di Beatrice Serra
Quando il guardaroba si alleggerisce e si colora, trova spazio anche un nuovo profumo adatto a questa primavera. «Passato San Valentino, è giusto essere infedeli con le fragranze, variarle il più possibile», osserva Luca Maffei, fondatore dell’Atelier Fragranze Milano, creatore di essenze per marchi mainstream e di nicchia, nazionali e internazionali.
«Mentre la stagione fredda è il clou di note calde, avvolgenti e con una tenuta più lunga (tipo resine, mirra), da aprile in poi vince il piacere di avere freschezza sulla pelle, che porta a scegliere essenze frizzanti e vibranti. Gli orientamenti attuali puntano su ingredienti classici di pregio invece che sulla ricerca di sentori insoliti. Nei nuovi profumi si cerca, insomma, più la qualità della materia prima e della tecnica d’estrazione che il clamore della profumazione senza uguali.
E se parliamo di tradizione olfattiva, tra le essenze primaverili evergreen ci sono quelle ai fiori bianchi. Non solo gelsomino, mughetto, fiori d’arancio ma anche gardenia e magnolia. Quest’ultima andrà per la maggiore perché ha sì note morbide e vellutate, tipiche dei fiori bianchi, ma anche una sfumatura molto fresca in testa. Agrumata, direi, e qui si spalanca una porta nel mondo degli aromi estivi per eccellenza. I più di tendenza non sanno solo di bergamotto e arancia ma anche di mandarino, pompelmo, cedro, yuzu».
Le scie da seguire
Il mondo della profumazione è in continua ascesa, con il suo salto del +12,6% di vendite registrate nel 2023 secondo il report di Cosmetica Italia. E per la bella stagione alle porte il settore punta anche su elisir intensi.
«Come la rosa damascena, intramontabile e iperfemminile», continua Sofia Bardelli, “naso” e founder di IN ASTRA, maison italiana di profumeria artistica fondata nel 2020. «Ma ora è il momento anche dei profumi gourmand – dove la fa da padrone la vaniglia – pieni di note cremose, dolci e invitanti. In linea con il periodo non possono mancare poi i sentori fruttati, come pesca e ciliegia: non solo come traccia olfattiva, le profumazioni emergenti assomigliano a veri e propri frutti da mangiare». Va da sé che la leggerezza primaverile e l’energia estiva possono essere sottolineati anche da profumi erbacei e aromatici con note di basilico, salvia, menta, timo e rosmarino.
Si profuma la pelle
Da aprile in avanti si vuole sapere di “fresco” ma poi nella scelta tra eau de colonie, eau de parfum, body spray (o acqua profumata) non si sa mai quanto spingersi in intensità. «Con l’arrivo dei primi caldi, si dovrebbe “vestire” di profumo la pelle, e non i vestiti come facciamo in inverno», chiarisce Bardelli. «Il consiglio è quello di spruzzare una body spray dal sapore agrumato o anche di fondali marini sulle mani e tamponarla sul corpo come una lozione, poi si rinforza l’aroma con un’eau de toilette o eau de parfum affine nei punti caldi (dietro le orecchie, ai lati del collo, all’interno dei polsi), per una scia persistente e di lunga durata, lontano da fastidiose invadenze olfattive».
Insomma, come sottolinea anche Luca Maffei, quando si sceglie la combo eau de toilette e body lotion (e anche shower gel, se si vuole) della stessa linea non si sbaglia mai. «Nessuno ci impedisce di accostare note diverse, però», prosegue. «Una fragranza agrumata, per esempio, sta bene con un’altra che la riscalda tipo le ambre. Non ne metterei, invece, una legnosa. Mentre quando si usano prodotti solari che hanno un sottofondo dolciastro è “buono” l’accostamento con un profumo ai fiori d’arancio. Sono indicazioni di massima, nel campo del layering (stratificazione) olfattivo non ci sono regole».
Ognuno si carica con la sua essenza del cuore. «Perché nella scelta vince l’istinto. Se il primo spruzzo emoziona, il dado è tratto».