Sudorazioni notturne, vampate di calore, tono dell’umore “ballerino”, secchezza vaginale, sbalzi di pressione, alterazione del peso corporeo: questi i disturbi più frequenti della menopausa (e anche della peri-menopausa, che la precede). La moderna ricerca fitoterapica ha individuato in alcune piante l’esistenza di sostanze, gli isoflavoni, detti anche fitoestrogeni, in grado di simulare l’azione degli estrogeni umani; essi hanno un’azione più blanda ma del tutto naturale, perché le loro strutture molecolari sono molto vicine a quelle degli estrogeni femminili che vengono a mancare in menopausa e non presentano le controindicazioni degli ormoni chimici di sintesi.
LE PIANTE AMICHE IN MENOPAUSA
Esistono numerose piante ricche di isoflavoni utili, ma le più conosciute sono: la soia, Il trifoglio rosso e il kudzo o Pueraria lobata. Gli estratti di queste piante sono ampiamente usati come supporti fitoterapici alla menopausa. La soia, in particolare è molto apprezzata per le sue notevoli proprietà nutrizionali e dietetiche, soprattutto nei Paesi orientali. Qui, dove viene consumata quotidianamente e per tutta la vita, si è osservata una bassa incidenza di disturbi legati alla menopausa e all’osteoporosi e all’ipercolesterolemia.
FLORA BATTERICA INTESTINALE SOTTO CONTROLLO
Quando si assumono isoflavoni di soia è importante far sì che la flora batterica intestinale sia efficiente, poiché le molecole degli isoflavoni sono molto grandi e devono essere scisse per essere assimilate, per mezzo delle glicosidasi, enzimi che vengono prodotti proprio dalla flora batterica intestinale; perciò è utile integrare l’assunzione di isoflavoni con fermenti lattici probiotici specifici e con sostanze prebiotiche, che arricchiscano la flora batterica intestinale: si otterrà in questo modo una miglior assimilazione dei principi attivi e quindi una loro migliore efficacia, oltre a evitare fenomeni di gonfiori intestinali.
LA MELATONINA
Un’accoppiata vincente? Isoflavoni e melatonina. Questo ormone, naturalmente prodotto dal nostro organismo, è in grado di regolare il ritmo sonno-veglia. Un suo apporto giornaliero bilanciato è utile per riequilibrare i circuiti neuroendocrini e i ritmi circadiani e favorire così un rapido addormentamento.
Inoltre, congiuntamente agli isoflavoni, aiuta a contenere i frequenti risvegli dovuti alla sudorazione notturna, tipici della menopausa.
SOTTO LA LENTE
Gli isoflavoni si sono rivelati utili per fronteggiare i sintomi spiacevoli della menopausa soprattutto nella fase iniziale del fenomeno. Importante perciò assumerli subito, alle prime avvisaglie. Anzi, sull’esempio delle donne orientali, conviene fare il pieno di queste sostanze già a partire dai 40 anni, così da prevenire i problemi.
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