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Perché cadono i capelli? Ecco tutte le possibili cause

Dalla caduta stagionale a quella improvvisa, passando per i vari tipi di alopecia: ecco alcune delle possibili cause della perdita di capelli, per capire come affrontarla nel modo giusto

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di Alessandra Montelli


La caduta dei capelli in tutte le sue forme, più o meno severe, è un problema molto diffuso, che coinvolge una parte significativa della popolazione adulta. Si stima che in Italia colpisca circa il 50% delle persone di ambo i sessi. Sebbene si tratti di un problema tipicamente maschile, le ultime statistiche mostrano come sempre più donne soffrano di indebolimento e diradamento della chioma (circa il 35%).

Attraverso un rapido excursus analizziamo le cause più diffuse della caduta dei capelli, con le differenze tra uomini e donne.


IN ENTRAMBI I SESSI

Caduta stagionale

È la caduta che avviene in autunno e che interessa quasi tutti gli individui, sia uomini che donne. Varie le cause scatenanti della di questa perdita diffusa ma non preoccupante: in primis vanno menzionate le aggressioni estive costituite da sole, vento e salsedine. Questi fattori ambientali sono fonte di stress per i bulbi al punto da indebolirli e renderli meno attivi. A ciò va aggiunto il rientro in città con il conseguente carico di tensione, ritorno ad abitudini malsane ed esposizione all'inquinamento.

Un’altra spiegazione della caduta stagionale è di carattere antropologico: secondo alcuni studiosi i capelli della zona alta della testa (l’area in cui si perde più capelli) è paragonabile al manto degli animali, che al cambio di stagione sono notoriamente soggetti alla muta. Sarebbe uno dei retaggi filogenetici che abbiamo ereditato dai mammiferi primitivi dai quali discendiamo.


Alopecia areata

Colpisce entrambi i sessi, soprattutto prima dei 40 anni. I capelli cadono a chiazze, staccandosi facilmente non appena vengono pettinati e lasciando vuote varie aree della cute. Compare inoltre un leggero prurito. L’alopecia areata è dovuta a un problema autoimmune dell’organismo. I linfociti, cellule responsabili della difesa immunitaria, “impazziscono” e attaccano i follicoli produttori dei capelli, distruggendoli lentamente.


NELLE DONNE

Telogen effluvium

È un tipo di caduta improvvisa ma di breve durata. Inizia con un indebolimento generale dei capelli che appaiono più opachi e sottili, per poi cadere. Il fenomeno si manifesta qua e là nelle varie aree del capo. La colpa è di uno stress psico-fisico prolungato, come una malattia, il periodo post-partum, l’allattamento, la sospensione della pillola contraccettiva, la menopausa, vari eventi spiacevoli o drammatici. Quasi sempre il telogen effluvium si risolve spontaneamente: passato lo stress che ha dato origine al disturbo, i capelli riprendono a crescere come prima.

A volte, invece, il telogen effluvium può diventare cronico senza essere collegato ai cambi di stagione né a stress importanti. La caduta dei capelli è diffusa ma non così abbondante come nella forma acuta. Le cause vanno ricercate in malattie infettive croniche, carenze nutrizionali, disturbi endocrini, situazioni nevrotiche o depressive, uso o abuso di lunga data di alcuni farmaci.


Carenze nutrizionale: ferro e proteine

Molte donne hanno capelli deboli e diradati perché soffrono di una carenza di ferro e, più in particolare, di ferritina, una componente del sangue che nutre i bulbi piliferi. La causa è quasi sempre un flusso mestruale abbondante.

Altre carenze che possono influenzare l’indebolimento dei capelli riguardano l’inadeguata assunzione di proteine, dato che il capello è fisiologicamente costituito da proteine.


Ipotiroidismo

Gli ormoni tiroidei influiscono sulla caduta dei capelli e sull’attività del follicolo pilifero. Un’alterata funzionalità tiroidea modifica al funzionalità della ghiandola sebacea e provoca una caduta diffusa dei capelli, che diventano spesso secchi e opachi.

In genere non c’è bisogno che si evidenzi un’alterazione vera e propria della tiroide: basta un ipotiroidismo subclinico perché si abbia perdita di capelli.


NEGLI UOMINI

L’alopecia androgenetica

Interessa principalmente gli uomini che sono coinvolti per circa il 70% dai 20 ai 60 anni. I capelli cadono lentamente, i bulbi piliferi diventano via via più piccoli, producendo quindi capelli deboli e sottili. Le zone più colpite? La fronte, le tempie, la zona superiore della testa.

Responsabile di questo tipo di caduta dei capelli è l’azione di un enzima, il 5 alfa reduttasi, che trasforma il testosterone (un ormone maschile) in diidrotestosterone, noto come Dht. Si tratta di una sostanza che agisce sul bulbo pilifero rimpicciolendolo. Così il capello che spunta diventa più debole e sottile.

Tuttavia, l’alopecia androgenetica non è solo un tipo di calvizie maschile, ma colpisce anche le donne che si stima siano interessate per il 35%, soprattutto dopo la menopausa. Il testosterone è di fatto presente in piccole percentuali anche nell’organismo femminile.

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