, uniti dal comune denominatore della naturalità e dell’utilizzo di materie prime a chilometro zero che si fonde con l’attenzione, nello stesso tempo, allo sviluppo tecnologico del settore. Il futuro della cosmetica, insomma, parla siciliano.
La grande bellezza
«Ormai da tempo assistiamo al rifiorire di un’estetica mediterranea proposta principalmente attraverso moda, passerelle e serie Tv nostrane, come “Montalbano”, o straniere (pensiamo, ad esempio, al successo della seconda stagione di “The White Lotus”). Ma adesso anche le strategie “from global to local” tendono a valorizzare lo sfruttamento delle risorse di un territorio con la maggiore specificità del Meridione, che è sempre stato più ricco di risorse naturali», spiega Nunzio Puglisi, responsabile Ricerca e Sviluppo e proprietario di Rica, brand haircare nato a Belpasso (Catania), sull’Etna, esattamente trent’anni fa. Un marchio affermato e molto conosciuto all’estero che comincia a mettere radici e a venir apprezzato anche nel Belpaese.
«Come già riscontrato da diversi specialisti del settore, in Sicilia c’è una nuova ondata di brand che hanno incentrato la loro filosofia sulla naturalità e la ricerca di materie prime da filiere a chilometro zero. Questo ha portato al fiorire, specie nell’ultimo periodo, di marchi dal Dna green e bio dalla collocazione sempre più regionale, che possono vantare una maggiore fiducia e appeal nel consumatore contrapponendosi fortemente alle grandi multinazionali».
Come lei, nessuna
«Non invidio a Dio il paradiso perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia », scriveva Federico II di Svevia. Saranno passati anche secoli dall’epoca del celebre re ed imperatore normanno, ma l’isola, come l’Italia intera, rimane patrimonio di pura bellezza.
Cosa la rende, allora, così speciale, quale il suo quid in più relativamente al settore cosmetico? «La risposta parte da lontano: parliamo di una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, ma che più di tutto ha un patrimonio naturalistico così immenso e vario da renderla la regione con la più alta biodiversità dell’intero Mediterraneo», afferma Puglisi. «Noi di Rica, ad esempio, ci troviamo immersi in un territorio unico e affascinante, dove la natura è prodiga ma severa, in cui la neve si mescola alla lava. Le condizioni particolari di clima e terreno vulcanico determinano l’unicum delle materie prime utilizzate oggi nelle formulazioni dei nostri prodotti. Altro fattore fondamentale è l’abbondanza di acqua vulcanica che, scorrendo attraverso strati di roccia basaltica, si arricchisce di numerosi minerali ed oligoelementi diventando l’ingrediente primario e il principio attivo dei nostri cosmetici».
Dalla terra magmatica e dalla natura spontanea e selvaggia della Trinacria arrivano così shampoo, oli, creme, sieri viso e corpo altamente performanti. La scorsa estate anche Miriam Leone ha lanciato il suo brand skincare legato al territorio d’origine sin dal nome, Làvika, una vera e propria celebrazione della Sicilia, dagli ingredienti al logo (un piccolo Etna stilizzato) e dove ogni formula ricerca la perfetta sinergia tra scienza e natura. Mentre dall’amore per Pantelleria, nasce Riàh Sicilia che prende spunto dalla natura selvaggia e spontanea dell’isola e dai suoi colori per creare referenze haircare nel rispetto della fisiologia cutanea.
Profumo del sud
Tantissime altre le marche siciliane a base di frutti e piante locali come il dattero mediterraneo, l’eucalipto, il fico d’India, i capperi. Ingredienti scelti perché espressione diretta del territorio e legati a specifici immaginari olfattivi e sensoriali, che si radicano profondamente nella storia e nel territorio in cui crescono, impregnato anche di profumi particolari. Sottolinea Rosa Vaia, master perfumer di Vieffe Noselab e proprietaria della maison Coquillete Parfum.
«Questa è una regione ricca di odori distintivi. Il primo e più noto rimando olfattivo è quello degli agrumi, ma qui c’è molto altro. Partiamo con i suoi frutti: la pasta di mandorle d’Avola, il fico d’India, il pistacchio di Bronte, l’albicocca di Scillato, la pesca tabacchiera dell’Etna. Parliamo di una terra generosa anche di piante aromatiche: rosmarino, salvia, basilico ed origano. I fiori di zagara e della ginestra dell’Etna, il cui profumo ha un sentore più mieloso e profondo e che cresce anche sul Vesuvio. E lo scirocco, il vento caldo che porta al nostro naso tutti questi sentori, unendoli in una danza magica ed armoniosa».
Fragranze tipiche e riconoscibili a chilometri di distanza. Ecco, allora forse è questo il segreto del boom della cosmetica siciliana che conquista il pubblico locale facendo leva sull’orgoglio dell’isola. E che, soprattutto, affascina i turisti italiani e stranieri convinti di portarsi a casa, insieme a un cosmetico alla mandorla o al fico un pezzetto di Sicilia.