di Alessandra Montelli
Già Paracelso nel 1500 diceva che individuata la causa del male, si trova il rimedio. E questo dovrebbe fornire già un’indicazione di base su come affrontare la “propria” caduta dei capelli.
Importante è, inoltre, osservare se la perdita è lieve, media o abbondante, diffusa in tutto il capo o solo in aree localizzate o ancora, se si arresta dopo un mesetto oppure si protrae per più tempo.
I casi più semplici di caduta possono essere curati in autonomia, chiedendo consiglio al farmacista su quali prodotti acquistare. Per i casi più severi, è bene invece affidarsi al dermatologo, meglio se specializzato in tricologia.
Spesso le cause di una caduta diffusa e resistente a un revisione dello stile di vita vanno ricercate in patologie dell’organismo o in carenze nutrizionali che influiscono sull’attività del bulbo pilifero.
A volte per ridare vita al capello saranno necessari farmaci specifici. Altre volte basterà risolvere la causa che agisce come fattore scatenante della perdita, come nel caso di stress importanti, alterazioni ormonali, squilibri endocrini che coinvolgono la tiroide, o patologie molto specifiche. Spetta al medico indagare la causa, per trovare il giusto rimedio.
Nel frattempo, ecco un’agile guida per avere un’idea su come scegliere il trattamento anti caduta che fa per te.
Integratore alimentare in capsule
erI nostri capelli, che siano ricci, lisci, crespi trattati o stirati, così come le loro carenze fisiologiche, meritano trattamenti ultra-mirati. E cosmetici adeguati. In questo ci viene incontro la natura e più precisamente le piante: un'immensa riserva di principi attivi davvero efficaci che assicurano in cosmetica non solo risultati incomparabili ma anche una tollerabilità ottimale. Phytophanère è un integratore alimentare che dona forza e stimola la crescita del capello: vi bastano due capsule al mattino con un bicchiere d'acqua per due cicli di tre mesi all'anno, uno in autunno e uno in primavera. Le capsule sono ricche di vitamina B6 che stimola la produzione di cisteina, una componente primaria della cheratina, di vitamina B8 e di zinco: un mix eccezionale in grado di rendere più bella la chioma e migliorare la qualità del capello.
Fiale anticaduta monodose
Le fiale a base di kapilarine (un'originale associazione sinergica di quattro piante, kigelia africana, salvia sclarea, cannella e ginkgo biloba, che agisce da tonificante sulla cute per prevenire la caduta dei capelli) inibiscono l'enzima 5-alfa-reduttasi capace di migliorare la microcircolazione del cuoio capelluto, favorire il naturale ciclo vitale dei capelli, svolgere un'azione lenitiva e regolare la secrezione sebacea. Solo in questo modo si può stimolare la crescita fisiologica dei capelli e renderli più forti e vigorosi. Non solo: una sola fiala può mantenere morbida e leggera la chioma donando lucentezza a tutta la capigliatura (senza ungere e appesantire). Inoltre, l'ortica, contenuta anch'essa nelle fiale ha proprietà rimineralizzanti e purificanti, mentre il peperoncino svolge un'azione tonificante. Vi serve altro per provarle?
Caduta stagionale, da lieve a media
Può essere sufficiente una cura-urto mensile con applicazioni locali di lozioni anticaduta e uso di shampoo rinforzanti. In realtà, questi prodotti funzionano meglio se associati a integratori specifici che mirano a favorire la crescita, l’allungamento e la nascita di nuovi steli. I più efficaci sono a base di sostanze funzionali al bulbo pilifero, quali: sali minerali (zinco, selenio e rame), aminoacidi (cheratina, arginina, metionina), estratti naturali antiossidanti (polifenoli delle mele, soia e tè verde), vitamina E e Biotina.
Spesso l’integrazione alimentare rimedia ai danni inflitti da diete sbagliate, ipocaloriche o carenti in nutrienti essenziali per il trofismo dei bulbi, tutti fattori che possono indebolire e far cadere i capelli.
Gli integratori per i capelli coadiuvano tutte le cure anticaduta, comprese quelle contro cadute severe che richiedono la prescrizione di farmaci da parte dello specialista.
Caduta abbondante o progressiva
Se il diradamento è già in atto, configurandosi come un’alopecia androgenetica, occorre l’intervento specialistico (dermatologo e/o tricologo).
Per cercare di riattivare il ciclo riproduttivo dei bulbi possono essere utili le lozioni a base di farmaci, come il minoxidil e l’idrocortisone, oppure formulazioni più complesse che contengono anche piccole parti di sostanze ormonali tipo 17 alfa estradiolo (tutti da assumere solo dietro prescrizione).
Il farmaco d’elezione per contrastare l’indebolimento progressivo dei bulbi è la finasteride che impedisce la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, processo che è alla base dell’alopecia androgenetica. Però, può essere usato esclusivamente sotto controllo medico e, nella donna, solo dopo la menopausa o, durante la vita fertile, con contemporanea assunzione di una pillola contraccettiva, perché in caso di gravidanza potrebbe comportare danni al feto.
Calvizie vera e propria
Nel caso di un diradamento già molto evidente, il rimedio diventa estremo: cioè l’autotrapianto, in particolare quello monobulbare, che si effettua in day hospital, in anestesia locale.
Come funziona? Si preleva una striscia di cuoio capelluto dalla nuca e la si inserisce nelle aree vuote della testa, per poi trapiantare i bulbi piliferi sani. L’autotrapianto, però, è una soluzione più idonea per l’alopecia androgenetica maschile, poiché nella donna il diradamento, pur minore, di solito coinvolge anche la zona posteriore della testa.
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