Iperrealistici, in 3D, minimalistic, con scritte, tribali o watercolor: i tatuaggi sono ormai un trend inarrestabile e almeno 8 milioni di italiani ne esibiscono uno sulla loro pelle. E da una ricerca dell’Istituto superiore di sanità emerge che oggi sono più le donne (13,8%) degli uomini (11,7%) ad amare la body art.
Molti non sanno, però, che i tattoo possono riservare alcune sgradite sorprese.
Sono causa di allergie
«In forte aumento, le reazioni allergiche si manifestano con arrossamento e prurito o con la formazione di noduli sottocutanei, rossi e gonfi», spiega il professor Steven Nisticò, specialista in dermatologia a Roma. «I fastidi possono comparire subito dopo l’esecuzione del tattoo, ma anche a distanza di anni: ne sono responsabili i metalli presenti negli inchiostri. Per evitare i rischi prima di farsi tatuare conviene effettuare il patch test, un esame che identifica eventuali intolleranze ai principali metalli contenuti nei coloranti. Meglio rinunciare al tatuaggio se si soffre di psoriasi o eczema: la pelle è già ultrasensibile e il rischio di reazioni avverse è molto alto».
Impediscono l’anestesia epidurale
Avere un tatuaggio sulla parte più bassa della schiena può rendere controindicata l’anestesia epidurale, utilizzata per il parto. «Si effettua con una puntura lombare che inietta una miscela di farmaci anestetici», spiega la dottoressa Carla Carozzi, anestesista e rianimatore dell’Istituto neurologico Besta di Milano. «Pungendo la pelle, l’ago potrebbe veicolare all’interno anche alcune particelle dei pigmenti del tattoo, dando il via a infiammazioni del tessuto che protegge le fibre nervose. Prima di effettuare l’epidurale, occorre valutare i rischi con l’anestesista: per capire se effettuare la puntura o ricorrere a un altro tipo di anestesia. No in assoluto all’epidurale, invece, se il tatuaggio è stato effettuato nelle due settimane precedenti: ci potrebbe essere un’infiammazione cutanea che la rende controindicata».
“Complicano” la risonanza
«Possibili complicazioni anche in caso di risonanza magnetica, soprattutto per chi ha tatuaggi scuri, realizzati con pigmenti ferrosi», mette in guardia il professor Nisticò. «Il campo magnetico dell’esame li surriscalda e sulla pelle possono comparire scottature. Se durante l’esame si sente fastidio, bisogna avvertire il tecnico. Un ulteriore problema è la maggior difficoltà nella lettura dell’esame, soprattutto se il tattoo è localizzato sulla zona da visualizzare. Potrebbe essere necessario ricorrere a una tecnica diagnostica diversa».
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 23 di Starbene in edicola dal 22/05/2018